ciato un quadro complessivo della situazione politica italiana con _lapre .. ponderanza della D.C. e con una forte presenza dei partiti totalitari di estrema sinistra, e dopo aver esaminato la fisionomia e le funzioni del P.R.I. nell~ vita nazionale, Giovanni Conti notava, sul settimanale Epoca Nuova del 4 gennaio 1948: << Non possono più, oggi, in Repubblica, nel regime della libertà, considerarsi lontani dai Repubblicani storici, i liberali dissidenti e ribelli al conservatorismo, che tanto gravò sulla vita nazionale in momeni decisivi. E quanti democratici si11ceri non sentono di dover dare adesione a un movi- ' mento nuovo, che tenda a dare all'Italia la forza determinatrice e promotrice del rinnovamento, del progresso economico, sociale, morale della Nazione? La << Lega della democrazia» tra repubblicani, socialisti auonomisti, democratici, liberali dissidenti, si deve, dunque, formare. Essa sarà una federazione di partiti e di gruppi che conserveranno la loro individualità, le loro ide~ particolari, la loro fisionomia. Non dovrà essere nè confusione di ideologie, nè assorbimento. Dovrà essere un'intesa permanente per intenti e scopi comuni: sarà un'intesa per le lotte elettorali, per l'azione parlamentare e governativa. Dovrà essere per periodi di tempo prestabiliti, con programmi precisi, analitici, concordati per un dato periodo. In questo momento per le elezioni politiche e per la prima legislatura del Parlamento della Repubblica. La « Lega della democrazia » è una speranza di tanti italiani. Si costituisca: le si dia un programma positivo, concreto, pratico, attuabile nei cinque anni della prima Legislatura, nel primo periodo di attività delle amministrazioni r€gionali, per l'opera dei Comuni che dovranno rinascere nella libertà e nell'autonomia: sarà una forza che potrà assumere gran parte della responsabilità della Nazione >>. L' on. Conti, uomo pur scettico e profondo conoscitore di partiti e uomini, nel formulare le sue speranze non aveva previsto che la proposta di una « Lega della democrazia » - nome risorgimentale che deriva dal giornale di Alberto Mario - avrebbe provocato l'assedio di dubbie sollecitazioni, di pressioni e di equivoci applausi che provocò. Si era infatti alla vigilia delle elezioni politiche, e la proposta fu interpretata dai più come un espediente elettoralistico, come la prospettiva di un listone trasformistico di nuovo conio all'insegna del << bloccardismo >>. Alquanto contrariato dall'immediato eterogeneo agitarsi di avvocati meridionali, notabili provinciali, << indipen- , denti», ex-deputati, ex-combattenti, mutilati, massoni, liberi pensatori, de- [111] Biblioteca Gino Bianco
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