Nord e Sud - anno II - n. 5 - aprile 1955

) di democrazia potevano veramente fondare l'inizio di una svolta I?olitica decisiva: il Governo siciliano, invece, tra l'approssimatività di chi non riesce a vedere i grandi problemi, la grettezza tipica di una classe dirigente lnvecchiata e le pressioni delle concentrazioni di interessi, ha finito col 1nettere le cose in modo che esso si presenterà agli elettori sotto l'accusa - che ha qualche colore di verità - dei comunisti, di aver abdicato effettive possibilità di resurrezione economica della Regione nelle mani del << capitalismo straniero >>. V'era, poi, il problema dello zolfo: è stato opportunamente ricordato cl1e la situazione delle miniere dì zolfo siciliane è oggi assai simile a quella che era subito dopo la fine della guerra la situazione delle miniere di carbone in Inghilterra: sistemi di sfruttamento invecchiati, organizzazione del tutto irrazionale, alti costi di produzione, spezzettamento assolutamente anti-economico. Bastava avere un po' di coraggio per sottrarre al caos dell'impresa privata l'industria siciliana dello zolfo, per pubblicizzarla, modernizzarla, riportarla vittoriosamente sul mercato internazionale; bastava prenderr- lezione dal governo laburista britannico e da ciò che quest'ultimo aveva fatto per le miniere di carbone. Certamente i liberisti nostrani sarebbero scandalizzati di ciò, gridando al delitto di lesi principi liberali: ma intanto i proprietari di miniere inglesi furono largamente inJe11nizzati e i conservatori - che certamente non devono venir da noi a prender lezioni di liberalismo· - non hanno toccato in nulla l'opera dei loro predecessori. In Inghilterra il risultato è che - governo laburista o - conservatore che sia - le miniere di carbone funzionano oggi assai 1neglio di dieci anni or sono, mentre da noi, in Sicilia, l'industria degli zolfi va enormemente peggio. Anche su questo punto, d11nque, il Governo Regionale fa figura di imputato. Pure, tra le speranze suscitate dai petroli e le speranze che sfioriscono e rifioriscono tra gli zolfi, la questione agraria resta ancora il motivo ce11-- trale della lotta politica in Sicilia. Orbene, la legge di riforma agraria è stata votata nel 1950 e quando essa fu approvata si disse che sarebbero stati espropriati 150 mila ettari di terra. Ma vennero 1~ elezioni regionali, del '51 e il governo con ~a destra; e i grossi proprietari ebbero sonni assai meno agitati. Infatti, a tutto il luglio 1954- cioè in quattro anni - solo 24 mila ettari di terra erano stati espropriati; e, di questi, solo 19 mila erano stati distribuiti. I comunisti, naturalmente, hanno avuto un compito assai facile Bibloteca Gino Bianco

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