Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

CARMELO PUGLIONISI UN EROE DELLO SPIRITO 1 ricordo ancora, con la stessa vivezza cli quei giorni lontani, clell 'impressione che produsse in me la notizia d:!l rapimento e del1'assassinio di Matteotti. Un giorno leggo in fondo all'ultima pagina di un giornale una notizia cli qualche linea che riguardava il prelevamento forzato del deputato socialista. Evidentemente era arrivata all'ultimo momento e l'impaginatore non aveva potuto darle il posto che l 'importanza del fatto rendeva necessario. Ma questa importanza non mi sfuggì. Rimasi pertanto, perplesso e dubbioso. Por quanto il fascismo mi avesse provato aù usura la verità del eletto di Eraclito: '' Se non t 'aspetti l'inaspettato non troverai la verità''; per quanto in me qualcosa mi facesse supporre e pensare che il fatto poteva essere possibile, pur non riuscivo ad averne intera e piena persuasione. La mia sensibilità morab insorgeva, e insorgendo mi induceva a Yedere gli altri simili a me. C'era ancora qualcosa di diverso che mi spingeva al dubbio. Matteotti aveva pronunziato qualche giorno prima alla Camera, in sede di convalida elettorale, quel tliscorso che doveva pagare ron la vita. Il suo sangue freddo, la sua calma audacia, le sue rispos1 ·, taglienti, tutto il suo atteggiamento_ insomma, mi avevano fortemente impressiQnato. Che un uomo senza grandi mezzi oratori, senza un grande prestigio parlamentare tenesse testa ad un'assemblea scatenata, riuscendo a dire quello che voleva dire, non rinunziando a niente, testardo, ostinato, iniclucibile, sostenuto solo da una fede ferma e diritta come una freccia: ecco un fatto che aveva colpito la mia immaginazione. Da quel momento, infatti, Matteotti fu per me qualcosa cli più che un uomo politico coraggioso. Fu un eroe della polit:ca. Anche per questo non volevo cr2clere al suo rapimento. Immaginandone b co11scguenze, mi ribellavo all 'iclea che un uomo che mi era già tanto caro, potesse sparire così, da un giorno all'altro, dalla scena del mondo. Ahimè! Le notizie che vennero durante i giorni susseguent: distrussern le mie speranze. Ma questa clistrnzione s 'accompagnò ad un sentimento che ancora oggi non so definire. Esso è più forte clell 'ammirazione e del rispetto. Li supera. Li domina. Esso è il sentimento che si impaclroni3ce delle anime dinnanzi alla rivelazione vivente di una verità che credevano prima astratta e teoretica; di una verità che cambia il senso della vita a chi sa scopr:rla, influisce e determina le coscienze colla sola virtù dell'esempio, dà nuoYo sapore e nuove necessità all'azione. Furono le parole pronunziate da Matteotti moribondo, e che- uno dei suoi pugnalatori tramandò alla posterità, che crearono in me questo stato cli spirito: '' Uccidete me, ma l'idea che è in me non la ucciderete mai''. Questa semplice frase rischiarò la sua vita e il suo destino. Egli mi apparve allora. sotto una nuova luce. Non più come eroe della politica, ma come eroe dello spirito. * * * Queste classificazioni possono sembrare arbitrarie ed anche artificiali. Invece esse esprimono necessarie distinzioni perchè si possa conoscere la natura dei sentimenti che ci animano e perchè si possa stabilire una scala di tipi umani rapace cli fornirci un ideale di perfezione interiore e n~rale. In questa scala Matteotti è al sommo, al vertice perchè l'eroe dr llo spirito è il prototipo di quell'umanità superiore, vivente in funzione cli soli interessi spirituali, che sta in cima alle aspirazioni nostre da che mondo è mondo. Eroe dello spirito 1 La frase può sembrare ambigua e sibillina, misteriosa e vuota di senso. Che cosa essa vuol direi Che cosa esprime il giro di queste tre parolef Porsi queste domande è come porsi il problema stesso della vita. Perchè vivi tu mio lettore1 La tua vita in funzione cli che cosa si svolgef E quella degli altri 1 C'è rhi vive per mangiare, ùere, clormir2, fare all'amore e roba d<'l gen3re. Questi uomini in nulla si differenziano, dal punto cli vista morale, dagli animali. L'obbedienza alla stesse funzioni e agli stessi bisogni li accomuna in una st:!ssa specie spirituale. C'è che vive per gaudagnar denaro, soddisfare y propri istinti, le propr:e ambizioni, le proprie rnglie, tuita quella vasta vita infer:ore che gorgoglia insoddisfatta nelle basse regioni clell 'esser~. Questi altri uomini si differenziano dai primi per la potenza degli istinti e delle forze che li agitano e per l'intelligenza e l'astuzia che m2ttono al servizio cli queste necessità. L 'inte'resse è il loro elio ed essi lo servono perdutamente. Con loro entriamo nella zona clell 'attività umana al servizio della materia e della carne. Ma la vita umana finisce tutta qui i No. Oltre a questa c'è infine un 'altra razza, quella degli eroi dello spirito, che conta pochi esemplari e la cui vita, fatta di sacrifizio e di rinunzia, .si svolgz solo per servire degli interessi nettamente spirituali. Si, por quanto possa sembrare strano e inesplicabile, cli tanto in· tanto si incontrano

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