.. si spiega perfettamente con la grave e tuttora persistente crisi degli alloggi, che rappresenta il più serio ·ostacolo alla libera circolazione della mano d'opera fra le zone di maggior impiego e quelle di sottoccupazione. L'operaio tedesco, il quale lavora in regime di bassi salari, non è in grado, infatti, se costretto a trasferirsi, di procurarsi abitazioni a fitto sbloccato; mentre le altre, accessibili per il prezzo, sono naturalmente introvabili. Questo è appunto uno dei più gravi problemi che, oltre ad ostacolare lo stesso lavoratore tedesco, impedisce, in gran parte, l'emigrazione in Germ3Jnia di un nu111erorilevante di lavoratori stranieri; quindi, le difficoltà non vanno ricercate tanto nel mercato del lavoro, quanto e soprattutto in quello degli alloggi. Viene così a crearsi nell'economia tedesca un circolo vizioso dal quale è tutt'altro che facile uscire: non si è in grado di costruire nuove case, poicl1è non vi è un 1numero sufficiente di lavoratori edili; ma non è possibile far immigrare nuovi lavoratori edili in q11anto non vi sono sufficienti case per , poterli alloggiare. Il problema è talmente vivo ed urgente da richiamare perfino l'attenzione degli Organismi Internazionali in sede di cooperazione multilaterale; mentre l'Istituto Centrale del Lavoro tedesco, sempre al fine di risolvere lo spinoso problema, si è assunto l'onere di finanziare, per circa un 1njliardo di marchi, la costruzione di case operaie. Nonostante ciò, circa 70.000 lavoratori stranieri sono attualmente occupati in Germania, in quanto la maggior parte di essi vi risiede da anni. Appena 6.000 <li costoro sono italiani, mentre le maggiori aliquote sono costituite, per Io più, da austriaci (15.000) e da olandesi (20.000), particolarme11te attivi e pre~enti proprio in questi settori che rappresentano normalmente la for1na tradizìonale di occupazione della mano d'opera italiana all'estero, cioè agricoltura ed edilizia. Nella prima sono occupati solo 200 italiani e nella seconda poco più di mille. Il solo settore nel quale il numero di italiani occupati è particolarmente elevato - rispetto al totale - è quello 111etalmeccanico, nel quale trovano impiego 800 operai italiani circa; gli altri sono tutti dispersi, in numero di qualche centinaio, in ciascuna delle diverse attività economiche, cori speciale preferenza, però, per il piccolo com1nercio. A proposito di dati relativi all'i1nrnigrazione di 111ano d'opera in Germania, ·occorre tuttavia osservare una notevole disparità fra le cifre for11ite dagli uffici tedeschi e quelle in possesso degli organi italiani. Secondo il Bollettino dell'Emigrazione (14-8-1953) edito dal Ministero degli Affari Esteri, i soli italiani residenti nel territorio renano sarebbero, in base al computo dei certifica ti elettorali pervenuti nel I 953, circa I 0.000. Tale disparità di valutazione numerica è espressiva della notevole imprecisione con la quale, tutèora, vengono compilate le statistiche sia italiane che internazionali, relative ai problemi della mano d'opera; e come pertanto sia da salutare con BiblotecaGino Bianco
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