classista dell'opera crociana; riteniamo che il cosiddetto rapporto CroceMezzogiorno debba essere ben altrimenti approfondito, conducendo esso a conclusioni che liberano la questione meridionale da tutte le « illegittime illazioni » che sono state arbitrariamente elaborate. Questo però non significa che rinneghiamo Fortunato e Dorso; significa soltanto che ci siamo liberati della parte più caduca del loro meridionalismo - il naturalismo dell'uno e il sociologismo dell'altro - per estrarne la parte più viva, verificarla e arricchirla a confronto con l'insegnamento crociano, farla valere , a contatto con la nuova realtà: il Fortunato, che squarciò il velo della retorica ufficiale, mettendo a nudo problemi che sono ancora insoluti; e il Dorso, che ha definito il proprio ideale politico proprio quando è venuto affermando, lui radicale nel Mezzogiorno d'Italia, che i paesi più sicuramente conservatori sono i paesi dove la democrazia si è pienamente spiegata e che le opposizioni rivoluzionarie sono la conseguenza del cc difettoso funzionamento della classe politica » (2 ). È vero che Croce più di una volta mosse obiezioni di fondo alle impostazioni polemiche .dei meridionalisti. Ma non si può appiccicare a queste obiezioni un'etichetta classista e dedurne poi che Croce abbia negato la esistenza oggettiva di una questione meridionale, che il riconoscimento dei problemi .inerenti a tale questione porti lontano dalle concezioni etico-politiche di Croce, e che consapevoli correnti meridionaliste possano svilupparsi soltanto se in contrasto con Croce: i comunisti, che si sono spinti su questo terreno, hanno fatto sfoggio di una disinvoltura critica, che non solo mira a deformare le posizioni crociane .di fronte al Mezzogiorno, per adeguarle allo schema di « Croce agrario », ma deliberatamente ignora o finge di ignorare quegli aspetti dell'opera crociana che queste posizioni precisano e chiariscono. Nella Storia del Regno di Napoli, « quella-che si suol chiamare la questione meridionale » viene da Croce definita come questione che riguarda la storia e la politica della nuova Italia e « designa un ondeggiante gruppo di problemi attinenti più da vicino alle condizioni proprie dell'Italia meridionale» (3). Un ondeggiante gruppo di problemi, dunque, che, esemplificato dai dibattiti del tempo, comprendeva « -riforme tributarie che alleg- ( 2 ) G. DoRso: Dittatura, classe politica e classe dirigente. Torino (Einaudi), 1949, pag. 166. • ( 8 ) BENEDEITO CROCE: Storia del Regno di Napoli, pag. 28o. [11] Bibloteca Gino Bianco
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