--------..-.. M A T T É O T 't l ...----------------------------------------------- uomini la cui esistenza non l1a altro scopo che di difendere la giustizia o la civilità o la dignità umana, una forma di vivere più giusta e più bella, un Yalore puramente ideale insomma, e che non indietreggia110 dinnanzi a niente pur di perseguire la loro missione. Siamo sinceri e guardiamo atte11tamcntc in 11oi stessi. Nella giovinezza sopratutto, tutti abbiamo avuto impulsi del genere. La vigliaccheria, il cinismo, l'ingiustizia potevano lasciarci indifferenti, Noi era vano lì a difenderci e acl esporci. Ma cogli am1i in moltissimi queste belle forze muoiono. Ognuno si adatta a vivere cli sè e elci suoi interessi pratici. Quante volte posti a scegliere fra il bisogno di riscattare un sopruso o la necessità di non anelare incontro a delle rappresaglie che ci avessero toccato n:illa nostra esistenza non abbiamo rinunciato alla difesa del prossimo ed anche cli noi stessi i Quante Yolte non si incontra della gente che ci clice per scusarsi: '' Il fascismo~ Cosa vuoi~ Devo vivcn ! ''. Infinite volte. Ed è gran ,·cntura se possiamo, non dico difendere il bene, ma 11011fare il male, come Pilato. L'eroe dello spirito è tale pcrchè è il contrario cli tutto ciò. Egli non indietreggia dinnanzi alla rinunzia dei beni di questa terra. Egli non ha paura cli perdere ricchezze ed onori, pace familiare e reputazione perchè egli ha fatto sua la clidna massima del Cristo: '' Citi ama padre e madre più di me non è degno cli mc". Egli pur cli perseguire la sua iclca e il suo bisogno dà anche la vita, forse contento nell'intimo suo de~l'occasione che il destino o elio gli clànno per provare la forza della sua passione e della sua devozione. Eroi, martiri, si dice. Santi, io clico. Perchè per essere santi non è necessario avere la canonizzazione di quell'associazione a cleJinquerc che è la chiesa cattolica. Basta vivere la vita secondo lo spirito e secondo esso solo. Che ha fatto Matteotti se non obbedire a questi imperativi f Ricco, la ricchezza non lo trattiene. Amato, l'amore della sua compagna non gli crea nessun tc11tennamcnto. Conscio dei pericoli, egli non se 11ccura e Ya avanti. Moribondo non si arrende e butta in faccia ai suoi assassini la frase grande e immortale: '' Uccidete me, ma l'idea che è in me non la ucciderete mai! ''. Ateo, egli si proclamava. Eppure mi si consenta cli non accettare questa sua affer· mazione. Io lo veclo come il tipo clel cristiano perfetto, oh! non il tipo tutto sottomissione e rassegnazione che il cattolicismo ha messo in giro, che è falso e abbomincvole. Ma il tipo del cristiano vero, quello che si ribella dinnanzi ai fascisti e alla forza, forte della forza che dà il sentirsi vivere nel solco della verità. Non aveva forse insegnato il Cristo alle turbe ad essere_ eroiche dicendo loro: ''Non temiate cli coloro che possono uccidere il corpo, ma nulla possono contro l'anima''~ E non realizzò egli questo insegnamento, Non disse egli che si poteva uccid:)rc il suo corpo ma giammai la sua idea, E che cos'è quest'idea che vive di vita superiore agli uomini, li anima, li determina, ùà loro la forza necessaria per affrontare il martil'io e dopo la loro morte seguita a vivere e a creare la vita1 Che cos'è se non dio trascendente e immanente, elio YiYente e immortale~ Per l 'ltalia è una grande fortuna l 'avcre alla base, al fondo clella tragedia cominciat:i e che deciderà per lunghissimo volger cl i tempo della sua vita, un uomo come Matteotti. A quelli già avvenuti, altri avvenimenti succederanno. La stasi attuale scomparirà senza dubbio cedendo il posto al rumore della guerra civile, alla rivolta di un popolo che, toccato il limit:i estremo della sofferenza e della indegnità, saprà c::Jrtamentc ritrovare se stesso, il suo genio e la sua forza, riscattarsi e decidere del proprio destino nelb spasimo di una grande convulsione. Uomini nuoyi spunteranno e fonclcra11wJ la vita nuova. Ma quando tutto ciò sari passato, quando la vita tornerà a scorrrrc entro argini ben netti e Yerso scopi ben chiari chi vorrà voltarsi indietro e guarrla re nelle origini remote e nasconte troverà il rnlto semplice e severo· del Martire. E questo volto gli clirà, nella sua muta eloquenza, una cosa molto semplice: '' Bisogna lottare contro il male e sapere morire, se occone, per questo''. Al di là di ogni inscgnam:into di natura prettamente politica, questo significherà, nella sua più essenziab \'erità, la morte di Matteotti. Essa proporrà una norma di vita più che una clottri11a, una morale più rhc un 'interpretazione della r::!altà. Ed è ciò che la rende fatto universale, al di là di ogni limite di spazio e di tempo, al di là ancora delle contingenze che la produssero. Gli italiani, confessiamolo pure, liam10 bisogno di bzioni del genere più che cl i ideologie. Per loro la questione prima di essere politica è educativa. Ecl è per ciò che dicevamo più sopra clic è gran ventura per il nostro paese l'avere alla base della sua tragedia nazionale un uomo come Matteotti. Una volta Amendola scrisse, rispondendo a qualcuno, che gli italiani 11uovi sorgeranno, aggiungendo senza orgoglio ma con fierezza: '' Siamo noi che li evochiamo dal segreto dell 'avvcnirc col nostro esempio viYente ". L'esempio di Matteotti è il più alto. Egli nella nostra storia, prende ogni giorno di più, corpo e figura di vadre snirituale dPlla nazione. CARMELO PUGLIONISJ.
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