I CRITICA $OC1AL& · .19 sociazione, ·di. riunione, di stampa? Grandemente imbarazzati dalla questione, i loici incaricati della disputa correggono. La calma e l'ordine sono reali e sinceri. Il Paese non ~eriterebbe i nuovi rigori legislativi. Non devesi confondere. Ma sono le Opposizioni che tuttora esistono e che instanca: bilmente, con temerità insoffribile; accusa:. no, denunziano, incalzano. il Governq. Le Opposizioni debbo:n,o essere distrutte, e spezzati tutti i loro mezzi di éspressione. Senonchè con sovrano disdegno il . sofisma era' - raccolto e frantumato dal giurista Vittorio Emanuele Orlando con una semplice: parol'a: « E voi punite la Nazione delle provocazioni dèlle · Opposizioni? » Ed era da aggiungere: « E non sono le Opposizioni parte integrante della Nazione? La libertà delle Opposizioni non integra la stessa libertà dellà Nazione? In. che consiste la libertà délla Nazione, se non nella libertà della Opposizione? ». · • Ed ecco con1e i fiandwggiatori e gli estremisti) sfa .che partano dal concetto· _di una contingenza o da quello di un'astrazione) arrivano allo stesso punto, postulanò la stessa conclusione: la negazione attuale del diritto delle Opposizioni in teoria e<l · in pratica.· Col qual ·criterio non è cvidenlementc da parlare più di Costituzione e di Parlamen.to, ma soltanto della signoria assoluta· di un capo o d_iun partito. Non è . esattamente ciò che, con invitta ,costanza, fu detlo dall'Aventino al popolo ilaliano? Non è in questo incon~ro fatale di tutle le · Opposizioni .- · antiche e nuove - . il chi_arissimo. segno della· loro verità? Co~ì il senso di. tale . verità fosse stato sempre vigile ed ayesse sempre ammonito che la libertà non è di un partito, ma di tutti i partiti, che non· la .si offende nel pro1etariato senza che i contraccolpi si voltino confro la borghesia, irrefnissibilmenle i Ora tutti i partili borghesi liberali, percossi dalla più tragica delle esperienzeJ ne hanno <;lato la più solenne diffida al partito fascista. Per giungere a ciò bisognava che essi fossero a loro volta espropriati del diritto- di cittadinanza nello ,Stato, del diritto di ·es- · sere all'Opposizione della dittatura! E sia! Una· nuova situazione si delinea. Dopo la riforma elettorale, davanti alle urne non lontane, con il sistema ·maggioritario ])iù assoluto (quello che ignora persino il ballottaggfo ), un blocco st profila per un pr?- gramma cli restaurazione, di vera normalizzazione, il quale, partendo dall'idea del!a libertà deve tendere alla revisione di_ tutto Ciò' che è stato fatto contro la libertà, e, per tal via, contr'o·. -la dignità ~ 1~ prosperità del popolo itahano. I pross1m1 avve~ nimènti diranno fin dove di tal blocco d1 difesa sarà consentita l'azio·ne politica, a collaborare alla quale è direttamente chiamata la Nazione. Essi decideranno anche la questione dell'astensione elettorale, che nelle circostanze attuali sembra inevitabile (l'Italia .sarà tutta un Aventino), o della eventuale partecipazione ai Comizii e dei modi Gin Bianco .di tale çventuale partecipazione. Quale che sia la forma più congrua della lqtta (anche l'astensione è una forma di lotta che può essere in dati casi la più risolutiva), il nostro partito si prepara -a rispondere all'~ppello con ogni fervore, con tutta l'abnegazione necessaria, e, diciamo pure, con tutta l'auforità che gli viene dall'essere stato il primo ed il più tragicamente ,percosso dalla furia del nemico nella battagli3: ç:osì lunga ed aspra e senta quartiere. CLAUDIO TREVES. GIOVENTEÙPOLITICA Chi voglia 1{è adulare, nè offendere la lJella giovinezza, ma definirne obiettivamente alcuui caratteri, deve riconoscere chè questa· età, della quale i poeli hanno -detto lanto bene, ha pur le sue deficienze, le sue ombre, e le, sue lacune; -congiunge molti clementi .dell'età prima - nella quale l'organismo ha bisogno di prendere molto, e può .dare poco - a una energia espansiva e imponente che è propria dell'età matura - _nella quale l'uomo, figlio, fratello, - padre o cittadino, comincia a _dare, cioè a restituire. La giovinezza può esser dunque, ad un tempo, idealista ed egoista, ardente e frigida._ entusiasta ed insensibile, generosa e crudele. Più volte, in questi anni, si -dovette meditare sugli eccessi a èu i una suggestione o una passioric ptlÌ> condurre elci giovani, mentre più difficilmente YC giungerebbero uomini anziani, padri di fami3li.a; più mite si fu tratti a riflettere, se la inesperienza del. vero dolore, della pale,rnità, dei superiori clòve1°i. e delle più! alte responsabilità ·umane, non· sia quella che toglie ai giovani, talora, la capacità di comprendere· il valore della vita, (della vita a'lfrui, sopratutto) e cli esser pens6sa dell'altr:ui -dolore. Accessibile al. fanatismo, e ad un_ tempo poi-tata __alla spensieratezza. obbedisce più facilmeilte agli impeti della violenza fino alla ferocia. E ama molto la libertà .... propria. Solo una più larga visione, -frutto di dure esperienZ(' o di nobili meditate· resipiscenze, phò condurla ad intenderé la Libertà senza aggettivi possessivi. Narrava chi assistette al Congresso liberale di . Livorno, che una _delle maggiori impression! fu l'atteggi~mento dei giovani, che risolutamente insorgevano contro i fautori della corrente ministerÌale, che energicamente si ribellavano.... contro sè stessi. « Contro sè stessi » : giacchè . non po~hi di loro dichiaravano di essere stati fascisti pella prima fase, tra il '20 · e il '21, o attratti. da idealità che credevano di veder risplendere su quella bandiera, o spinti da sentimenti o risentimenti psicologici ed anche economici, ma mossi sopratufto dall'imputs·o di reagire a . quella che appariva loro una intollerabile tirannide, la baldanzosa e spavalda « a: ria di padroni » (. .. più « aria » che sostanza) che il proletaria·to de·l dopo guerra aveva assunto. E per la stessa ragione essi affermavano di ·passare oggi alla parte opposta. . Realmente quel movimento di reazione, che dapprima parve dirigersi solo contro una classe, anzi,· contro -quelle avanguardie e quelle azioni della classe proletaria, che eccedevano- i limiti_ e offendevano le norme del viver civile e della lotta di classe ordinaria, dÌlagò poi non solo contro tutto il « fronte » operaio, sinistro o destro, estremista o legalitario che fosse; ma si estese quindi come un
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