I . \ ca meridionalista. Emigrazione e industrializzazÌGne vengono spesso considerate alternative: sostenuta la prima da coloro che nutrono pessimismo· circa le prospettive della seconda, a sua volta predicata dagli ottimisti. Noi riteniamo invece che industrializzazione ed emigrazione devona- essere considerate come le due leve, necessariamente interdipendenti, del << secondo tempo>>della politica meridionalista. E in questo senso, all'on. Campilli, che ha p·arlato di tre «direttrici», su cui poggia il piano di sviluppo del Mezzogiorno suggeriremmo di aggiungerne una quarta, importantissima, l'emigrazione. Ma, per emigrazione, come abbiamo detto altre volte, non intendiamo soltanto l'emigrazione all'estero: intendiamo anche l'emigrazione verso le regioni centro-settentrionali e da certe zone del Sud a certe altre. Nel numero 8 di Nord e Sud abbiamo pubblicato un quadro approfondito e documentato sui rapporti fra la situazione demografica, l'agricoltura nel Mezzogiorno, i programmi d'investimento in corso e allo studio. Ivi si dimostra,ta la necessità di una politica di sfollamento delle campagne merìdionali, pena il fallimento di tutta la politica di preindustrializzazione e industrializzazione. Ora, per questa politica d~ sfollamento, abbiamo alcune soluzioni urgenti da far valere, distintamente per l'emigrazione transalpina u transoceanica, per l'emigrazione verso regioni dell'Italia centrale o settentrionale, per lo spostamento di nuclei contadini da certe zone del Sud a certe altre: 1) istituzione dell'Alto Commissariato per l' emigrazione; 2) abrogazione delle leggi fasciste del 1931 è del 1939 contro le migrazioni interne e l'urbanesimo; 3) localizzazione e apprestamento, come dicevamo, di zone industriali del « tipo britannico», anche per assolvere le funzioni di centri di gravitazione della popolazione di troppe affollate regioni interne, poco suscettibili di trasformazione economica. Queste soluzioni, nella loro interdipendenza, danno luogo a una nuova politica; e in definitiva, come vedremo, si coordinano, nel complesso del « secondo tempo» della politica meridionalista, alla dibattuta questione dell'industrializzazione. Fra coloro che ritengono l'emigrazione all'estero inutile, e addirittura dannosa, stanno oggi in primo piano i comunisti. Si vedano le dichiarazioni di Ruggero Grieco al Senato, alcuni anni or sono: << si è sostenuto e si sostiene che siamo in troppi in Italia, che questo fatto sarebbe la causa Biblioteca Gino 8-ianco
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