Noi Giovani - n. 4 - aprile 1917

NOI GIOVANI eiate le collezioni. illa fino a qui, lo ammetto, nulla di male. Che c'è di male, infatti, a cercar di raccogliere le cartoline di questo quarto Pre– stito di guerra che costituiranno poi uno dei più cari ~ gloriosi ricordi ? Ma il marcio vien dopc. Si cominciano a fare i cambi di cartoline, per completare le collezioni, e dai cambi si passa alla vend!ta ; prima un soldino o un ventino ; poi una lira, cinque lire e.... molto più in su. Basta passare davanti a una banca o a una scuola qua– lunque per poter vedere una vera folla di per– sone riunite a mercanteggiare; una /olla di per– sone che, con aria grave di seri commercianti, espongono la loro merce con tanto di prezzo SCl itto s')pra. Xci primi tempi sono st2ti delicati, i valorosi commercianti; 8 chiedevano poco. Ora si son for– mati cosi tra di loro come una specie di catalogo dei prezzi di ciascuna cartolina ; e si fanno 1'un l'altro un=i concorrenza in pieua regola. A ogni cartolina poi hanno affibbiato un nome, a se– conda d,1 soggetto. -- Sai, ho cambiato un' ae,eoplano con un can- none. Non e' è male, eh ? , - Sai, ho venduto ,ma bambina. per 5 soldi ' Adesso le collezioni complete son salite a prezzi addirittu-a favolosi. Ci sono perfino alcune car– toline che, separatamente,' non si tro·i.lano nella piazza, cioè nel quartiere generale dei venditori a meno di una ventina di lire. Ora ; commerciare, va bene. ì\-'la commerciare e sopratutto realizzare guada– gnia volte anche molto forti sopra quella stc'SSC cartoline che hanno servito a far la propaganda del Prestito, è veramente una cosa indegna. Quelle stesse cartoline che hanno co~tribuito a far affluire denari ali' Erario affinchè i soldati d'Italia che combattono anche per noi, siano armati e provvisti •di tutto, ora, debitamente messe a prezzo, girano per le mani poco <lei icate di questi venditori.. .. ambulanti, che non si fanno scrupolo di vendere, e a prezzo abbastan1,a. ele– vato, merci ~ loro pervenute gratis, per la gene– rosità dei consorzi Bancari. Io credo che, se tutti i denari spesi dai collezio– nisti nell'acquisto delle cartoline fossero stati de– stinate al Prestito, certamente qualche buona sommetta, che ora circola per le mani di questi venditorelli, arricchirebbe invece;tecasse dello Stato. E ora forse, a qualcuno di quei cari venditorelli, verrebbe la voglia di prender la parola, per dire : , Sl, lei di ce come quel vecchio, povero in canna, ,:he esclamava: « Ah, se in vita mia non avessi mai fumato, a quest'ora mi potrei comprare una casa! Ma io non mi abbasso fino al caro ,·enditorello. Che continui pure il suo delicato commercio ! Che può fare di meglio ? · Ma forse non del tutto vane saranno queste pa– role ; forse, magari in un piccolo, ristretto cerchio di persone, qualcuno si accorgerà che, in fondo, qualcosa di vero e di giusto, e' è. luuenia. Quc.tle tH>CM. parole erano ,tale ,erllte oleune ,etttmone /o : ma adeuo e/te il piccolo e rf,trello commercio di cui In eue 1/ ,a,la, , è allattalo in modo lnuero,lmile, tenendo oceupole ,e, Intere tlornale o ouidere e compro,., non più iolo 1a1aul, ma an:z.l,In mauima porle adulti, noi, coslrdll ad ammdlerc che a,.. mai l' ar,omenta UCC! dal novero di quelli di no.,/r• ~laua, d limitiamo luttooia a 1pera,c dN quale/te tlomale di r,eqde nNlc e di ronde dlJfu,lone, conllatato Il fatto (e, In werità, non cl tJUol mollo), I• deplor nelle sue colonne, ,Jer•ando XMll pietà, e'°"'" co,1 termine a quello oero scondalo. - - La Società " La Vittoria ,. Sappiamo, e ne siamo contenti, che fra i nostri lettori vi sono anche delle gentili lettrici. Ad esse ci rivolgiamo, ad esse cscllL~ivamentc, poi– chè ciò che diremo non interessa che le signorine. Quì in Firenze esiste una minuscola, piccola so– cietà, formata di tante signorine che desiderano far del bene per i nostri soldati. Queste hanno pensato : « da sole ben poco potremo fare ; riu– niamoci invece assieme e formiamo così un la– voro unico di mole w1 poco maggiore ». Ed hanno preso I' impegno di consegnare alla presi– dente due capi al mese di lavori in lana per i nostri soldati ; e questo per tutte la durata della guerra (r). Due capi sembrano ben piccola cosa, ma se la società fosse sorta subito, al principio della guerra, ogni socia avrebbe consegnato fino ad ora ben quarantasei capi di roba, e se le socie fossero cento, numero che con un po' di buona volontà si potrebbe anche ora raggiungere facil– mente, la società avrebbe consegnato ai cari no– stri soldati ben quattromilaseicento capi. La pic– cola società ha un bel titolo' « La Vittoria •. Chi è che fra le nostre gentili lettrici si rifiuterà d'inviare anch'essa due capi al mese alla presidenza (Sig.na Annalia Orvieto, Via Santa Marta 10, La Pietra, Villa il Poggiolino) ? Vi pos– sono entrare tutte le signorine che non abbiano meno di 10 anni e più di 18. L'opera è buona, santa, e costa ben poca fatica. All'opera dunque e avanti con tutte le forze ! (1) E' sottintesO che chi v~lessc mandare non dut:, ma cinque, dieci,'lventi. ... capi al mese, lo può fare h· beramente, L"eccess~l in questo caso è sempre lf'l~vole.

RkJQdWJsaXNoZXIy