IN CORSIVO Non abbiamo intenzione di prolungare qui la polemica che si è svolta tra il nostro collaboratore Salvatore Rea e il quotidiano di Lauro. Ci basti ricordare che, ad alcuni articoli ·di Rea sulla Nazione di Firenze intorno a certi aspetti della malavita napoletana 7 ha fatto segu-ito, da parte del Roma, un'aggressiva replica; la quale ci ha fatto ricordare, per la stupidità delle argomentazioni più, che per l'omon.imia degli (lggredit-i, un'analoga impennata dello .s,tesso Roma nei confronti di Domenico Rea, autore dz"un articolo sulla plebe napoletana apparso nella rivista del Touring. Siamo alle solite: delitto di lesa patria. Tutte le volte che in Italia si denuncia una realtà spiacevole, saltano fuori i tutori de-i campanili a dichiarare che non, è vero, e, in fondo, anche se fosse vero, non si deve dire, perchè ... il buon nome del luogo natìo, i turisti, i commerci, ecc. Qualcosa di simile si è notato anche a proposito dei recenti casi dell'Aspromonte. C'è stata perfino un'intervista dell' on. Capua, che, « in nome della Calabria e dell'Italia tutta », si è preioccupato d1 i « sdrammatizzare », (cioè sottovalutare, euf emizzare) evidenti episod1i di banditismo. Ebbene, noi siamo dell'opinione che la stampa esiste assai più per de11,unciarele cose brutte che per esaltare quelle belle. Ci rendiamo conto che i turiferari di Lauro preferiscano leggere, sulla Nazione o sulla rivista del Touring, articoli sulla nuova geniale iniziativa dell'amministrazione di Palazzo San Giacomo: le gabbie di uccelli innestate sulle anfore fiorite che costellano la più frequentata piazza della città. Ma n,oi, anche se Ferdinando Isabella, a nome della sinistra democratica, fosse lui sindaco di Nap,oli, preferiremmo sempre leggere delle « baracche » alla Marina e del « camorrismo », almeno sino al giorno in cui le une e l'altro non fossero del tutto scomparsi: dopo di che, una volta scomparsi, appunto, il decoro del luogo natìo si potrà dire effettivamente assicurato. Forse che -il Roma e altri giornali napoleta·ni hann.o contribuito al decoro di Napoli, quando, nei titoli e nelle cronache, commossi, hanno presentato come glorie cittadine alcuni autentici malviventi, dei quali o si celebravano BiblotecaGino Bianco
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