Nord e Sud - anno III - n. 15 - febbraio 1956

ed essa pure è divenuta in questi suoi atteggiamenti antinazionale ed in . questi suoi atteggiamenti il nazionalismo la combatte » (8 ). · Nell'enumerare le condizioni che avevano promosso lo sviluppo del nazionalismo e la sua promozione da movimento letterario a forza poli; tica organizzata, Corradini affermava, al V congresso di Bologna (1922): e La terza condizione, molto grave, è che, quando il gramo stato italiano nacque, i principi politici dissolventi, che altrove erapo stati forze di rivoluzioni necessarie e sopportabili da nazioni e stati robustamente costrutti dalle loro storie secolari, i principi politici dissolventi, i diritti dell'uomo e del cittadino e del Demos, e via discorrendo, dritti in piedi ed operosi assistevano alla sua nascita >>(9 ). E, proseguendo, insiste soprattutto sui motivi della borghesia resa impotente dilla paura dell'assalto socialista, della monarchia terrorizzata dal regicidio, e dello stato scosso da Adua. Come se proprio in quelle occasioni non fosse appunto fallito il tentativo reazionario più grande e meglio coordinato della storia del regno d'Italia. Comunque a tanto si era giunti appena dieci anni dopo la famosa lettera circolare inviata dal comitato coordinatore del nazionalismo· (Corradini, Federzoni, Picardi, Castellini) intorno alla fine del 1910 ai partecipanti al Congresso di Firenze. In essa si possono leggere - in materia di politica interna - affermazioni di questo tipo: << Accettazione degli istituti politici i quali ebbero origine e forma dalla nostra rivoluzione e consacrazione dei plebisciti, pur ammettendo tutte quelle riforme che siano ispirate a principi di libertà >>(10 ). E nella prima giornata del convegno vi fu anche chi provò insofferenza per l'atmosfera non precisamente liberale e per i continui più o meno velati attacchi che venivano mossi, dagli oratori più attivisti, alle istituzioni parlamentari. Vittorio Vettori, per esempio, affermò: << Cerchiamo di non diffondere la sfiducia preventiva in nessuno degli organi che costituiscono la vita nazionale». Pomenico Palazzoli rilevò che << si era fatta una critica esagerata a tutto>>,mentre non si poteva negare il progresso economico, e bisognava riconoscere pure il merito che s'eran guadagnato i socialisti nell'elevar~ l'educazione delle ( 8 ) Ibidem, p. 29. ( 9 ) ENRICO CoRRADINI: << Le direttive della dottrina nazionalista >. Atti del V congresso nazionalista di Bologna del 1922. ( 16 ) Atti del congresso dì Firenze. - Firenze 1911. ·[105] Biblioteca Gino Bianco •

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