' Veneto. E quanto più i fascisti cercheranno la loro vittoria e la loro via, tanto più si troveranno accanto coloro che per circa un decennio seppero essere pochi e soli e per grande nobiltà d'animo e più grande amore fedeli a sè. Uno è il principio, una è la dottrina (16 ), E se in qualche contingenza · può esserci diversità o se qualche verità nuova i più giovani possono aggiungere al pensiero dei più anziani e se le due milizie sono distinte, l'alleanz~ anzi la fraternità d'armi contro gli stessi nemici, per la stessa causa, l'Italia, ' . e imposta ». Così, con le stesse espressioni con cui Salandra si offriva al fascismo, ' Enrico Corradini, il verboso Farinacci del nazionalismo, messè da canto le gesuitiche prudenze di Federzoni, tentava di consegnare il <<movimento» al duce, in cambio di qualche generosità e di un titolo araldico. Ma l'offerta venne rifiutata. Mussolini tenne poi in maggior conto la mediazione liberale, le proposte di Salandra, perchè egli stesso, a sua volta aveva bisogno di un titolo di nobiltà e dovendosi scegliere una tradizione, e ne preferiva una più tranquillizzante per i fautori, sempre più numerosi anche all'interno del partito stesso, della «normalizzazione». In seguito, quando credette giunto il momento di far da solo, liquidò con qualche prebenda (invero, generalmente, modesta) tanto i liberali che i pochi nazionalisti i quali ancora non erano divenuti umili gregari iscritti al P.N.F. Invano Corradini si affannava ad urlare dal suo seggio presidenziale del congresso di Bologna: « I più giovani che vengono a noi per il divino istinto delle generazioni nuove e della vittoria debbono conoscere la grandezza dell'idea che seguono>>: i giovani andavano verso il fascismo. Invano chiedeva ancora ai cattolici la restituzione del vecchio debito che essi avevano con la conservazione italiana e cogli stessi nazionalisti; invano sgranava i consueti insulti contro il socialismo; invano ricordava alla borghesia che essa era stata sempre difesa dal nazionalismo « per la sua funzione di risparmio, per la funzione della proprietà, per la funzione del capitalismo, per la funzione dell'intelligenza preparatrice, direttrice del lavoro e della produzione, trasformatrice della produzione in ricchezza, ecc.>>.Inutilmente escogitava nuove frasi terribili per schiacciare i liberali democratici («residuo sopravvivente sotto specie di professionismo parlamentare»); e, ( 16 ) Il corsivo è nostro. [113) Biblioteca Gino Bianco I
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