Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

Club Social y Deportivo Colonia Italiana; de la Unione Operaia Friulana; del Centro Repubblicano Italiano; de la Alleanza Antifascista; de la P. I. A. V. A.; de la Lega Italiana dei Diritti dell 'Uorno, etc., etc. El Comité, por nuestro intermedio, ruega a los compañeros del interior quieran señalarle las Sociedadrs Ita- ' lianas de Socorros l\Iutuos, -culturales, deportivas, etc., que no estén a las dependencias del fascismo, para poder solicitar su adhe1úón. Dirigir la corres pon dcncia a '' Comitato Italiano, Cangallo 1372, 2° piso, Buenos Aire ·' '. Comisión de I'renso. AFFRICA MENTRE Tu che aprendo il mercato alla menzogna alto salir potesti e che senza pieta, senza vergogna, vivo, di noi ridesti, or nella tomba dormirai contento, buon vecchio di Stradella, che accompagnar solevi al tradimento l'arte di Pulcinella. Dormi, buon vecchio, ormai dimenticato dai servi e dai rivali e sogghigna se'el puoi. T'ha,n perdonato i morti di Dogali. A ben piii grave e piu feroce guerra l' Italia e condannata; nuevo sangue latin beve la terra dell' Eritrea brnciata. Nuove vittime ancor di rei consigli cadran sull'arse arene e nueve madri cresceranno i figli per ingrassar le iene ! Lascia, scarno villan, lascia il sudato soleo a te non diviso! Tu non devi morir dove sei nato dove amor t' ha sorriso. PARTO NO La gentil civilta de' tuoi signori ti spinge alla battaglia. Va, povero villan, uccidi e muori. Dopo, avrai la medaglia, e mentre i legulei .ti lauderanno con sonanti parole oh, come l'osse tue biancheggeranno gloriosamente al sole ! Sulla sabbia deserta e funerale rotoleranno al vento ma in qualche trivio della capitale sorgera un monwnento, su cui fra i bronzi faJsi e le sculture dell' arte a buon mercato sara il tuo nome, o buon villan, se pure non 1' han dimenticato. Piange intanto colei che la tua culla veglio amorosa e forte, piange le tristi nozze una fanciulla, le nozze con la morte, ma i1 padre invece, al ciel rivolto i1 cigli,o, giunte le palme grame, dice: -Beato te, povero figlio, che non avrai piii fame! LORENZO STECCHETTI. Una vie¡a poesía que vuelve a ser de actualidad

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