Nord e Sud - anno II - n. 13 - dicembre 1955

la religione che vuol divenire Stato è usurpatrice; come usurpatore sarebbe del pari ogni altro di quegli elementi che si trovano nello Stato, se volesse a questi sostituirsi » (45 ). Se da questa concezione spaventiana il De Sanctis deduceva un atteggiamento pratico diverso da quello dei suoi antichi amici (46 ), ciò è per il momento poco rilevante: conta invece qui mettere in rilievo quali erano le fondamenta teoriche della sua posizione. E del resto tgli completava armonicame11te tale posizione con l'altro concetto, pur esso schiettamente liberale, del << cittadino» « come ente inviolabile anche verso lo Stato >>(47 ), concetto caro ugualmente a quegli stessi amici. Da questa concezione dello Stato e non da altro il De Sanctis, come gli antichi suoi compagni, ricavava l'atteggiamento pratico da tenere verso la Chiesa, e in nome di essa riusciva ad individuare l'equivoco che era nei dottrinari ripetitori della formula cavouriana ed a fermare la differenza tra la concezione cattolica della libertà della Chiesa e il concetto 1noderno di liberta nello Stato. E finalmente con gli uomini della Destra, pur se li accusava volentieri di << consorteria >>,egli divideva quella sorta di religiosa coscienza di essere la vera classe. dirigente de\ paese, quella fiducia nel riformismo dall'alto che induceva a considerare cdn qualche diffidenza ogni allargamento della base del ceto dirigente, ogni allargamento del suffragio: onde nel '74 polemizzava col Crispi aflern1ando che quello di << ~1largare le influenze, di ricorrere ad elementi nuovi>> non era altro che << il sistema dei diversivi >>, adottato volentieri da coloro che non vogliono vedere << il male vero del paese>> e preferiscono << distrarlo con modi artificiali >>(48 ). E non era soltanto diffidenza per le « combinazioni meccaniche>>, consapevolezza che non è con siffatte escogitazioni che si fanno delle maggioranze che siano << una sincera espressione del paese>>, e che soìo ( 45 ) Machiavelli, in Saggi Critz.ci (1869), cit., II, p. 327. ( 46 ) Cfr. il discorso tenuto a Napoli il 4 novembre 1674, pubblicato in Un viaggio elettorale, ediz. Cione, Milano, 1943, pp. 331-32: << ma lo Stato libero, !'accolta di tutte le intelligenze, se deve essere la mente sociale, l'istrumento più potente del benessere e dell'istruzione, se non deve mettersi al seguito dell'opinione, ed ha anzi il dovere di mettersi innanzi, guidarla e regolarla, se è questo, ne nasce un altro genere di amministrazione ... ». ( 47 ) Machiavelli, in Saggi Critz·c,: cit., II, p. 337. ( 48 ) Discorso alla Camera, 23 aprile 1874, in 'Discors,: poli"tici·' cit., p. 335. [35] BibliotecaGino Bianco

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