potessero evitare di rinnegarlo. La folla sottraeva ad essi il maestro; ma non ne erano gelosi, anzi eran contenti che tanti altri gli dicessero il loro animo grato, non di quella gratitudine che era diventata la più ridicola parola del dizionario fascista, ma di una riconoscenza dell'anima, per l'opera morale e politica che egli compì coi suoi scritti e col suo esempio. Già sulla soglia avvertimmo i segni di una restaurata dignità dei luoghi di studio: la polizia dovette fermarsi fuori dell'Università, rispettando un privilegio secolare, durato fino al fascimo e al suo regno di spie. E si vide subito che di poliziotti non c'era bisogno ... Non divise guerriere, non doppie greche: non saluti fascisti, non alalà: non l'immobile attesa del sommo ragliante. La gente s'era riunita spontaneamente: i giovani non avevano ricevuto il minaccioso biglietto che ordinava di presentarsi all'adunata, sotto la pena della prigione. Era finalmente una manifestazione di uomini, non una sinistra mascherata di schiavi. Sul podio non il feroce gorilla che imitava la voce di un uomo al quale fosse stato iniettato il virus della rabbia; ma oneste facce di gentiluomini che non contraevano il viso a pose di autorità mascellare, simbolo della lor mistica. S'udirono oneste voci senza alcuna truculenza. Croce disse .il suo discorso con lo stesso tono di convinzione e sincerità col quale conversa: e quel semplice 1nodo parve perfino disorientare una parte della folla che aveva conosciuto soltanto le eccitate orazioni degli energu1neni in camicia nera, tanto più aridi e falsi quanto più si mostravano in-- vasari... Vogliamo forse dire che in questa prima prova di un comizio fosse interamente raggiunto quell'ideale di libera assemblea a cui tende il concetto moderno della libertà, quale appunto si delinea principalmente nel pensiero di ·Benedetto Croce? Se lo dicessimo saremmo fatui. C'era ancora qualcosa di troppo nuovo e sincero per una folla che muove i primi passi verso la libertà. Nè sappiamo fino a qual punto essa potesse valutare il significato di Croce nel mondo moderno, pur negli applausi che gli tributava. A un punto parve non intendere le parole del maestro... Ma se il comizio, il primo comizi? della libertà avesse potuto raggiungere quella superiore atmosfera liberale alla quale noi aspiriamo, le rovine del fascismo sarebbero state men gravi di quello che ora ci si svelano... La libertà si fa sempre più alta con l'esercizio della libertà ... >> (3°). Basta sfogliare il diario di Croce per rendersi conto ddlla qualità di una sola categoria di ospiti della Napoli-Sciangai. Quellli che si recavano a visitare il filosofo in quei mesi « in cui l'Italia era rappresentata soltanto da noi che stavamo nella sua parte m-eridionalle)) (31 ) erano per lo più (3°) FRANCESCO FLORA: Ritratto di un ventennio. Napoli, Macchiaroli, 1944, p. 98 segg. (31 ) CROCE, cit., p. 143. [118] Bibloteca Gino Bianco
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