Nord e Sud - anno III - n. 15 - febbraio 1956

.. IN CORSIVO I VECCHI SAVI del Contemporaneo hanno risposto (14 gennaio 1956) con la loro consueta evasività ad una nostra nota redazionale (cfr. il n. 13) che li riguardava. Sul pun.to sostanziale della polemica, sulla falsità, cioè? dell'accusa a noi mossa d!i aver tras,curato il nesso tra po1litica e cultura e soprattutto sugli argomenti coi quali si dimo·strav1 a l'interessata faziosità delle insinuazioni del Contempora,neo; sull'erroneità dell'impostaz 1ione e delle conclusioni dell'inchiesta promossa n,ei mesi scorsi dal settimanale romano; su queste cose, neppure una parola. I nostri contraddittori sono, dunqu.e, a corto di argomenti o accettano i riliev)i fatti dal nostro collaboratore e da noi stessi ribaditi o finalmente si disinteressano alla sos,tanza della questione? Sono semplici domande e non insinuazioni. E ad ogni m,odo rion turberemo , su questo punto un dign.itoso silenzio, che forse ci risparmia altre stupidità. V'è tuttavia nella nota del Contempo,raneo un'affermazione che mette conto riportare: « che Croce sia stato fascista nessuno 4i noi l'ha mai pensato, nè scritto, nè lasciato inten,dere ». L'affermazione potrebbe agevolmente essere confutata; ma, vivaddio!, siamo così felici di sentir dire ciò da chi ha pensato, scritto e lasciato intendere il contrario che . 1 n,on possiamo non rallegrarci di un così esplicito riconoscimenito. Perciò rinunoiamo alla maliziosa soddisfazione di turbare e mettere in difficoltà i nostri contraddittori _con un imbarazzante Sic et Non ed auguriamo loro soltan.to per l'avvenire una memoria migliore di quella che il loro articoletto di oggi dim,ostra. Finalmente non possiamo non co1nment.are un accenno che i vecchi savi del Contemporaneo fanno ad un nostro accenno al Gramsci, d'i cui elogiano la passione e il coraggio di combattente dell'antifascismo (e ci trovano in ciò pienamente consenzienti). Ma perchè chiamare << meschino· e filisteo> (i redattori del settimanale stan,no imparando dunque gli aggettivi di Marx!) l'atteggiamento di chi vuol comprendere le cose che il Gramsoi .ha scritto fuori dell'ossificazione (questa · sì veramente 'filistea') dietro· cui si nascondor.,o ,i suoi turiferari comunisti? Noi n·on conos.ciamo altro· modo di iritendere un pensiero se non, quello di procurarne di intendere la genesi e i problemi: e, co·me abbiamo avuto occasione di scrivere, questo per il Gramsci significò ' lottare ' tutta la sua vita col pensiero del Cro·ce. E questa lottd [96] Biblioteca Gino Bianco

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