Nord e Sud - anno I - n. 1 - dicembre 1954

.. demia tifo-paratifo ha subìto nel dopoguerra un aggravamento ed ha raggilllilto nel 1947 i valori più elevati con circa 1,5 casi per 1000 abitanti. Anche le manifestazioni di brucellosi hanno avuto un notevole incremento. Per ciò che si riferisce alle malattie più frequenti nell'eta scolastica bisogna rilevare che, per le condizioni ambienta!li descritte, per l'inadeguatezza e l'affollamento delle case di abitazione e dd..Ie aule scolastiche, le malattie infettive più comuni nell'infanzia assumono sempre carattere fortemente epidemico. Non sempre attendibili sono i dati che si riferiscono al morbi1l,lo, alla parotite, alla pertosse, alla varicella, alla scarlattina. Episodi epidemici di tali malattie si sono, comunque, registrati anche negli ultimi allJ11i n Basilicata. Le malattie della pelle sono piuttosto rare; basso è iJ nu1nero degli epilettici; non alto il numero dei minorati fisici e psichici. Purtroppo, per quanto si riferisce allle ultime infermità, non esistono dati attendibili, neppure a solo carattere indicativo. Diffuso quasi in tutti i Comuni montani (in qualche collettivita scolastica esaminata, fino al 15 o/o) il gozzo semplice. E' chiaro, pertanto, che la scuola ha assdluto bisogno di essere il luogo in cui si esercita un servizio di attento controllo e di assistenza sanitaria per tutta la popolazione in età giovanile; e questo, sia ai fini generali igienico-sanitari per l'intera popolazione, in riferimento a quanto si è detto nella relazione dedicata al problema, sia più direttan1ente allo scopo di rendere più efficiente il servizio della sct1ola; interruzioni ed assenze, infatti, sono spesso dovute allle condizioni fisiche degli allunni, le quali, con una buo11a assistenza, potrebbero essere 1nigliorate. Il problema dei minorati psichici - In Basilicata il problema dei 1ninorati psichici e quasi ignorato dalla opinione pubblica. I malati di mente pericolosi a sè e agli altri, o che sono di pubblico scandalo e non possono convenientemente essere curati a domicilio, sono ricoverati negli ospedali psichiatrici, come per legge. Ma la presenza dei mi,norati puo anche costituire un problema scolastico. Non esiste nella regione un cen1ro medico psico-pedagogico; nè pare facile istituirne, non tanto per mancanza di mezzi, che l'O.N.M.I. fornirebbe, quanto per mancanza di personale addestrato alle condizioni regionali. Ne deriva che i minorati psichici possono anche non essere riconosciuti come tali, e quindi abban•· <lonati al loro destino. C'è da osservare, ai fini scolastici, che per un effiBibloteca Gino Bianco

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