Esperienze della politica emigratoria Terminata l'ultima guerra, agli uomini responsabili della politica occidentale parve non potesse esserci altra soluzione al gravoso problema delle « displaced persons ))' e a quello della disoccupazione quasi permanente di centinaia di migliaia di uomini delle « zone depresse >>, che un vasto movimento emigratorio verso paesi che lamentavano una carenza di mano d'opera mentre mettevano in cantiere vasti e ambiziosi piani di sviluppo industriale e agricolo. Cosa ci fosse di vero dietro queste preoccupazioni, quanto esse fossero sincere, o come la meschina ed egoistica visione mondiale di alcuni sopravanzasse continuamente quella più lungimirante di altri, lo abbiamo visto dagli effetti nei riguardi della nostra emigrazione. Ciò che necessitava all'emigrante era semplicemente l'abolizione delle più rigide disposizioni restrittive approvate dai vari parlamenti d'oltre Atlantico: e se non abolizione, per lo meno una revisione sollecita e produttiva. Son venute fuori invece, da tutte le riunioni e le conferenze internazionali, toccanti raccomandazioni e ottime pubblicazioni, che all'emigrante non hanno giovato gran che. Si iniziò nell'agosto del 1947, con la Conferenza di Parigi per il « Piano Marshall ))' ove venne dato mandato all'Italia .di organizzare per ~ . l'anno seguente una conferenza sui problemi della mano d'opera europea. Questa conferenza si tenne difatti a Roma dal 26 gennaio al 15 febbraio 1948. Non ne uscì nulla di positivo, ma soltanto la proposta per la creazione di un Comitato Internazionale con sede a Roma. Sorse così i'EMICO, la cui esistenza non superò i dodici mesi e la cui attività fu limitata ad una inchie- . sta sui ben noti motivi che impedivano, come impediscono, ai movimenti migratori dei lavoratori agricoli italiani verso la Francia di raggiungere l'ampiezza desiderata. Il 12 aprile 1950, alla chiusura della Conferenza sull'Emigrazione di Londra, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia dichiararono che « un'indagine sistematica sulle possibilità di rendere maggiormente mobili le popolazioni può contribuire in modo rilevante alla risoluzione del problema >>. A quattro anni dalla fine del conflitto, quindi, i tre Ministri degli esteri delle maggiori potenze occidentali non andavano oltre la raccomandazione di ulteriori studi. Il suggerimento dei « Tre Grandi >> valse comunque a far riunire a I Bibloteca Gino Bianco
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