Nord e Sud - anno II - n. 4 - marzo 1955

che chiaramente non ha fatto finora gli interessi particolari nè degli uni nè degli altri. Che vi siano dei comunisti in seno alla Federazione è onesta conseguenza del principio, a cui ci informiamo, di voler coagulare attorno ai circoli del cinema tutti i più diversi settori della cultura cinematografica italiana. Se poi, spostando il discorso dagli organi centrali: e quindi dalla F.J.C.C. propriamente detta, ai circoli periferici singoli, si dovesse constatare che qualcuno di essi fa della cui.tura un semplice mezzo di propaganda ideologica e partitica, saremmo i -primi ad intervenire e ad espellere: come del resto, a riprova dello spirito che ci caratterizza, è, avvenuto per il Circolo di Empol,:. Sarà però pericqloso confondere con la propaganda di partito la semplice qualificazione culturale in un senso o nel/'altt·o. Se, cioè, gli organi centrali maturano la linea di politica culturale sopra la mediazione fra le singole tendenze, in modo da mantenersi equanimi ed obbiettivi, è chiaro che il singolo drcolo seguirà l'indirizzo culturale, i criteri estetici, il tipo di film che sono più omogenei· alla formazione, appunto, culturale ed umana dei suoi iscritti (purchè, naturalmente, si dia ampia possibilità di discussione ad eventuali g,-uppi di minoranza): e pretendere in questo caso che un gruppo di marxisti - o di cattolici - rinunci, alla propria formazione per una astratta « obbiettività » porrebbe veramente quel circolo in p1 osizione di pseudo cultura ed in ultima analisi_di non cultura Ringraziandola, egregio Direttore, La prego quindi di voler pubblicare, col rilievo dovuto, la presente smentita e chiarificazione, a nome della segreteria tutta. suo ERNESTO G. LAURA della Segreteria Nazionale della Federazione Italiana dei Circoli del Cinema (F.].C.C.) Ernesto G. Laura tiene a sottolineare che il Consiglio direttivo della Federa· zione italiana dei Circoli del cinema, eletto a Venezia nell'ultimo congresso dello scorso anno, « è effettivamente rappresentativo delle più disparate tendenze ». Per noi queste « pasizioni di equa rappresentatività », che tranquillizzano il Laura, passano decisamente in secondo piano, dinanzi alla precisa impostazione programmatica che, nel corso dello stesso congresso, il Presidente della F.I.C.C. ha· dato ai circoli aderenti, affermando che essi « possono e debbono creare alla base una coscienza neorealistica ». Sarebbe bene che i cattolici ed i liberali, che Ernesto G. Laura ci assicura esser presenti negli organi direttivi della F .I.C.C., precisassero come intendono la formula suddetta. Senz.a far torto all'acume critico di costoro, siamo infatti persuasi che, sottoscrivendo quella parola d'ordine, essi abbiano inteso soltanto affermare la validità artistica di un certo nun1ero di film italiani di questo dopoguerra, che, a torto o a ragione, vennero definiti neorealistici. E su questo giudizio credo si p0ssa Bibloteca Gino Bianco

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