Nord e Sud - anno II - n. 12 - novembre 1955

.. ... luppo di germi già esistenti in tutta la sua carriera di letterato e di uomo politico» (6 ). Tutto si colora, dunque, politicamente: è il pensiero politico del De Sanctis, del resto poco noto al Gramsci nel suo svolgimento come nelle sue formulazioni e determinazioni precise, che suggerisce (insieme a certo moralismo d'accento della Soria della Letteratura lta/,iana) al Gramsci la chiave di una nuova interpretazione del critico e del teorico dell' estetica. Qui il problema diventa assai delicato, poichè si intrecciano numerose componenti del pensiero gramsciano la cui storia no~ è stata ancora scritta. E' un fatto, ad ogni modo, che la rilettura della Storia desanctisiana, cioè di una storia civile d'Italia attraverso i suoi monumenti poetici che si · configuravano, bene o male, a partire dal '500, come storia di un p•aese morto per soverchio ridere come Margutte e l'Aretino, come storia dell'accademia e della corruttela, come descrizione di un paesaggio triste e oscuro e perso che solo alla fine del settecento ritrova colori moderni; è un fatto che una tale rilettura faceva riaffiorare nella mente del Gramsci tutta la ·problematica del moralismo vociano (della prima Voce, per intenderci), che era poi in parte la stessa problematica che aveva sollevato così vivaci dibattiti tra i gobettiani, e contribuiva a rafforzare, con l'apparenza di una prova concreta dedotta dall'esperienza nazionale, il « populismo » imparato dai russi. Quando il Gramsci scrive che « si può forse dire che il De Sanctis ha fortemente sentito il contrasto Riforma-Rinascimento, cioè · appunto il contrasto tra vita e scienza .che era nella tradizione italiana,· come una debolezza della struttura nazionale-statale, e ha cercato di reagire contro di esso » (7 ), la sua interpretazione dell'opera desanctisiana con schemi gobettiani (con riferimento alle polemiche del gruppo prima ancora che alruomo e all'opera personale del Gobetti) appare evidente, come ap- . pare evidente la traduzione degli stessi schemi in termini marxisti-leninisti. E dopo tutto, questo del De Sanctis non è che uno dei tanti casi simili che si incontrano nei Quaderni del carcere. Appare abbastanza chiaro, du11que, da queste necessariamente sommarie considerazioni, che quella che il Gramsci propone 110n è una nuova ( 6 ) Letteratura e vita nazionale cit., p. · 6; un accenno all'insofferenza del De Sanctis per la << posizione intellettualistica >~ del « moderatismo liberale >> è anche in Il materialismo storico cit., p. 67. ( 7 ) Letteratura e vi·ta naz-ionale cit., p. 17. Biblioteca Gino Bianco '

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