autarchia agricola europea, ma di aumentare la produzione dell'Europa fino a! massimo compatibile con la produttività degli investimenti; la qual cosa può venire soltanto realizzata con una produzione che tenga conto dei fattori naturali, tecnici e demografici dei singoli paesi, in modo da portare progressivamente verso una specializzazione, la più economica possibile. Tale espansione, ovviamente, non potrà prescindere da un:i politica comune, intesa a migliorare l'applicazione della tecnica agricola dove essa appaia inadeguata alle reali possibilità, così da rendere sostenibile, per effetto della più razionale ed economica produzione di beni, la concorrenza di produttori extra-continentali. La sola enunciazione di t1n tale programma, con tutto quanto necessariamente esso implica - assistenza tecnica internazionale, organismo creditizio comune per il finanziamento degli investimenti - è sufficiente per comprendere quali prospettive possano aprirsi dinanzi ai produttori dell'Italia meridionale. Occorre tuttavia che essi si renda110 conto, fin d'ora, che se il mercato europeo, per la struttura che intende darsi, faciliterà l'assorbimento dei loro prodotti, ciò non vorrà dire che la concorrenza sia soppressa; il che vale, in particolare, nei confronti della Spagnai e per taluni prodotti, anche dell'Olanda e del Belgio. Ciò implica naturalmente che gli agricoltori meridionali, i cui prodotti per di più non sono considerati essenziali e pertanto più di ogni altro subiscono variazioni nella domanda, facciano fin d'ora uno sforzo per procedere alla razionalizzazione delle proprie aziende per comprimerne i costi; tanto più che i criteri secondo i quali si procederà, in campo internazionale, alla ripartizione delle varie forme di assistenza tecnica e finanziaria, non potranno prescindere dalla economicita degli investimenti. Ancl1e in questo campo, quindi, occorre essere preparati tecnicamente per affrontare i problemi con serietà di intenti, tenendo presenti i vantaggi che deriveranno dal consolidamento e dallo sviluppo della situazione agricola europea. E poichè tale sviluppo condurrà alla progressiva eliminazione dei meno volenterosi e dei meno progrediti, è lecito chiedere se qualche ente od organizzazione professionale o regionale, non ritenga opportuno approfondire, fin d'ora, le possibili e probabili incidenze della organizzazione del pool verde sull'agricoltura meridionale, in vista dei seguenti fini: contribuire ad orientare la delegazione italiana, che parteciperà alla conferenza conclusiva, sui particolari aspetti regionali dei problemi in trattazione; fornire assistenza tecnica alle varie categorie interessate, in modo da avviarne l'organizzazione e l'attività verso quelle forme che meglio siano in grado di consentire un rapido adeguamento ed una piena utilizzazione dei vantaggi offerti dalla istituzione del mercato europeo. Ma il problema della produzione rappresenta solo un aspetto della più vasta questione relativa alla organizzazione del mercato agricolo europeo: in quanto, soltanto mediante un più razionale e maggiore sviluppo del volume di essa ed una riduzione dei costi, è possibile ottenere una soddisfacente quantita dei prodotti da scambiare con i paesi consumatori. L'attivazione degli scambi, rimane, pertanto, il vero problema di fondo dell'organizzazione del pool verde [50] BiblotecaGino Bianco
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