Nord e Sud - anno II - n. 2 - gennaio 1955

toccupazione agricola. Natura[mente questa prima conclusione condiziona ed illumina il significato delle altre parti dell'inchiesta. Un paese che soffre di una scarsità permainente di capita[i a fronte di una necessità crescente di investimenti; dove circa un milione e mezzo di lavoratori sono privi di occupazione (senza considerare quelli occupati solo parzialmente); dove il reddito per testa è uno dei più bassi tra [e nazioni civili e industrialmente progredite; un paese la cui bilancia dei pagamenti è strutturalmente debole e sensibilissima ad ogni pollitica di - maggiori investimenti, non può affrontare la riorganizzazione del proprio sistema agricolo e industriale senza impostare in termini precisi e drastici il problema de:ll'austerità. Da u:n lato dunque il liberismo nel commercio internazionale, la [otta contro i monopoli interni per un ampliamento del mercato e una maggior ~abilità dei fattori di produzione; da~l'altro lato una pdlitica di compressione di tutti i consumi non necessari, di tutte le punte di reddito, di tutte le zone di « economia ricca)), a beneficio delle zone di <t economia povera)>, degli investimenti, dei consumi-base. Queste due direttrici emergono chiarissime, anche se formalmente taciute, dagli atti dell'inchiesta parlamentare. In esse si riassume un programma politico, oltre che di politica economica, che. è [a piattaforma naturale di tutte le forze radicali della democrazia italiana. • Bibloteca Gino Bianco

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