Nord e Sud - anno II - n. 10 - settembre 1955

terra, sprovveduto di strumenti di lavoro e occupato solo saltuariamente • • in aziende per lavori diversi, al grande proletariato terriero, attraverso 1 braccianti, i guardiani, i bovari, i pastori, i trainanti, i massari, i fattori, i piccoli e i grandi fittavoli, i medi proprietari. Sul piano sociale dominante erano i <<signori» (nobili, liberi professionisti e funzionari, i <<galantuomini» che vivevano di rendita) e il clero. La retribuzione dei lavoratori era parte in danaro e parte in natura, e molto esigua. Un colono non guadagnava, nei casi più favorevoli, che una lira al giorno, con cui doveva provvedere a sè e alla famiglia spesso numerosa. Il pane costava sette soldi al chilo. È pur vero che questi lavoratori avevano dal padrone anche un po' di pane e un po' di grano, e sale ed olio; ma queste donazioni venivano fatte solo all'epoca della semina e della mietitura (2 ). L'alimentazione, scarsa, era fatta a base di verdure, pesce salato, lumache; scarsissimi i grassi e la carne ovina, quasi sconosciuta quella bovina; il latte lo prendevano solo i malati. Ai piccoli lavori dei campi e dell'aia si provedeva con donne che ricevevano in media da lire 0,45 a lire 0,60 al giorno, oltre il diritto di spigolare per i campi mietuti (3 ). Per le zappature i lavoratori si assumevano dalla <<piazza», come si diceva; si assumevano, cioè, quando ce n'era bisogno, in piazza dove gli <<zappatori » disoccupati si raccoglievano di buon mattino. La paga giorna- . liera di uno «zappatore» oscillava da lire 0,90 a 1,30; quella di un potatore di vigna da 1,10 a 1,40. I lavori in campagna duravano in media 8 ore al giorno. Il centro della vita nella <<masseria » era costituito da un fabbri• cato rurale (« !arnione ») insufficiente e costruito senza criterio per il ricovero delle bestie e degli uomini ad esse addetti. Gli uomini venivano ogni quindici giorni a casa in paese, per provvedersi di ciò di cui abbisognavano e per cambiare la biancheria. I massari e le donne venivano ogni sabato, e ritornavano in campag11a il lunedì; gli «zappatori» venivano ogni sera per ripartire di buon'ora all'indomani. Abbandonati come erano alle furie degli elementi atmosferici, mal nutriti, erano tutti facile preda della malaria e della polmonite. ( 2 ) Cfr. V1To GAMBETTA: Considerazioni sul 'agricoltura del Materano in vi"sta dei nuovi indi"rizzz.·e della legge sulla Basilicata. ( 3 ) Ibidem. Bibloteca Gino Bianco

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