dere l'imbeccata anche per cose di -nessun rilievo, nel tentativo, riuscito, di impedire a Riccio di « discolparsi n, dopo averlo così maldestramente « incrimìnato ». La cosa fu notata dalla stampa non co11promesse con l'Amministrazione e non mancò di produrre il suo effetto sulla pubblica opinione, giacchè è da presumere che perfino una parte degli elettori di Lauro abbia l'abitudine di leggere i giornali. Trascorse così una settimana, finchè si giunse alla « storica n seduta del 21 febbraio, che ha fatto traboccare il vaso della sciatteria amministrativa di Lauro e soci; e ha impressionato profondamente la cittadinanza di ogni colore politico. Ricciò parlò, e parlò bene, •documentando le accuse con la continua lettura di documenti. Ricorderemo solo le accuse più vistose di sperpero del pubblico denaro rivolte da Riccio all'Amministrazione: il recente regalo di un miliardo e mezzo alla Società del Serino per il riscatto dell'Acquedotto• che si sarebbe potuto, come dicono i competenti, ottenere per altra via senza sborsare questa enorme somma; e, tra le spese voluttuarie, quella - rimasta celebre - di un viaggio, non più effettuato per le unanimi proteste della cittadinanza, di un gruppo di Assessori in America a « far propaganda turistica n. Tuttavia, a un'Agenzia di viaggi, notoriamente legata al Comune, venivano subito anticipati (e mai recuperati) quattro 1nilioni di lire. Ve n'era abbastanza pèr far diventare furibondo il primo· cittadino. Al Sen. Riccio seguì il Sen. Palermo, comunista, che rincarò la dose. Le risposte dell'Amministrazione furono generiche e retoriche. Per darne u,n esempio, si accennerà al modo come l'armatore Grimaldi, nipote di Lauro e assessore ai LLPP, rispose a una delle più fondate critiche dell'opposizione, che rimprovera alla maggioranza la lunga lotta da questa sostenuta contro il porto a cui, per scopi di cc sistemazione » edilizia, non si vorrebbe cedere nemmeno un metro quadrato della costruenda via Marittima. Grimaldi che, come armatore, non dovrebbe ignorare che un porto come quello di Napoli ha bisogno di spazio e non può espandersi se non nel retroterra, non solo asserì che cc il nostro porto non ha bisogno nemmeno di un metro quadrato di territorio », ma trovò modo di inserire nella replica una rievocazione fascista della guerra etiopica. L'effetto fu quello previsto: la teppaglia si abbandonò subito a u,na delle pìù rivoltanti manifestazioni di apologia del fascismo che sia possibile immaginare. Alla fine rimasero in aula solo i comunisti, che promisero di portare alla Procura della Repubblica il verbale della seduta. Nei giorni successivi i partiti democratici e i covelliani, poi imitati dai comunisti, decisero di non partecipare alle sedute consiliari finchè il Sindaco non si fosse solennemente impegnato, a garantire ai consiglieri di opposizione la libertà di parola. Lauro rispose con una nuovo comunicato della Giunta, che disinvoltamente negava i fatti; e il sabato successivo fece la sua beneficiata, o seduta ideale, [56] Bibloteca Gino Bianco
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