Nord e Sud - anno II - n. 10 - settembre 1955

l:'t D.C. ha voluto fare un suo esclusivo strumento e considera come un patrimonio privato, t. appunto il diffondersi di questa insensibilità morale e, nelle coscienze migliori, della sfiducia e dello scetticismo verso la democrazia ». Come fermare gli Enti su questo piano inclinato, come ristabilire un clima democratico di fiducia intorno alla riforma, come impedire l'ulteriore degradazione di questa da azione di governo a pressione di sottogoverno, da impresa della democrazia a opera di regime? Certo, la sproporzione dei rapporti politici nélle zone di riforma e in tutto il Mezzogiorno, la troppo de .. bole voce dei partiti di democrazia laica, la preponderanza della D.C. e la inutile, fortunatamente declìnante, nia ancora rumorosa, presenza di una estrema destra, rendono difficile la risposta a queste domande, allo stesso modo che hanno reso facile la degradazione conformistica della riforma. Ma intanto la stampa nazionale potrebbe reagire con maggiore sensibilità, associarsi alle denunce come quelle di Russo, con lo stesso tono, pacato ma fermo. Certi ambienti della D.C., come già qua e là si avverte, messi peraltro, di fronte ad una maggiore eco di pubblica opinione, potrebbero dare segni di vitalità democratica più di quanto non si creda; e porre all'interno del partito di maggioranza i problemi del raddrizzamento politico della riforma, almeno per quanto deriva dalla antica malattia indigena, dei comportamenti conformistici offerti quando non sono pretesi (per esempio, la CIS·L ha certa1nente qualcosa da dire nei confronti dei cc bonomiani »). Infine, se è stato posto un problema di nuovi rapporti fra democratici e socialisti, e se si è fatto un passo avanti in questo senso nella situazione siciliana, non potrebbe darsi un'ulteriore fase di questi nuovi rapporti proprio sul terreno degli organi di riforma agraria? Per iniziativa magari della cc sinistra laica »? E parallelamente a quella fase, dell'apertura al centro da parte dei socialisti e dell'apertura a sinistra da parte del centro democratico, che probabilmente seguirà nel Mezzogiorno i risultati delle nuove elezioni amministrative, il crollo, cioè, delle amministrazioni di destra, o orientate a destra, elette nel I951-52? Non ci resta che concludere con tale augurio questa nota, rip,rendendo da Giovanni Russo, che ad essa ha dato occasione, l'ammonimento che cc il volto politico della riforma non è meno importante di quello tecnico ed economico, se è vero che essa è stata voluta per fondare su più stabili basi la Repubblica e dare ai contadini non solo migliori condizioni di vita ma anche il senso della loro dignità di cittadini ». F. C. , ' [57] Bibloteca Gino Bianco

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