Noi Giovani - n. 5 - maggio 1917

4 NOI GIOVANI fame, vi furono alcuni giovani che non si con– tentarono di seguire un solo corso universi– tario, ma ne seguir~no due, tre e anche quattro, per prolungare il più possibile la vita studen– tesca, ben sapendo che, finiti gli studi, sarebbero stati costretti a efltrare nella vita, che tutti i loro ideali sarebbero crollati a un tratto e non sarebbe rimasta loro che la 1ealtà, la cruda realtà. La maggior parte dei giovani russi, finiti gli stu– di, ha pensato al suicidio. Ogni anno, centinaia e centinaia di giovani dai dodici anni in su, finiti gli studi, si suicidavano, perchè, \'issuti fino al– lora in mezzo a sogni d'arte, avevano orrore di entrare nella falsa vita sociale russa. A Mosca esisteva un'intera letteratura del suicidio e in tutta la Russia si erano forma te associazioni II Leghe di rnicidi », per la propaganda della morte. Se invece di perseguitarli, il governo avesse cercato di aiutare questi disgraziati studenti, avesse cercato di migliorare le loro condizioni eavesse incoraggiato lo sviluppo di tante giovani energie, certamente non sarebbe stato un danno per la Russia. Ora, però, !e c.ose sono cambiate. Kci giorni memor~bili della rivoluzione, gli stud,nti gui– davano il popolo alla caccia dei poliziotti. La nuova, la grande Russia che risorgerà dalla rovine della vecchia Russia imperiale, avrà anch'essa, come tutte le altre nazioni, j suoi studenti giovani, allegri, entusiasti, che formeranno e conso1ide– ranno la base del grandioso edificio della Russia rinnovellata. Anglua. ---------------&.-- Piccoli doveri, piccoli sacrifici :È increscioso vedere l'ostilità che da parte di molti studenti si incontra nella raccolta del Soldo Quotidiano. Si ha un bel dire : « Prendimi un fran– cobollo». Appena ci si accosta, quelli fuggono co– me il diavolo davanti alla croce, accompaganndo talora la ritirata con complimenti.. .. un po' fuori d'uso. Questo principalmente ci arreca dolore; ma non ci umilia : anzi, umilia loro. li peggio si è che tal11110 di essi, dapprima ri– fiuta un misero soldo alla Patria, e poi, non si vergogna di. raccontare che ha giuocato una lira alle corse o al biliardo. Ad altri, i soldi non fan difetto quando, uscendo dall'i– stituto, s'ingoiano tre o quattro ciambeJlinc. Questo, a dir la verità, Io facern talora anch'io (ora non più), senza mancare però di dare i miei 3i centesimi settimanalmente e, se qualche volta per ristrettezze finanziarie, le cìambclline non c'entravano, mi accÒntcntavo di sentirne l'o– dore. Ciò non· costituisce un merito, bensi un do- vere. Ma fa ognuno il suo ? Kon tutti. . Se questi stessi individui si comportano nelle grandi offerte alla patria, come nelle piccole, si preparano un doloroso e troppo tardo•rimor~o che un giorno turberà le loro coscienze. Ma via, basta rimproveri. Siete ancora in tempo: Un po' più di munificenza verso la Patria e di garbo verso i compagni. Così, con pochi piccoli sacrifici, sentirete la vo– stra coscienza tranquilla è soddisfatta, e il giorno della vittoria il ~,rido, spontaneo partendo dal cuore, eromperà: , VIVA L'ITALIA!» /reo. __ , ---------------- - IDILLIO· 'JJI GUERRA (NOVELLA) -- Ohe, Brunetta ! Che fai qua dentro ? Non s..:.i che non si può entrare nel campo d'aviazione ? - Ma io· son sempre entrata ! - E chi sei tu ? - Io son l\farietta .... vendo i fiori.... vuole un mazzolin::>, s!gnor ufficiale ? - Dammi un mazzetto .... Quanto ? - Quanto crede lei .... - Tieni; va bene? ... che bella brunetta-! Do,·e stai di casa ? - Di casa ? Dappertutto. :Kelbosco, nei cam– pi, oppure su un gradino ; quando ho quattrini, vado al dormitorio. -- Che tipo ! E i tuoi genitori, dove sono ? -- Non li ho mai conosciuti .. -- Che tipo! ripetè il tenentino. E se ne andò. E per tutto quel giorno stette pensieroso ;· ma non fece parola a ne~suno di quell' incontro che l'aveva colpito. Marietta stette un po' di tempo a fissare l'e– legante figura del bel tenentino che se ne an– dava agitando nervosamente la mazzetta, e poi si mosse anch'ella, correndo, saltellando, trillando colla voce argentina, tenendo una mano nella tasca del grembiale perchè non cascassero i soldi. Era s.,mpre allegra, la ~!arietta. Chi l'aveva mai vista piangere ? Era cresciuta fra le elemosine e le carità, fra l'indifferenza e la noncuranza di

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