Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

come subordinato a precise esigenze politiche e partitiche: la scuola in funzione della D.C.); snaturavano il carattere stesso delle Università e degli studi che in esse si compivano. La polemica delil'U.G.I., volta sia ai principì direttivi di questa azione, sia _aduna critica perti,nente delle singole proposte, produsse i suoi effetti. Al tempo stesso l'U.G.I. tentò di richiamare la F.U.C.I. - di fronte alla grossdlana invadenza democristiana - alle sue responsabilità religiose, 1norali e culturali. Bartolo Ciccardini, intanto, u·no dei più appassionati sostenitori della nuova tendenza usciva da1 lla D.C. e dava vita al gruppo di « Terza Generazione>>: si veniva maturando nel['ambiente giovanile democristiano una crisi che ancor oggi si prolu·nga. La F.U.C.I, poteva così riassumere la direzione d_ell'Intesa. Al convegno di Roma del gennaio '53, nel quale avevano preva[so i giovani democristiani, succedeva it-C"ongresso dellllaF.U.C.I., tenuto a Bologna nel settembre '53. Il pericolo diveniva un altro: quello del confessionalismo. E non lo si seppe evitare: i giovani cattolici, incapaci di elaborare soluzioni adeguate alla moderna .realtà universitaria, caddero nell'equivoco fondamentalle (proprio di alct1ni an1bienti dell'Azione Cattolica, e di molti « integralisti >> italiani) di ~on.fondere, tout-court, la riforma della scuola con la riforma 9el!a cultura moderna. V'era sì un maggior rispetto dello studente j11 quanto ta~e; Ile indebite i,ngerenze della D.C. nelle cose universitarie venivano respinte; s'affermava però l'esigenza di una summa che avrebbe dovut.o sostituire la cultura idealistica, ormai morente. E anche qui i giovani cattolici si preparavano a scontare l'inattua[ità del loro programn1a. Il mondo giovanile cattolico italiano, nel primo tentativo, sincero ed entusiasta, d'impegnarsi a fondo di fronte all'U.G.I. e al1larea[tà universitaria, scopriva così in sè i due atteggiamenti fondamentali del cattolicesimo italiano d'oggi: o un partito irrispettoso della libertà o un integralis,mo incapace di comprendere la cuiltura moderna. I comunisti del C.U.D.I., di fronte alla pesante constatazione del foro fallimento elettorale e dell'isolamento a cui si erano condannati, seguivano intanto, incapaci di liberar,si del loro tatticismo, due vie contraddittorie·: o si sentivano tentati dall'equivoco progressismo dei giovani democristiani, che si prestava ad un loro nuovo ed effettivo inserimento nella vita universitaria italiana; o venivano pensando ad un « fronte laico>>cuì l'U.G.I., però,.per i suoi stessi programmi, difficilmente poteva Bibloteca Gino Bianco

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