Nord e Sud - anno II - n. 11 - ottobre 1955

molti emigranti si sono improvvisati minatori, o si sono dichiarati tali, pur di poter trovare una qualche occupazione all'estero. Fenomeno questo, purtroppo, assai frequente della nostra emigrazione, e, soprattutto, in questo specifico caso, dell'Italia settentrionale. Esso serve tuttavia a mettere in luce, oltre alla consueta distorsione organizzativa in danno dei meridionali, anche l'eccesso di potere che talvolta caratterizza l'opera della commissione belga di reclutamento in Italia; il che, del resto, è un altro aspetto generale e ricorrente della nostra politica in materia di emigrazione. Le commissioni straniere, desiderose di ,compiere arruolamenti che non siano fonte di preoccupazioni politiche per il proprio paese, si rivolgono, spesso al di fuori degli Enti statali, a chiunque, nel loro giudizio, possa fornire garanzia di operare una certa selezione di natura politica. Ancora una volta ci troviamo infatti costretti a ripetere (cfr. i nn. 3-5-6 di questa Rivista) che la rinuncia dello Stato a talune sue funzioni istituzionali in materia di emigrazione, e la compiacenza con la quale si lascia spogliare delle sue attribuzioni, sono spesso all'origine di molte delle gravi difficoltà che, mentre rendono precaria la vita del nostro emigrante, giustificano talvolta, pienamente, le diffidenze ed i preconcetti che incontra, presso taluni paesi, la nostra emi- • graz1one. Ciò detto, occorre però riconoscere che fino al 1953 il numero dei lavoratori meridionali nel Belgio ha segnato un costante, soddisfacente aumento: così, di fronte ai 4.000 veneti, 1.500 lombardi, 1.500 friulani, ed oltre 2.000 emiliani, troviamo, nelle provincie belghe. di Hainaut e di Namur, 4.000 lavoratori dell'Abruzzo, 3.500 pugliesi, 2.500 siciliani ed oltre un migliaio di elementi provenienti dalla Campania. Queste cifre, che non rappresentano la totalità dei dati, ma costituiscono, per il metodo del rilevamento impiegato (luoghi di provenienza delle schede elettorali pervenute ai consolati in occasione delle elezioni politiche), un indice largamente rappresentativo delle percentuali di lavoratori, secondo le regioni, sono significative anche per un altro motivo, cui si è già accennato: esse documentano, infatti, la scelta extraprofessionale degli emigrati italiani; e come, anche in questo caso, il Veneto - zona agricola per eccellenza - sia largamente in testa a tutte le altre regioni. Il che ci auguriamo, però, non avvenga in forza e per virtù della incrollabile fedeltà della suddetta regione al partfto di maggioranza. È tempo infine di dire che la più alta percentuale di sciagure minerarie collettive verificatesi nel Belgio è dovuta alle cattive condizioni del sistema di aerazione delle gallerie ed ai frequenti guasti degli apparecchi in esse impiegati; e poichè il 70 % degli operai di fondo è di nazionalità italiana, si spiega perchè siano proprio le nostre collettività ad essere le più provate in tali circostanze. • Del resto, non è un mistero per nessuno che le miniere belghe lavorano in condizioni tecniche largamente superate e che, di conseguenza, la loro [ssJ Bibloteca Gino Bianco

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