L'A VVE..'HRE DEL LA VORATO~R~E~___ _:__ _______________________ _ lo non gà per salva.re la propria pelle. ma per assoh-ere_ il p;·oprio ic:o~npito, e fare il massnno del- falLib1lc nelle attuali condizio11Ji, si capisce ohe la dichiarazione dell'ex deputalo socialdemocratico abbia suscitalo il p:ù vivo malcontento e~ egli: coslr~llo a preCi$are la si(uaztone 111 llaha, è venuto a dare ragione a coloro che senza nutrire illusioni, senza precisare • la data ,, della caduta del fascismo la stanno ac6elerando secondo le' possibilità e le es;genze del torbido momento ohe si sta attraversando. La " bagarrs ,. diMarsiglia (Lettera aperta a aa qaalaoqae comunista parcbè sia lntelllgente) co·me ti erudiscono il puppo Caro signore, Avrei detti • caro amico • se, nel superiore sprezzo dei comunisti per noi traditori di non sappiamo più quali e quanti principi: il . c?mplimento non sembrasse 1pocnsia. Lasciamo dunque stare, ahimè, l'amic1:::iae passiamo avanti. Avete letto quello ohe è successo a Marsiglia? Si commemorava _Matteotti Matteotti era anche lui, un vile iradilore del p/olelariato; ma ciò non gli impediva di essere w1 avversario intransigente del fascismo, il che gli procurò (non facciamo giTanto I-,er cambia.re un po' dalla stuc• ri ironici di parole davanti a W1 dechevole abitudine di riviste militari e li/lo) di essere condwmato a morte processioni religiose, il Barone Ba.,ile, e di essere giustiziato nella forma segNltario fascista alla provincia di No- che il fascismo dovrà ben tenere - vara ha organizzato al museo del Pae- davanti alla storia - fra i suoi me. saggio a Pallanza, una conieren.:.a. in todi di lotta e di difesa. E ora Mal- {JUalecertamente succederebbe al regime sovietisla se questo cadesse; che noi preferiamo perchè la sua caduta segnerebbe una recrudescen- .:a della Ì·eazione in lutti i paesi di Europa - questo vostro Stato, dico. 11011 sia così bene in gambe da permettersi il lusso cli giuocare indifi·e. rentemenle con l'opinione pubblica operaia di tutto il mondo, come se si trattasse di un giocattolo frusto. Ogni volta che un uomo di Stato_ russo esce dal suo paese, corre dai governi borghesi esteri a domandaÌ·e crec!Jitos, enza' di che si dichiara che la Russia non può sviluppare. la sua attività produttiva, non può valorizzare le sue riserve. Da parte nostra, nessuna dif{ìcollà a riconoscere che la Rw,sia è indispensabile nel concerto degli Stati ew·opei - meglio sovietlista che tzarisla - perchè è, si può dire, il solo fra quesii Stati che dispone di lal'ghe riserve, wperiori ai bisogni della sua popolazione. . iVla llora, se c'è bisogno cli una collabora:::ionefra gli Stati dell'Europa occidentale e la R11;si':{p,~rc~è quesl' aria di setta, quest ana di VIOienza, che allontana le simpatie del pubblico, che discrrma le masse operaie disposte a spingere i vari go~erni verso il governo russo per grungere ad una intesa utile a tutti? Lascio così. in sospeso, la domanda perchi! possiate esaminar/a -~e11:- za abbo::..:di i risposte che forse vi rr_- troverebbero ricalcitrante. Fate voi. E se siete veramente sereno, conv~rrete con me che a Marsiglia i comunisti hanno commesso un grosso errore, simbolo di una grande se,:ie di errori del genere. Se poi non siete sereno e risponcl~rele alla domane/a nella solita forma con la quale ti /rollano cli solito noi traditori del proletariato, allora vorra dire semplicemente ... che avete falto male a leggere la mia lettera. Non era mica indiriz:;;ata o. voi. Con /unii saluti UN ITALIA.NO. presenza del gen. Caidorna, -del .PrdeLto leotli non è più il segretario di u.n.o e ,d.-ille ,a,fbrecctm,mrse: podestà, segreta- dei partiti socialisti; è la vittima del ti 'P.o,'Jli.iti>c:, ec . 1l tHol-:>-della confm-enxa libero pensiero in regime di b~·utalc c,r.a ,, .Nicc.lò Macluaivelli », neLla quaJe dittatura; è un mito per quanti hancercò di giustifica:e la frase «del fine no vivo tl senso della libertà. Peggio g;u;tifica i mezzi». Pe!bacco, non deve per chi non lo sente. . . . egli 1Pure all'ajVer adottato tale frase Si. è vero; ci sono dei poven dias'è arrivalto ad una delle più altre ca: voli i quali parlano di preferenza d1 riche del suo Partito, malgrado che ~1 classe anche fra le vittime del JJU· iuserisse taTdi, quando era certo che i gnale fascista. • ~atteo!ti è stat~ e. fascisti tenevano duro. Affermò però il levato al grado d1 martire perche e~ falso quando asserl che il grande rom:i.- ra deputato e ricco - mentre non S! gnolo - ohi molto ,picco\o, posso af- parla dei tanti umili che sono mortt fermarlo con maggior conoscenza di per- come lui •. Lanzichenecchi sona - che, «sfuggito in Isvi.u..era, al- Per f or/una, simili ... c?se si dicono le persecuzioni della polizia italiana, nelle riunioni molto privale; nessuBenito Mussolini, seppe che avevano ar- ·110 - che io sappia - ha avuto il restato in vece sua, il vecchio suo padre, coraggio di pubblicarle. E in questa non un attimo di esitazione !trattenne il mancanw di coraggio c'è la condanMuro 0a1Jlva1b01dre' Hailia a. to:rnare i,n na. No non si dimentica nessuna patria e consegnarsi alle a~orità». vittima del fascismo. Se Malleolti è Tante parole, tante frottole, Che le fra di esse quella che più ha ric/~iaa~toritn di polizia italiana valgono po- malo su di sè l'opinione pubblica, co, è sempre stat_o riconosciuto da tutti. accusatene - se credete - l'opinioEbb1 con alcuni, rapporti d'ufficio du- ne pubblica. Ma badate che il suo raute una carica pubblica nel 1921-22, giudizio pesa più d~ quello _di_qu':{1- (u per me assai penoso il dover sentirmi che leggero chiacc/uerone di nunrodire ad ogni momento, «sa, ma sono so• ni privale. cialbisba.oamch'ii..o. cosi come Turati .... .,,_ Dunque a Mw·siglia si commemoSi servivano delle equilibrate parole. rava Malleotti. Sorge Nenni a pardel nostro maestro richiama.lo alla real- lare... tà del momento, per lustrarci, cosl come Un momento. Anche Nenni è un faranno ora coi fascisti, è la fatalitù di vile traditore del proletariato. Ma chi è nato se·rvo, ma da questo ·1d affet·· anche lui, è senza possibilita di amare che la polizia italiana urrestas~e dattamenti, conlrq il fascismo, e nelil padre invece -del figlio ci corre, questi la fotta che egli ha ingaggiato non possono essere procedimen'ti fascisti, risparmia i colpi e non è risparmiaail'lora ba.sta.va un qualunque .a-v.vo- fo. Tutt'altro. cato di pretura perchè ottenesse ripa~ Sorgè Nenni a parlare, ed ecco razione dell'ingiustizia. Ma quello che e che un numeroso gruppo di comufalso è che S. E. Mussolini si sia rec'lto nisti - con mezzi e metodi che erein I)talia per ancia.re io gatta bui.a per li- deva mo privativa dei fascisti - gli berare il padre. impedisce di parlare. Egli, il Mussolini, rientrò in Italia Comunisti solo italiani? Lo temedopo l'amnistia data a mo' di pacifica- vo. Perchè, vedete, quando gli itazione in seguito allo sciopero generale a li ani all'estero si dilaniano fra di lo- .Milano nel 1904, capeggiato dall'Avan ro _ tanto più poi nel garbato modo guardia Socialista direllta dal Labriola adottato dai comunisti a Marsiglia - e Walter Moochi. S. E. Mussolini ave- la gente che ci guar1a non . per~e va il passaporto che scadeva il 1903, suo mica tempo a esammare chi abbia anno di leva, e siccome il «fine giu 5t i- ragione e chi a_bbiato:to: fa . tutto. fica i mezzi» assioma adottato da tutte. un mazzo e dice che siamo tutti Wta ),e canaglie dell'universo, si trovò il manica di matti, degni solamente passaporto prolungato dal 9?3 al 90 . 5 delle bastonate fasciste. mediante una piccolo operazione cal_h- , . 1 Per f ortun.a - ce sempre un c<?, ~ ·grafica che del 3 fece un 51 f orto anche nei guai - i comumstr La polizia ginevrina, dove all'arrivo erano di tutti i paesi. Non s'e dunque il Mussolini, come lutti i morlali do- ·ripetuto il caso di Grenoble dove evette depositare le carte scopri la mara- rano solo i comWtisli italiani a inchella e lo mise alla porta, sarebbe an- ll' l I l terrompere violentemente_ que a ~ dato a vedere il sole a scacchi in la ia, J lro traditore del proletariato c 1e s1 peI<dhè ren.ilten'..e idi leva, se i c~:npag.n:i chiama Pallante-Rugginenti. A Mar- :1 ;~~°_~in:e s~tO:s~:m;~:=~ siglia - dice la cronaca - c'e1_·an~ anche dei negri. Come s'accordi coi t:•rostati penahè nc,n f.osse cOJ1Segnato ia.i principi del manifesto di Marx ed caraibiniiwi ~lal.i:a.ni. Engels. questa unione s?tto l'ombrel- . Questa è la verità controllabile. le lo comunista di popoli non ancora chiacchiere del barone Basile sono fai- nati alla vita capitalistica, è affare sità dette ir, un ambiente di servidora• che tocca a voi di esaminare; esso me, per cercar di riabilitare il ministro non mi riguarda. Mi basta constaladella guerra che fu renitente di levai re che a l\Iarsiglia, dunque. il grupil fautore dell'intervento per l'ultima ·st c/1? ·mpedi"gent,·lmen bbe po comum a e:; 1 - -guerra oh2 se po,\e;se ~ ~cllt.e:n~re • te a Nenni di commemorare Malun'ai!lra; ohe creò saguaci rJvoLuz,ionan, teotii era un gruppo i1:terna~io1~ale. ed ara li caccia in ,pr,i•gione,od a.I... cimi-- Ora, eccoci alle consrderazwm ? tero·, il conferenziere dell'lddio non e- . h Lacrime sulla unita operaia cosi 6;ste e /a religione è immorale, e e e ? S' I I Jnalamenle compromessa . 1. se ora prostra ai piedi del clerica wne a b • il.' credete. il1 a l'unilà operaia è. una e- 11a1• .ionel Si poLrehbe continu.aor~ a, l l'infinito le contraddizioni di quest'u0• nedelfa cosa di cui tutti par ano, e · · che diventa sempre più dif{ìcile mo ln nui la bontà sentO'Tloanche 1 suoni bl servi che gli manca che cercano d'ai[i- quanto più se ne _parla. Il p~·o ema_ h h eh p, piultoslo compltcal_oed esige _tan, t1 biarci delle benemerenze e e non a, e d non avrà mai perchè è il peggior preto- ingredienti che non c, sono: -~tali _a~ cr.:.a/!lo 1 d,e]!e foL1e,più raLrc1gra,de ohe im- nimo speciali; una certa u111~(r:711ta_ nei regimi economici e pol1ltc1_dei perano nel nostro povero paese. R b d f{ì Luigi Zappe/li. diversi paesi; leggi; ecc. o a 1 ,. ....,------.,......,,,,,,,._..,.=,....._ .. .., 5 ,.._,.,_,_, __ ., cile: non parliamone, ora. La stamspoa[fl1a1etrepubbll[aoa inItali Milano, 27. - Siamo in grado d~ dare qualche inf_orma:i_ioné . S!fgll sforzi f atli dalla g,oventu_ soc1al1sla e dalla gioventù repubblicana per fare la più attiva prop~ganda. ~onsentita dalle eccezionali cond1z10111 di vita. . Questi gruppi di giovani s<?no _rmsciti ad assicurare la pubblrcazron~ di tre giornali antifascisti ~la11dest1. ni: L'Umanità Nuova a Tonno. _Non Mollare a Mi/ano e La Ple'bagha a Genova. Compagni, lavoratori, leggete ~• L'AnandlraelLanratore ,, Quello che credo di pote,~ fare ~ di mettermi nei vostri panm, o amico comunista, per fare (come se fossi in voi) una semplice e gr?ve domanda: e Ma, così, dove si va? •· A,rchè badiate: se noi stiamo piultosto n~aluccio in questo mondo e in questo momento di reazione ~e,:npre meno mascherala, voi comw11st1 no'.1 state certo meglio di noi. N_onfossi: mo per caso nell? stato _de_ciappom di Renzo. sballu/1 da clu I, portava, beccantisi a vicenda per consolarsi delle dure scosse ricevute? Voi avete uno Stato - la Russia - che ha l'aria di rappresentarvi u1 tutto il mondo. Noi non abbiamo un tanto vantaggio. Ma questo vostr? Stai o - che noi preferiamo al. reg~- me tzarisla, feudale e burocratico il 81.blioteca Gino Bianco Film dell'anno V.o Dunque il 20 di giugno Vii/orino dei Savoia, re ben amalo dal fascismo italiano, è calalo nella città di Milano. Fin qui nulla di male nè di bene. Xe ,~·cendono tanti ogni giorno cli passeggeri alle stazioni della metropoli lombarda. Ma egli non andò come i.in passeggero qualunque, ma in veste e forma ufficiale, e cioè con tutti i salamelecchi. gli strisciamenti e gli sbandieramenti. Nel programma delle sue visite vi erano delle cose quasi serie è delle più sciocche. Ma il perno centrale della sua visita alla cilla. del panettone erano le riéonsacrazioni della Soci~là dell'Umanitaria e della Casa delle Corporazioni, ex sede della Camera ciel Lavoro degli operai milaiwsi, passala in proprieta delle . Corpora:::ioni allraverso al fw·to ed allo appropriazione della casa alln.r. t1lle due cPrimonie, o pagliaccia/e che clir si ·11ogliai.o ciò nessun i o Iure in sè e per sè. perchè sono sicuro che esse rimarranno fìn quando il proletaria/o non a/.:era la testa e siccome· cio penso che può anch'e avvenire presto, allora il proletariato rientrerà di diritto in proprietà di quanto con violenza gli fu iollo. Dicevo dunque che ciò non mi interessa affatto, e se la cosa fosse solo per la cerimonia non ne avrei neppw·e fatto cenno. Ma la cronaca sia pure la più scialba, ci dice che alla Società Umanitaria coloro che maggiormente si struggevano in sa· lamelecchi ed in spellamento di mano erano gli ex sovversivi, e precisamente il super-rivoluzionario prof. Raffaele Pirro e l'ex anarchico Fran-· ccsco Ca{assi. lo so. anche se la scialba cronaca non ce lo dice, che ve ne saranno stati anch~ degli altri. d'ogni colore e d'ogni partito. Essi hanno ricevuto la riconsacrazione attraverso alla stretta di mano del ben amalo re del fascismo italiano, si srmliranno forse felici di avere potuto fìna/menle lavru·si il loro passalo, che faceva ormai loro troppo peso. Essi saranno i primi in ogni momento a sputare la loro bava contro i loro compagni di ieri che non hanno tradito. essi cercheranno di inso::.wre ovunque e chiunque. E' la loro porle cli Lanzichenecchi. Ma essi non devono ~sere tranquilli. Qualcuno spia le loro malefatte ed il giorno della riscossa avranno la le:ione che si meritono. Buffoni! * * * A Roma il 19 Giugno scorso nella mattinata. vi è stata dice la scialba cronaca dei giornali' del regime dell'assassinio, una grande ed insolita mani{esla:ione nel pieno cuore della citla <>ternae. precisamente, in pia::;;a Colonna. Che cosa poi di grandio,\o vi è stato ? Una cos~ cla 1iulla. una delle tante commedie o buffona/e. che per il regime del fw·- lo e della violenza assurgono a grancli falti, e che sono dati in pasto al pubblico come fa lii stor!ci._ Ora in llalia tutte le p,scwle sono falti che agsumono la pm_-te~i storia: Ma veniamo alla paglwccwta. Si I ratta della avvenuta benedizione eucaristica della Loggia della Stampa. o per meglio inlenclersi, del balcone . della sede della Associa.:ione italiana della Stampa. La benedi:;;ionefu if!1parlila dal vescovo di Antiochia, mons. Giovarmi Volpi. Alla processione hanno partecipato le ass~c~a- :;;ionicattoliche, il clero, e 1Jambm1e bambine in velo bianco. Il clero è wlilo nella sede dell'associazione della Stampa ricevuto dall'ex repubblicano Paoloni. segretario generale e da un folto gruppo di giornalisti, o per essere più chiari di rosicchianti della ,greppia. dell'era fascista All'affacciarsi del vescovo alla balconata, venne intonalo il Tanlum ergo in laude al ritorno alla madre chiesa df'l/a Associazione della Stampa italiana, che fu e conobbe i grandi pensatori come Imbriani, Filopanti, Pellegrini, ed i cavai/ieri d'u1: ideale d'umanita. come Cavallot/1, Romussi, Dario Papa, Leonida Bissciali e molli altri. Ora che la benedizione è avvenuta i lan:::ichc11ecchtiipo Pao/oni potranno dire che essi nulla più hanno a che vedere coi Paoloni repubblicani cli qualche anno fa, ma ciò non lo potranno dire il giorno che i veri giornalisti che hanno dovuto cercare rifugio in terra straniera ritorneranno alla presa dei loro legittimi istililli. In quanto ai preti. lo sapevamo che erano dei versipelli, ma spudorati fìno a lal segno non si sarebbero meri creduli. Il loro giorno verrà. e .~uràil giorno della giusta ricompensa che il popolo darà ai lanzichenecchi. * * * Il barone Giuseppe Szerens ha fatto pubblicare sul Pesti Hirlap, quo. lidiano di Budapest, un articolo incensativo al fascismo, del quale dà questa definizione: Cosi profonde radici nelle loro nazioni non potevano gettare che due grandi [ìgure e/ella sloria contemporanea: J(ossuth e Bismarck_ Mentre il popolo tedesco considera Bismarck il fondatore dell' impero germanico, la nazione italiana vea'e in Mussolini il redentore del paese che egli ha salvato dal bolscevismo. Come vediamo è un barone, perciò un plutocrate blasonato. forse un e magiaro risveglialo • che tanti assassinii hanno commesso in Ungheria, che paragona Musso~ini a Bismarck, l'uomo delle leggi eccezionali e del terrore contro le organi::::;;a:::ioedni il socialismo in Germania. E così eccoli bene accompagnati. Tre uomini, ire assassini dei lavoratori. e /"uno incensa l'altro. Ma il signor barone Szerens ha certo commesso col suo articolo, un non gradito servizio al duce di Predappio. Egli ci tiene a far sapere che è amico dei lavoratori. mentre il barone lo esclude. Il signor barone ungherese impari a fare per benino la parte del lanzichenecco, altrimenti può cadere in d1sgra:;;iadel suo padrone. E quanclo si cade in disgrç.da. non si sa mai cosa può capi/are. Dunque, su da bravino, signor.barone, impari per bene la sua parte. * * * Dicona i giornali che l'on. Ra:::z.a.. d'un cane, il sindacalista barricadiero siia interessandosi delle risaiole de'l paevese, novare e e vercellese. Si apprende pure dai giornali che le condi:;;ionidi lavoro di queste lavoratrici sono terribilmente inumane. Centesimi 90-100 all'ora, lavoro permanente in acqua stagna e fango, .sotto i raggi cocenti del sole, sempre piegate all"ingiù, di notte obbligate a clormirc 5ui fienili in promiscuita cogli 11omini. assalite da nuvole di zan.::c!re. lo le vidi per l'ultima volta ('anno scorso in una mia scorribanda nel novarese e mi fecero terribilmente pièlà. Scarne, smw1le. d'un colore giallastro, con le gambe_tulle coperte di piaghe e la scluena cw·vala. Lavoravano sollo l'incubo del bastone. I così detti caporali stavano sugli argini. muniti cl'un n_odosob?slone, pronti a meiterlo m fun:wne, su quella povera crista che avesse {alto qualche parola. In sera/a scambiai fugacemente con esse qualche parola. Compresi che erano s{ìnite moralmente e fìsicamenle. Non mi parlarono altro che dei begli anni passati, qu~;1-do erano trattale meglio, pagate pw umonam<>nle.Ora i cosiddetti caporali annali di rivolle/la e del nodoso bastone ci sono ancora e continuano la loro funzione di cani di guardia dei lanzichenecchi. mentre quel cane d'un Raz::,a[a sapere _per mezz~ dei giornali che vuole 1nteressars1 e/elle risaiole. Esso · rnppresenla la par~e di buff 011cnella terribile tragedia del popolo italiano. Raz:a d'u.n cane, dieci volle cane, continua cosi. continua la tua parte, ed il padrone 11011 li lascerà m~~- re l'osso con qualche lembo dr Ciccia. u~ soldino In piùper lacassa pro disoccupati Il congresso dei lavoratori ~ssili tenutosi a Sciaffusa alcune seltiman~ cr sono ba volato diversi miglioramenti da introdurre nell'assicurazione contro la la disoccupazione. Tali miglioramenli li abbiamo elencali su uno de~li ultimi numeri dell'Avvenir.:?, e di quella esposizione ognuno polè trarre la convioiione che il congresso è venuto incontro ai ~:- sideri dei soci fino al limite del possibile, malgrado che la cassa pro disocc•i• pali ~ afflitta di un deficit s,:,mpre ancora c:rescenle, malgrado che pure •in~ gran parte dei nostri soci subisc~no ~lt effetti della crisi e sono soccorsi daHa cassa. Soltanto il congresso ha do\'uto in parte per la riconosciuta neces!<ità di sll1lare il bilancio della cassa in parte anche per ottemperare ad un cenno nell'ufficio federale del lavoro (aulorilà di sorveglianza sulle casse pro disoccupati)_ aumentare la quota per tulle le classi di ·5 centesimi, a cominciare dal I.o fu. glio. Di questo aumento i soci so•o .;lati avvisali colla menzione contenuta ne1· la relazione sul congresso medesimo. Sembra che cotesto aumento abbia pro· dotto mollo malumore tra i soci e pa:-• ticolannente tra quelli di lingua italiana. Qua e là hanno anche protestalo il· perlamente in occasione delle asseri1blee. I soci che non hanno mai provat_o le «delizie» della disoccupazione considereranno quest'aumento come l"aggr:i• vazione di un inutile sacrificio perenne ma coloro che sono consci della fra(tililà dell'esistenza dei proletari, dell'inco• stanza della fortuna dei poveri, pagheranno volentieri il soldino aggiunto alla quola antica quando pensano quali van· taggi potranno ricavare dalla cassa pr_o disoccupati in confronto delle con~totioni vigenti .fìno adesso. Chi è propri::> sicuro di non aver mai bisogno delh cassa pro disoccupati? Nessuno - ~ sebbene molti vi sono (anche tra i soci di lingua italiana) che credono d; n011 .i.verne mai bisogno. Egli e n11lurale e comprensibile che nessuno paghi volentieri delle qu~te pn'.- prio durante un periodo. d: coolmue r:- duzioni dei salari. Ma ~n questo cas::, non si tratta di una,· quota sociale ~er una associazione qualunque ma deth cassa di d 0 isoccupazione della Fe<ler:izione la quale mai come proprio adesso è slala tanto nec.:ssaria. Chi può garan-· tire che non intervenga mai una crisi si in. altre branche dell'industria les~ilc svizzera dopo quella dc.i ricami? Intanto la crisi si fa sentire nei filatoi, la tessitura di c0lone ne è minacciala, e la prosr;elliva per le altre branche nc>~ tanto florida come negli anni passal1. Colui dunque che si assicura bene contr0 le con.se6uenze economiche fa soltanto ciò che ;gni uomo con o senza famiglia dovrebbe fai·e per non lasciarsi cogliere all'improvviso dalla disoccupazione. I soci non imprechino dunque cont~o questo piccolo aumento. di ~ ~enlesi_nu ma guardino piultoslo al,e rrughorle 1nlro::!olle nel regolamento. L'Ufficio centrale federale. I fatti di Marsiglia Un voto della Seztone dl'Ginevra La Sezione di Ginevra. riunita in assemblea lunedì scorso, ha votalo il seguente ordine del giorno: • La Se:ionc di Gincura del P. S. I., a conoscen.:a dei falti di .1Iarsigl(a, ove i com11niti, a mano armala, rw- :-cirono a impedire la commemora- :;;wnedi Giacomo ~Iatleolli. organiz- :;;aladalla • Conce11t1_·azio1a1netif ~- scic;ta • e fecero speciale bersaglio dei loro colpi i com{Xlgni Nenni e on. Amedeo: esprime a questi compagni e ai compagni di .l/arsig/ia la sua afi·ettuosa e fraterna soliclarietà: denuncia al proletariato l'atteggiamento dei comunisti. che nella diffì· ci/e 'situa:;;ione internazionale mentre la rea:::ioneche diventa sempre più minacciosa in ogni paese e la stessa non facile situazione interna ed estera della Russia consigliano la intesa di tulle le f or:::eproletarie pe~ una comune azione di di{esa e dr contro attacco - con metodi usali solo da incoscienti o da agenti prouocalori dc/a poli:ia continuano acl inasprire le cli11isio1g1ià esistenti. lavorando co.\i inconsciamente al lrionf o ciel/a rea:ione mondiale>. Cessata la pioggia si chiude l'ombrello Un osservatore che volesse ~bie~tiva: mente fare dei paragoni lra 1 Italia d~ oggi e l'Italia di quattro o cinqu_e a.nru la, ~i tirove.ebbe di fronte a camhia~e:nli cosl radicali, da essere talmente dt3orienlalo, che non si saprebbe persuad~- re se il suo fosse un sogno o una realtù. Purtroppo l'attuale stato di _c~se nel ~ bel italo regno », è tale realta ~eg~- bile che, il negarla si correreb~ ti r:· schio di non avere rinnovato il passaporto, come per l'appunto è capital_o al sc,lloscrillo, che, d~to tra parentesi,_ se rt cli ne straf...rega di tutti i passapo 1 questo mondo non escluso quello, che riiascia Do:minedlclio, pe;r-il vi.aggio a:i.ell'allro mondo. L'Italia di ieri? ... Puah!... Tutto meschino nella stretta cerchia dei confini che tutti sapevamo. Mio Dio, confini che ci soffocavano e che, nalurail=te, per ncn rimanere soffocali ognuno cercava, come meglio poteva, d1 ptgliare il largo e trovare un angolo più confacente al suo stomaco (pardon volevo dire polmoni). 1Poi quell'aria li vecchiume ( « veccliiiume», caratteristica di cose vecchie) si trasfondeva sul viso dei poveri morlal1, che avevano avuto la sfortuna di nasoere in quel «bel Paele, che un'aure-,l_a (dico bene aureola?) di serietà incorni· cia"'"-.a i foro vo!l.ti. Sembra.va ohe, in Italia, la giovinezza fosse emigrata e che, ,tranne il ~ sole ed iii bel :mare, tutto era tristezza e noia. Oggi, ... Tutto è diventato grande, tulio si allarga,, tutto sconfina dalla reg.,la per affermarsi sempre ·più grande e srrusurato. Nè questo dell'ingrandirsi delle cose è sola.mente riservato alle c~se in _'>il slesse, giacchè questa febbre mgraod:t~ ha invaso anche il mondo dei s!)gru h . ~ "? (I!on sapete e e cosa s?no 1 soe;~l;. • quango si sogna ...) che prima, con 1 3.IU· le, di San Gennaro, si riduceva a lrar profitto ricavando i numeri del lotit.o, mentre oggi si è talmente trai.formato che il sogr.are un'«a,quila romana,. di esser ('..quilifero. (Aquiliforo, portatore ed ailleva:ore id;_ a,q,cile... ; Aqu5Ja, ~ccell!l.-0 di -rapi.na) ed il sognair-e un iimipe;ro è la cosa. più semplice di quesLo monido. L'Italia d'oggi? Un vero paradiso lerreslre, il vero regno di bengodi dove il perenne banchetto sazia a più non pos: so gli sfaccendati oziosi e vagabondi che nella camicia nera hanno trovat0 il n--:ignate che magno me. Le navi romane che da millenni ~iacevano in fondo al lago di Nerru? Ripe· scate, rimesse a galla e ga.lleg~ianti ~cll'amarissimo mare facendo g!t occhiacci alla Jugoslavia. Ercolano? Disseppolta e ridotta una rigogliosa città, dove il Saturday !'imP~ di Londra ha mandato un esercito d1 suoi corrispondenti, con l'incarico di spargere lagrime di gioia nelle principali vie della città dissepolta ad opera di Mussolini, per la quale opera, «qualunque opirione si abbia di lui politir.amenle (bello quel politicamente) merita lode universale» (esageralo!). La Roma imperiale? ... Con tutti quei rollami insignificanti, ba~evoli tutt"al più per bonificare un paio di pozzaoghe· re infette di malaria, imbellettata e ricostruita secondo il piano di Pippo Cre• monesi (che con stomaco di struzzo per poco non si digeriva lutto il Campidoglio) aspetta l'incoronazione di Bt?nil0 il Grande. In Italia, oggi, tullo è grande e tuHo è giovinezza. Fin'anche Paolo Bosell.i che, ripetendo il miracolo di Faust, sfi• la in parata alla testa dei. Balilla. Il solo che diventa sempre 'liù piccolo e vcéchio è il povero Chiachiappe, a cui le gambucce gli si stanno talmente raccorciando che un giorno o !"altro lo s1 vedrù trascinarsi sul culo come i bambini che non ancoro. si lasciano camminare. Ma quello che più è osservabile ed interessantE: è la grandezza dell'ingegno s11iluppalosi, come per incanto. in taluni uomini nuovi, magna pars del regime. Per esempio, chi avrebbe mai pens.ato e creduto che Arnaldo Mussolini. ::he fin'anche i galli del Foro Traiano sapevano deficenle a lutta prova, sarebbe diventato per tutti i ruffiani ad un tanto la riga il giornalista p.ù autorevole di Ialia? Sicuro, Arnaldo («quanto pagherei per uno straccio di repubblica») è arrivato a tal punto di grandezza che quando, pula caso, gli vien voglia di soorrc:ggiare /tulli i pennivendoli, che occupano le redazioni-lupanare dei giornali italiani, gli si fanno iolorn:> annusando come tante vacche in amore per sentire la soavità di quella: scorrei:· gia. Naturalmente ad Arnaldo si gonfia sempre più il pancino, un poco per le adulazioni leuline dei suoi colleghi ed un poco per quello che rosicchia all'esausta dolorante nazione italiana. Per chi non lo sappia, Arnaldo, fratello del «Duce», è quello che amminisl,ra e fa creSC(!U"e i.Jl ipailr.:.monio di «casà Mussoliru », loòcameiale ed a colpo sicuro speculando in borsa dietro le sicurissime notizie che gli vengono fornite dal 'SUO grande fratello, ohe povere4to vuol «arrivare nudo alla meta .., e che St< sogna di divenlare imperatore d'lh.lia lo fa per ll'<1imareohe nuilre per ~ ili.a-
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