.. v~ento nazionalista e ne ha quasi trascurato i concreti aspetti politici. Questo ha causato involontari errori': perchè, fermandosi ognuno su certi motivi - che con il passar del tempo ci paiono sempre più paradossalmente ridicoli - del linguaggio nazionalista, l'inevitabile sorriso che ne deriva· ha impedito effettivamente di andare al fondo delle cose; quasi che sembrasse inverosimile che uomini capaci di scrivere e di parlare in q:uel modo dei più complessi problemi potessero poi porre ·in atto azioni cariche di , • serie consegue1ize. Un aspetto di questo errore consiste nel considerare il fascismo, e la facilità con cui questo penetrò nello spirito pubblico, come conseguenza della diseducazione. civile propagata dal nazionalismo. Tale affermazione sembra contenere un errore di metodo: infatti essa non riesce ad essere un giudizio politico vero e proprio, ma solo del tipo di quelli dati di frequente dalla sociologia psicologica. La verità è invece che tra fascismo e nazionalismo non vi fu mai soluzione di continuità e che il fascismo stesso altro non fu se non la fase di pieno e concreto sviluppo di un nazionalismo giunto ormai al pieno della sua virulenza e del suo sviluppo ideologico. Se talvolta fu possibile intravvedere un conflitto fra 'i due movimenti, si trattò sempre di una lotta più o meno sotterranea e più o meno silenziosa per la conquista della leadership della reazione. In qualche più raro caso si trattò di fascisti che del fascismo avevan capito poco o nulla, condannati com'erano da natura ad un eterna ingenuità politica (1 ). - Tutto questo appare del resto molto chiaro dagli stessi documenti dei più convinti apologeti del regime, fra i quali si può certamente annove-. rare Ugo D'Andrea, soprattutto per quel suo -· per molti aspetti interessante - elogio di Corradini, considerato più che come precursore, quale vero e proprio autore e padre autentico del fascismo. Ed effettivamente, - a riprova della tesi del D'Andrea, il quale con i suoi convincimenti non · dovette molto esitare prima di passare dal nazionalismo alla camicia nera, si può addurre questa considerazione: che, mentre in Mussolini non si rico~osceuna linea, neanche esteriormente logica, se non coerente, verso le ultime sue posizioni, direttive coerenti e ferme sono invece individuabili • I ( 1 ) MEucc10 R u1N1 rilevava nel '24: « I nazionalisti sono nel campo spirituale i veri dominatori ed il fascismo in certo senso appare un metodo messo a servizio del pensiero nazionalista>. (Cfr. Il Mondo: 27-4-1924). [101] iblioteca Gino Bianco ,;
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