Nord e Sud - anno II - n. 12 - novembre 1955

Non manca nella legislazione del 1931 e del 1939 la 11ota feroce. Ho vivo il ricordo di un libro sulla schiavitù dei negri, nel quale una incisione riproduce il negriero, il quale palpa le car'ni e guarda in b·occa ai prigionieri africani destinati all'i1nbarco come schiavi per assicurarsi se siano sani ed a quali mestieri atti e li fa correre per accertarsi che, andando, no11 siano affetti da lebbra latente. I~cisione orrenda, degna di quelle che adornavano i libri giuridici sulla tortura. Ma all'art. 8 della legge 1931 si legg·e: ' Il commissariato (leggi negriero) per le migrazioni e la colonizzazione interna, curerà per mezzo dei suoi funzionari e dei suoi organi, che le squadre degli operai migrati siano formate da individui fisicamente idonei e pratici del mestiere, per il quale son chiamati e darà agli operai stessi l'assistenza morale, sanitaria ed economica'. Anche il negriero. curava che le cose sue giungessero vive al mercato e fino a quel momento aveva interesse a nutrirle bene. Quel che v'ha di inuman·o in ambo i casi è che un padrone di schiavi, od un commissario di merce viva migra11te, abbia il potere di negare all'uomo la possibilità di migliorare le sue condizioni di vita perchè lui negriero o lui commissario ha diritto di conda,nnarlo alla geena come ' individuo fisicamente non idoneo ' ». . . Queste, dunque, sono le leggi tuttora in vigore nel nostro paese. Veniamo ora alle specifiche considerazioni politiche economiche e sociali ' che, sul piano della politica meridionalista, emergono dall'esistenza dì esse. Vi è una spinta naturale, crescente, della popolazione meridionale a emigrare verso regioni dell'Italia centrale e settentrionale; è la << meridionalizzazione >> dell'Italia, che desta molte ingiustificate preoccupazioni; onde si pensa di poter stivare nel Sud l'esuberanza della sua popolazione, mentre quella del Nord cessa di essere esuberante; e perciò, per malinteso interesse, o per inerte timore, si lascia in vita una vergognosa legislazione. In un pregevole studio di Paolo Sylos Labini (10 ), è stato peraltro calcolato che il flusso annuale della emigrazione meridionale verso le regioni centro-settentrionali ammonta a 70.000 unità, di cui 20.000 clandestine: un quarto, cioè, dell'incremento naturale della popolazione meridionale. C'è da ritenere che questo flusso annuale, nel prossimo avvenire, tenderà a raggiungere livelli progressivamente più alti: ma 110n per quanto riguarda i 50.000 meridionali che si spostano << legalmente »; bensì per quanto ri- ( 10 ) Paolo Sylos Labini: << Emigrazione da Sud verso il Centro e il Nord >>, in Atti della I Riunione Scientifica dell'Istituto per la Protezione Sociale, Roma, 1955. [20] Biblioteca Gino Bianco I •

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