Nord e Sud - anno III - n. 15 - febbraio 1956

I ~ • I .1 1 stiano-sociali. I precedenti tentati v1, infatti, - dalla Lega democratica nazionale di Don Romolo Murri in Italia o del Sillon di Mare Sangnier in Francia - partecipavano, a suo avviso, anch'essi di una mentalità superata rispetto ai tempi, ed erano quindi destinati ad inevitabile fallimento: infatti, sia Don Romolo Murri che Mare Sangnier vagheggiavano, in definitiva, di servirsi della Chiesa come z·nstrumentum regni, come un valido ausilio e sussidio in prò della democrazia, e non si avvedevano che, se anche arroccati dietr? posizioni di segno opposto e contrario, si trovavano sullo stesso piano dei loro avversari, dei cattolici conservatori e reazionari; se questi ultimi volevano che l'altare facesse da puntello al trono, auspicando assurdi ritorni ad epoche ormai trascorse e perente, la pretesa del Murri e del Sillon di mettere la Chiesa al servizio dei nuovi princìpi di libertà, uguaglianza, fraternità appariva in egual modo illegittima e pericolosa per quanto concerne le intromissioni del potentato ecclesiastico nel terreno altrui. Nella mentalità liberale di De Gasperi, invece, i limiti e le linee di separazione tra i due poteri sono chiaramente segnati; e il partito cattolico deve conservare rigorosamente la sua auton~ID:ia. A questo scopo il partito cattolico, invece di irretirsi in sterili controversie di principio - con il rischio di avvilupparsi in polemiche senza via d'uscita - avrebbe dovuto saggiare la sua fecondità e salvaguardare la sua autonomia nei riguardi del potere ecclesiastico perseguendo concrete riforme, inspirate ad idealità cristfane, quali i1 decentramento regionale dello Stato, l'azionariato operaio, la riforma agraria, e via dicendo. Naturalmente il << punto debole » della concezione di De Gasperi riguarda la possibilità, o meno, per il Partito cattolico di mantenere integra ed intatta la sua autonomia. Il Partito popolare, creato da Don Sturzo secondo concezioni presso a poco analoghe, subì nel 1922 una vera e propria violenza dall'esterno, fu sconfessato dall'autorità ecclesiastica, che mirava ad allacciare rapporti cordiali con .Mussolini allo scopo di concludere il futuro concordato; nel momento presente, poi, è legittimo nutrire dubbi circa l'indipendenza della Democrazia Cristiana dai voleri e dalle influenze d'oltre Tevere. Nè, per dire la verità, è dato di comprendere quali sarebbero state le reazioni di De Gasperi di fronte ad un preciso richiamo da parte della Santa Sede ad attuare, in un momento di pericolo reale od artatamente esagerato, un regime di tipo salazariano; cioè se avrebbero prevalso presso di lui le istanze del cattolico, oppure quelle del liberale. Tuttavia, il problema del partito cattolico svincolato dall'autorità ecclesiastica come meta cui tendere, era stato da lui impostato in maniera soddisfacente. Che non è merito di poco momento, ove si avvisi alla presente confusione delle lingue presso i suoi diatochi in seno alla Democrazia cristiana; e - quel che è peggio - ai dissidi e ai contrasti che albergano entro i medesimi individui, Fanfani o Pella, Scelba o Gonella. GIORGIO GRANATA Dir. Resp~i F. Compagna. Segr. Redaz.1 N. Ajello. Stampai Archetipografia cli Milano S. P• a.. • Viale Umbria, 5-i Speaizione in abbonamento postale, Groppo ID • Puhbllcuiooe autorizzata • Printecl in ltaly • Tutti i cllrltti ji propnetà letteraria ed artistica menati • I mano1crltti anche ae non pubblicati non ù reltitaiscooo, Biblioteca Gino Bianco

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