Noi Giovani - n. 2 - febbraio 1917

NOI GIOVANI 7 gioia col suo sorriso silenzioso. Michele e Giorgio sdraiati sull'erba contavano gli alberi da frutto ~ delle altre capanne e calcolavano i raccolti del– l'autunno. Tutto a un tratto Kaisa col volto scurato alzò il dito e lo puntò verso una piccola nuvola nera, un po' al disopra del disco solare. Michele pure 1a vide e si accorse subito che quello era il segno di uno di quei temporali tremendi, accompagnati da pioggia torrenziale che scoppiano. talvolta improvvisamente sulle montagne unghe– resi e che scendono giù per r fianchi del monte spazzando tutto innanzi a sè. - Guarda, babbo, - esclamò il ragazzo - sta per scoppiare il temporale ! Deah si alzò, ma prima che avesse finito di stropicciarsi gli occhi già assonnati e fosse giunto all'altra parte della capanna il piccolo punto nero era già sparito tra le nuvole dorate del tra– monto. - Mi hai fatto venir qui per niente, figlio mio, - disse Deah allora, -- il temporale non ven à neanche per sogno e, se pure venisse, noi non ab– biamo niente da temere poichè ci vorrebbe un temporale tremendo assai per buttar giù il hm– ricciolo del nostro giardino. Via, ragazzi ,andiamo a letto e non pensiamoci più. Ma Kaisa ·teneva sempre il dito puntato in quella direzione e ci vollero tutti i sorris· d: M"– chele e tutt' ; segn; di Giorgio che le mostrava già il cielo già rasserenato e la luna bianca che sor– geva, per rassicurare la bimba. Essa si rammentava ancora l'ultimo temporale durante il quale aveva visto passare la terribile fiumana d'acqua dalla quale perfino il suo rosaio in boccio era stato strappato e travolto. E prima che Michele chiudesse gli occhi sul ruvido tappeto sul quale dormiva insieme a Giorgio vide la sore11a passare silenziosa e contemplare dalla fmestra il cielo riscintillante di stelle. Era ben naturn.le che il buio e il silenzio sem– brassero terribili alla piccola sordomuta che per– deva allora ogni senso di unione col mondo este– riore. A mezzanotte sopra.venne il temporale. Michele e il suo fratello furono svegliati dal ruggito delle acque e in un istante tutto il pavimento su cui doimivano fn allagato. La violenza del temporale aveva sopraffatto ogni riparo e la piena era entrata nella capanna distruggendola fin dalle fondamenta. Michele udi lo scricchiollo delle travi che si spezzavano· e gli pa.rve che il tetto tremasse sopra la sua testa. A tastoni raggiunse il giaciglio del padre, ma prima che lo raggiungesse udì il suono di una trave spez– zata e un grido acuto risuonò nella stanza. Lo stipite della porta si era abbattuto addosso al disgraziato Deah. Ma in mezzo al suo dolore l'unico grido che usci dalle sue labbra fu quello di Kaisa ! Kaisa ! Michele fuori di sè corse nella· stanza vicina dove dormiva sua sorella. Essa dormiva calma e sorridente respirando appena appena, benchè il suo letto (l'unico della capanna) quasi galleg– giasse sull'acqua che .riempiva la stanza. l\Iichcle prese in braccio la. sorella e la portò fuori all'a.perto, su una piccola altura che formava un'isoletta nel fiume Kaisa si svegliò, vide l'alba che sorgeva nel cielo e l'acqua che scrosciava ai sÙoi piedi. In Un istante comprese tutto e si rannicchiò terro– r.izzata in terra. Con una forza quasi soprannaturale, l\'lichele trascinò il padre ferito allo stesso luogo; e Il, allo spuntar del giorno, si trovò tutta la. famiglia, senza tetto e senza un centesimo. Il torrente era passato travolgente e aveva in– filata la strada di Chcmnitz attraverso alla quale si gettava ora senza provocare alcun danr~o nella valle sottostante. L'a sola casa che si fosse trovata sul suo cam– mino era stata quella di Deah e nessun'altra era stata danneggiata. II. Nessuno è più caritatevole dei pOveri. Non ap– pena l'alba ebbe rivelato al vicino la rovina pro– dotta dal temporale notturno e la triste condi– zione di Deah quegli venne ad offrire la sua as– sistenza. Le acque si erano in parte ritirate, ma avevano lasciata la capanna completamente distrutta. Il buon vicino, anche lui minatore, benchè prima fosse molto più p-~vero di Deah, ringraziò Td– dio di aver lasciata illesa la sua casetta, e pòi voÌtandosi pietosamente verso gli infelici esclamò : - Amico Deah, sarei contento di potervi con– durre a casa ~ia, ma sapete che ho sette figli, la madre 1 mala.ta ed una sola stanz~ per tutti. 1fa posso metter fuori dalla stalla la mucca e il maiale. Michele e mio figlio mi aiuteranno ad ac– comodare il letto e a render la stalla un po' più co– moda e a voi daremo qualche tappeto su cui poter _dormire. Fortunatamente siamo d'estate ! Con~

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