Pagine di quotidiani e riviste dedicate a Giacomo Matteotti - 1925-1974

-----------------..-..--.--_____......-______ VI ANNIVERSARI O ------- vano a salutarlo. .E tutti ricevevano delle strapazzate solenni. Il parroco di Lampedusa, anche lui, venne ad incontrarlo davanti alla chiesa e si tolse il cappello. Avrebbe fatto meglio a non farlo. - Benedetto parroco, gridò Maggiotto, non sai tu· (gli clava clel tu come acl un bambino), non sai tu che elevi salutare alla romana, alzando il braccio destro 7 Non l'hai ancora imparato, E lasciandolo terrificato entrò nel paese. Qui altri urli. - E le bandiere~ Le bandiere dove sono 7 - gridava-. Come, quando arriva il vostro prefetto, il più alto rappresentante ùel governo, di tutta la provincia, voi non mettete le bandiere alle finestre~ Alcuni bambini, per ordine ùel podestà, corsero a mettere a qualche povera finestra tutte le bandiere che si poterono trovare. Nel frattempo, era venuto l'ordine a noi cli ritirarci nella uostra camerata. Poliziotti, ufficiali, miliziotti, ci spinsero e ci ordinarono d'aspettare, ognuno vicino al suo letto, la rivista di Sua Eccellenza. Poi il commissario corse verso di noi, le mani giunte, rivolgendosi ora a questo, ora a quello, supplicando: - Vi prego, signori, quando arriva il signor prefetto di salutarlo alla romana. Lo so. Voi non amate questo saluto, lo so, conosco le vostre idee, ma fatelo per mc. Non mi rovinate! Noi sorridemmo. Chi dunque fra di noi avrebbe mai salutato alla romana il rappresentante del governo fascista~ Qualche minuto più tardi questi entrava con tutto il seguito di autorità e di ufficiali. .r oi eravamo immobili ai nostri postj_ Maggiotto s 'avvanzò ed incominciò a passare una sorta di rivista cla un capo all'altro della camerata. Di tempo in tempo si fermava per guardare uno cli noi e interrogarlo. Intesi qualcuno di questi brevi dialoghi. - Tu - disse al primo - che facevi al tuo paese, qual 'è il tuo mestiere~ -- Professore cli musica. - Speriamo che non avrai stonato come la trombetta della milizia ch:.i qualche momento fa suonava l'attenti per il mio arrivo. - E tu, cos'è che facevi~ - Ero parrucchiere. - Bene. Allora taglia la barba dei tuoi compagni e noi c'incaricheremo cli tagliar loro la testa. - E tu, quali sono le tue idee 7 domandò acl un giovannotto cl'una ventina cl'anni. - Sono socialista. - Socialista! Così giovane7 Aspetta almeno d'avere l'età di Cristo! Allora potrai scegliere un 'opinione politica. Ecl arrestandosi anche davanti a me: - Perchè sei qui 7 - Mi ci hanno portato, risposi. _: Perchè7 Cosa facevi 7 - Lavoravo in una banca. - E perchè non hai seguitato a lavorare nella banca 7 --- Perchè mi hanno arrestato e portato qui. - Senza colpa nè ragione in prigione non si va. Gratta bene, gratta bene qualclie cosa troverai. Questi due proverbi popolari furono pronunciati in gran fretta da Maggiotto, che passò oltre. Essi costituivano tutta la sua filosofia. Un po' più lontano si fermò davanti a Massarenti. Quale contrasto fra questi clue Yecchi. Erano due mentalità, due mondi clifDEVASTAZIONI -FASCISTE ZEME LOMELLINA. - Una cooperativa. '""-+....,....-;i'""-+....,....-;i '""-+....,..--'";i"-+....,....-;i'""-+....,....-;i ferenti che si guardavano l'un l'altro. Poi Yl:aggiotto appoggiò paternamente la mano sulla spalla ùel nostro amico e gli domandò: - E tu, chi sci~ - Massarenti. - Cosa facevi 7 - Ero sindaco cli l\[olinella. - Povero vecchio. Alla tua età. . . e perchè queste idee ... - E gli accarezzava la barba. - Acldio, caro, addio. E dopo questi discorsi senza senso, se ne anelò. Te interrogò degli altri acl a tutti fece le stesse domande e pronunciò le stesse parole senza significato. Poi ordinò che ci riunissimo tutti nel cortile. Voleva parlarci. In pochi minuti erarnmo aggruppati davanti a lui. Non ho mai sentito un discorso come quello senza coda nè t:.ista. Avrei voluto stenografarlo come un esempio d'eloquenza de.i funzionari del regime fascista. Mi ricordo eh 'esso incominciava così: - Sua Eccellenza il generale Maggiotto, •

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