C'È QUALCHE POSSIBILE ECONOMIA DA TENER PRESENTE: qualche spesa che a noi pare superflua. cioè, nelle attuali condizioni italiane, e qualche possibile riserva cui attingere per poter meglio provvedere alle scuole in Basilicata e alle strade di Sardegna, alle fognature di Napoli e alle molte tristezze delle molte Trappeto. Si prenda il caso della Somalia. Scrive 24 Ore che « compulsando i bilanci dell'Africa italiana prima e degli Esteri poi, ci si accorge che dal 194950 al 1954-55 sono stati stanziati, per integrare il niagro bilancio somalo, oltre 42 miliardi e mezzo di lire; e che altri 5,3 miliardi' circa sono in~eriti nei bilanci 1955-56. Poichè in questi ultimi anni il contributo, italiano si è stabilizzato intorno ai 5 miliardi, 5 miliardi e mezzo, nel periodo che' c'tisepara dal 1960 (anno di scadenza del nostro mandato) ne sp·en,deremo ancora almeno 20-22: ciò significa che, in tutto, il decennio ci verrà a costare una settantina di miliardi ». Non è rnolto, forse, ma è inutile: i risultati secondo i rapporti dell'ONU) non sono brillan,ti; per « presunte ragioni di prestigio,», secondo 24 Ore, abbiamo fatto le cose, inoltre, « con molto stile, inte~o malauguratamente come manifestazione di pura esteriorità »; la Somalia (sempre secondo 24 Ore, ma non è una novità) « povera in superficie e, pare, anche nel sottosuolo, non si presterà mai nè come mercato di sbocco, nè come centro d'i attrazione demografica, nè come testa di ponte per la nostra espanisione eco- ·nomica in Africa ». Tiriamo dunque i remi in barca fino al 1960 e poi chiudiamo definitivamerite questa esperien.za « inutile e costosa », che non ~i ad,- dice alla n.ostra realtà, ai nostri tempi, alle nostre possibilità. Risparmieremo•, a partire dal 1960, più d.i 3 miliardi all'anno (valutazione, secondo il piano Malagodi, della integrazione annuale necessaria, nella migliore delle ipotesi, al bilancio somalo dopo il 1960); e, tirando i remi in barca, senza veni1 rneno alla dig·nità del « mandato », qualcosa potremmo risparmiare forse fin da ora, per destiriarlo alle ~cuole di Basilicata. Mentalità salveminiana? Evviva Salvemini, che, se lo avessero ascoltato ai tempi dell'Unità, tutti i comuni della Basilicata avrebbero ormai la .loro scuola. NEL NUMERO 8 DI NORD E SUD abbiamo parrlato del « piano Cortese » per il Demanio: e cioè, del possibile incremento dellé--entra'te-per la prevista elevazione dei canoni inerenti le concessioni di derivazione ed utilizzazione delle acque pubbliche e della misura dei diritti dovuti per le ricerche e le con.cessioni minerarie; nonchè per il recupero dei beni attualmente improduttivi di redditi, sia perchè assegnati i'n uro ad altre amministrazioni in misura esuberante rispetto alle loro rispettive esigenze funzioBibloteca Gino Bianco
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