vincoli e limiti che arresterebbero il presente sviluppo industriale, mentre il fine dei cattolici dev'essere - secondo De Gasperi :- non di mortificare o di contenere il grande slancio produttivo capitalistico moderno, sibbene di modificarne lo spirito, dove esso appaia troppo egoi- . stico, spietato, alieno da sollecitazioni e da sentimenti solidaristici. Sulla via di coloro i quali auspicano un assurdo ritorno alla economia medioevale si perviene, del resto, alla condanna dell' interesse - ne fanno fede le parole scritte dal Vogelsang al riguardo -, condanna che, come è noto, aveva una sua giustificazione ai tempi di San Tommaso, in cui il denaro mutuato veniva usato quasi sempre per consumo personale ed improduttivo, mentre nel mondo moderno il credito, attraverso gli organismi bancari, è stato messo al servizio della produzione, nel proposito di incrementarla e di accrescere la quantità dei beni di consumo a servizio della massa. Ma, sopra tutto, da un punto di vista politico il grande rifiuto del moderno Stato liberale da parte dei vari Feudalsozialen, per sostituire ad esso uno stato feudale rammodernato, dà manifestamente a vedere, secondo De Gasperi, la mentalità e i propositi decisamente reazionari che informano quell'atteggiamento. De Gasperi è esplicito nel condannare simili romantici med,:oevalismi; anzi, egli fornisce la dimostrazione che la proposta di La Tour du .Pin, ad esempio, intesa a risuscitare la società medioevale temperata dai corpi intermedi, è in realtà uno scoperto e grossolano stratagemma ispirato dall'odio dello scrittore francese per i moderni regimi costituzionali: essendo impossibile sostituire ad essi la monar- • f chia assoluta medioevale, invisa alla maggioranza dopo le conquiste della Rivoluzione francese, si vuole offrire la prova che nel Medioevo era stata in vigore una organizzazione statale affatto diversa, che si vorrebbe prospettare quale ideale modello, con assoluto dispregio, nondimeno, per le idealità e per le strutture successivamente insorte e maturate. In contrapposto ai Feudalsozialen, De Gasperi ritiene che lo Stato liberale moderno, invece di venire avversato e combattuto, vada accettato dai cattolici, e fa • suo, anzi, il grido di battaglia del Centro cattolico tedesco, a' termini del quale occorreva procede~e non contro, ma Hine,:n in den Staat (Dentro nello Stato!). Il suo modello di futura condotta politica è il Zentrum germanico, che aveva ingaggiato una dura battaglia contro Bismarck, secondo princìpi moderni e del tutto diversi da quelli professati dai cattolici corporativisti. Il Zentrum, infatti, era sceso in lotta contro il cesarismo del Cancelliere di ferro, mettendosi sul terreno della più pura ortodossia costituzionale; contrapponendo al centralismo prussiano lo schema di una Germania federata; difendendo magari Bebel ed i socialisti, non per simpatia verso le loro idee, ma perchè minoranza politica perseguitata dal potere centrale; reclamando, infine, a nome dei princìpi che debbono regolare la vita di uno Stato moderno, la parità di diritti per le minoranze cattoliche rispetto alle potenti Chiese protestanti, che per di più cleri- . vavano il loro prestigio e la loro autorità dal fatto di essere Chiese di Stato. Nella grande querela, insomma, fra Bismarck ed il Centro, quest'ultimo assume il ruolo di schietto paladino del moderno [117].
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