Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

attività sociali. Dovendosi esaminare oggi, a distanza di pochi a,nni dalla legge, gli effetti delila sua applicazione, è senz'a:tro da esdludere che essa - lungi dal permettere di affrontare risolutamente una delle finalità fissate - abbia avuto uno sviluppo programmatico nel tempo, di cui sia possibile cogliere gli elementi per un giudizio di va[ore o solta.nto per un esame complessivo. Sorta come misura straordinaria di intervento dello Stato in una situazione ritenuta straordinaria e non meglio ,definita nei suoi termini specifi~i, sociali e scientifici, la legge resta valida più che altro come orientamento, mentre, in pratica, non ha potuto naturalmente soddisfare nel contempo problemi diversi, che esigono, appunto, soluzioni non globa•]i, ma particolari. Così è evidente che la lotta contro l'analfabetismo richiede, in concreto, mezzi strumentali e didattici, sempre da definire in via di sperimen tazio,ne, mentre sia l'orientamento professionale dei giovani, sia il completamento dell'istruzione elementare, ne postulano a1tri; e tali che sono inconfondibili, da tener distinti ai fini della realizzazione. Può affermarsi che proprio gli effetti mancati della legge per da scuola popolare hanno seg,nato l'avvio di un'azione sempre più qualificata, alla quale ha massimamente contribuito l'opera delle Associazioni, che, operando in loco, hanno avvertito i!l bisogno di differenziare i metodi didattici e le forme organizzative, secondo che fosse impostata [a lotta all'analfabetismo o che fossero coordinate iniziative e istituiti centri cosiddetti di « ct1ltura popolare >> per u,na più larga educazione, anche ricreativa e sociale. Lo stesso divario fra le ripartizioni geografiche italiane rende evidente perchè debbano formularsi istituzioni differenziate e specifiche. Il prospetto dei corsi per adt1lti, istituiti nell'anno 1946-47, precedente a.1:lalegge, suggerisce un quadro abbastanza significativo del divario accennato; mentre, i1 nfatti, il numero percentuale degli alunni iscritti ai corsi per analfabeti e semianaifabeti è più elevato nelle regioni meridionali (rispettivamente il 32,8o/~ e il 48,4 o/o), il numero percentuale · degli iscritti ai corsi d'istruzione integrativa descresce daJl'Ita!Jia settentrionale (69%) alla meridionalle (18o/c,). Tanto significa che la scuola popolare - sempre escludendosi che potesse corrispondere, in concreto, alle finalità istitutive così come sono state sommariamente formulate - si è andata caratterizzando per le vie imposte daille peculiarità dell'am- [86] Bibloteca Gino Bianco

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