Noi Giovani - n. 4 - aprile 1917

NOI GIOVANI Per questo~- necessa1 io esercitare il nostro corpo, avvezzarlo alla fatica e alla lotta. Per questo, lo sport non è soltanto un diver– timento, un giuoco, ma è anche una vera e pro• pria educazione dello spirito, che non può andar disgiunta dall' istruzione della scuola. Che cosa potranno dare alla società degli uomini sapienti, sì, ma deboli e malaticci, senza energie e senza volontà, che piegano il capo stanco sotto il ?!SO delle cognizioni e degli studì? Bisogna che l'opera educatrice delle scuola sia integrata da quella dello sport, che apra l'anima del giovane alla lotta, l'avvezzi alla fatica e lo prepari alla vitto ria. Così si formeranno degli uomini colti e forti che potranno far prevalc1c il loro pensiero sano, con l'energia del loro carattere. Qualunque sp<>Yt è buono ; purchè il desiderio di essere robtLi;;tinon degeneri in una ricerca di abilità, specializzata in un certo campo. Vogliamo essere dei giovani forti, non degli atleti, degli spadaccini o degli acrobati. Per questo è bene coltivare il maggior numero possibile di diversi generi di sports ; fortificando così tutto il corpo e non soltanto qualche parte di esso a danno , delle altre. Naturalmente bisogna sempre avere un po' di mod~razione e non prctcnd'cre dalle nostre forze più di quanto esse possano dare : cd è anche preferibile non da1s1 ad esercizi t1oppo \ 1olcnt1 o molto pericolosi. La ginnastica, la scherma, il nuoto, il remare, la bicicletta, il giuoco del calcio, gli sports in– vernali (ski, slitta etc. etc.). sono tutti esercizi utilissimi e sommamente divertenti. Se inveo:: di perdere inutilmente il tempo a<l annoiarsi nei caffè, o a girare con aria stanca e svogliata per le vie della città, i giovani si abi– tuassero a dedicare una parte del tempo cht: hanno libero allo sport, come fanno gli studenti di In– ghilterra e di Svizzera, ben presto essi si appas– sionerebbero tanto a questi esercizi, da farli di– \·enirc il loro più grande clivertimcnto. E senza che essi se ne accorgessero intanto, mentre il loro corpo si avvezzerebbe a sopportare i disagi e le fatiche, anche la loro anima diventerebbe mi– gliore e il loro carattere più forte. E fra tutti gli sports, quello che io credo più utile, a questo fine, è quello delle passeggiate e e delle gite in montagna. Non e' è bisogno che siano delle gite lunghe e difficili, delle vere ascensioni alpinistiche: anche 1a modesta passeggiata in cui non si raggiungono alte cime 1iè vette inacc~ssibili, è utilis~ima. Le gili:! in campagna dbuaggono dal lavo11 abituale ; ci portano fuori della città, e dalla sua atrnosfera grave e pesante: respiriamo a pieni polmoni J'aria fresca che vivifica il corpo e in– fonde nuo\·e energie: ci troviamo daYanti al ma– gnifico spettacolo della natura, ora in luoghi 5!!1- vaggi e dc~olati, ora in campagne fertili e pitto– resche. Davanti a questa magnificenza di panorami. davanti alla bellezza del ciclo profondo, cosi soli in mezzo alla natura, così lontani dal lavorìo fatico~ d..:::lla città, ci sentiamo sereni, pieni jdi una pace tranquilla che rende a11cgri e felici ~on pensia1no pil! alle noie della solita vita qu<- tidiana. ci sentiamo quasi più sensibili alla bel– lezza, e ogni nuovo quadro mirabile, rhe )a na– tura ci prf'scnta, ci strappa gridad'ammiraziom·. Jn questa tranquìlla pace dcì monti, dove.no11 giunge neanche l'eco lontana dei rumori della città, che cvsi da lungi sembra anch'essa tran– quilla e serena, quasi immota, comt.: un biancore incerto chè si distende al sole nel piano verde ; in questa purità del cielo e della natura, mi pare impossibile che :,,i possano nutrire dei pcnsiet i impuri : mi pare che tutti debbano essere allegri e ~reni ; mi pare che l'auima, insieme con il corpo. si lavi nell'aria fresca e fragrante ; r $i riposi nella tranquilla ammirazione della natura. Quando vedo dei giovani correre e saltare per i prati. salire e arrampicarsi s\ii monti, gridando e ridendo, pieni di un'allegria spensierata, pieni di vita e di forza. io Hon posso cn.:derc che la loro anima nutra dei cattivi pensieri : io sono sicuro che se, in w1 momento di riposo, davanti al– i' immensità del ciclo infinito, qualcuno parlasse di ~iustizia, di sacrificio, di ideale.a uno di que~ti giovani ; lo troverebbe pronto a ricevere le sue parole. pronto ad infiammarsi cli sano entusiasmo per una nobile causa. lo credo che in Y?cssun momento della vita !,j provino delle gioie più profonde e più pure, di quelle eh.: si provano in montagna. E intanto quale mirabile esercizio è questo, tanto per lo sviluppo del corpo, per acquistare robustezza e salute, quanto per la formazione di un carattere energico e di una forte volondt ! t una nuo,·a energia, latente nelle nostre ani~ mc, una forza nuova- che ci sospinge su per i fianchi ripidi del monte, nella fatica dcll'asces~. quando sudati e ansaÌìti ci ostiniamo a salire, a, salire sempre. per raggiungere la vetta, che ci sembra lì vicina e ci sfugge sempre ; la vetta che quanclv già crediamo di a\·er raggiunta, ci ap~

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