Tutte queste cose il buon sindaco Doz.za avrebbe voluto paternamente raccontare ai congressisti. Peccato che egli avesse dimenticato di aderire con deliberazione di Giunta, come pure era stato invitato a fare, al Consiglio dei Comuni di Europa. Questa semplice, onesta professione di federalismo gli avrebbe schiuso la porta del Palazzo Ducale e gli avrebbe conferito il diritto di discutere in tutta purezza d'intenti con i suoi colleghi europei. Ma a quel tempo i comunisti additavano nel federalismo il bieco fautore della C.E.D. e del riarmo tedesco, mentre ora hanno avuto disposizione di tentare i federalisti al "dialogo'' sul piano Molotoff. L'inganno era troppo palese ed il buon Dozza dovette rimanersene in piazzetta a contemplare la laguna. L'episodio con/ erma come non vi sia porta alla quale i comunisti non bussino nella speranza che s'apra, e come abbiano sbagliato quanti hanno sottovalutato l'importanza di queste giornate veneziane. La presenza dell'insonne avversario acerbamente ammonisce e rende più che mai attuali ed opportune le parole dell'apostolo Luca: Filii huius saeculi prudentiores filiis lucis in generatione sua sunt. [102] Bibloteca Gino Bianco
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