umanità settimanale del partito soclallsta democratico !tallano FLAVIO ORLANDI GIOVANNI BALDARI direttore responsabile sommario Matteotti socialista democratico 3 EDITOfllAU 4 I PARTITI IIPeirinunclaalprogetto cie\lenlsta Il Psi ritorna ANNO VI N. 21 10-17 GIUGNO 1974 agli equll!bri più avanutl 4-5 di Francesco Oamato tL PARLAMENTO J..a democrazia non disarmata 5 Varata al Senato la cedolare s~ca 5 li nodo della politica creditizia 6 di Massimo Foschi 10.000 miliardi alla ricerca di un programma 7 di Maurizio Carloni Vite perdute 8 di Giorgio Mottola La carta dei sabra è il rinnovamento 9 di lmmanuel Europa: dalla crisi scaturitollrllarn::lo 11 di franco Beni Ma questa nuova Russia non appare 12 di Enrico Morattl Un futuro migliore a portata di scheda di Umberto d'Arrò La situazione Internazionale all'esame dell't.S. 22--23 di Vladimiro Mihel) CRONACHE DAL PARTITO 24 CINEMA La tavola rotonda non &rn rotonda 2S di Giulio C. Castello L'utopia va benissimo basta non realizzarla 26-27 di Michele Novielli TEATRO Off Ììf(.Broadway 27 di P.M. Tarloco Redazione e Amministrazione, 00187 Roma, Via San Nicola da Tolentino 18 - Te!. 478940/4750112 - Casella Postale 2353 Roma A.D. Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 12961 del 2S.S..1969 Spedizione in abbonamento postale Gruppo uno ABBONAMENTI: Annuo L 7500 • "Estero L. 15.000 . Sostenitore L. 15.000 - e/e pottale 1/35793 STAMPATRICE: Tipolito ART PRESS - Via Dandolo, IO Roma - Tel. 58.17.IIS/6 Biblioteca Gino Bianco PUR TRASCENDENDO I LIMITI DI UN ~ARTITO Pubbllchlamo ti dl5C()rso di Giuseppe Saragat per la inaugurazione del monumento a Giacomo Malleolll Noi cc;>i:nmemoriamo oggi il sacrificio di un uomo che cinquantaannifanelfiorc della sua vita andò volon• tariamente incontro alla morte ~i ~!n•t~ea~itf~f!i 1/{1~:;, f\~ giustizia. e Bisogna - scrive Benedetto Croce riferendosi ai martiri e agli eroi - che un popolo o l"umanità tutta li accolga nel suo pantheon spirituale ... e dobbiamo serbarli vivi sempre in noi nel ricordo e nella prosecuzione delle loro opere•· I valori umani che Gia(;Omo Matteotti rappresentò nel modo più alto campeggiano sempre nel mondo della storia anche ~gi~;1~anod 1 an~\~• i:'~u~ll';adi domani, quale punto di riferimento sicuro pur nel succedersi tumultuoso degli eventi. Se la figura umana e politica di Giacomo Matteotti trascende i limiti di un partito e appartiene a tutti i lavoratori, ~o~it ~l~ri1a:~~~~~;i delif: nostra dollrina. La figura di Matteotti è quella di un politico che costruisce ispirandosi agli ideali della libertà e della giustizia sino al limite dell'estremo sacrificio. Tutta la sua vita è preparazione per una lotta di cui il tem• po definiva i termini e gli scopi, ma essa è di esempio e sarà sempre di esempio per tutti gli uomini liberi. Quest'uomo, che ha raggiunto i vertici dell'azione morale che consacra i martiri e gli eroi, avrebbe sorriso se lo si fosse giudicato un moralista. li valore dell'azione intesa come impegno lotale per una causa sacra distnigge i limiti tra politica e morale e crea l'uomo vero che si colloca sul terreno della storia nella sintesi armoniosa di tutti i valori della vita. ~~vi~:q~f~Ve 1~t1~a r; Matteotti socialista emocratico quelle di una fede religiosa o di un convincimento razionale - è la nota che distingue le anime forti dalle anime fiac• che. gli uomini vivi dagli uomini vili. La testimonianza di Giovan• ni Am~ndola è esemplare: • Lo uomo LI cui destino è stato cosl eccezionale e memorando fu un carattere. Era un uomo di ingegno e di lavoro, era un uomo il quale nella disordinata bar~onda della politica post· belhca era riuscito ad organiz• 1.are un'attività intelligente e coerente, che aveva il suo fondamento in una rigorosa coscienza morale e che estrinsecava attraverso un'operosità in• defessa. molteplice e quasi onnipresente. Fu un appassionato e un idealis_ta. fu ci?è. intransigente. Di lm può dirsi che la misura della sua vita sia registrata, più ancora che da ciò che ili fl! dato di compiere nei brevi anm della sua esistenza politica, dalla tragica grandezza del suo destino». L-0 sfondo storico Lo sfondo storico su cui prende risalto la figura di Giacomo Maueoui non può esser~ deli• nea10 che per sommi capi. I! mondo in cui Matteotti sviluppa la sua personalità politica, culturale e morale è quello che culmina nella prima guerra mondiale. Matteotti (aveva allora ventisei anni ed era già iscritto da oltre dieci anni nel partito socialista) si schiera risolutamente contro la guerra libica voluta da Giolitti e dichiarata il 28 settembre 19Jl alla Turchia che sulla Libia esercitava il proprio impero. L'errore di Giolitti fu grave. Si riapriva per \'Italia un periodo di quel colonialismo imperialistico che pareva chiuso con l'avventura crispina e che doveva chiudersi definitivamenle trentacinque f~ipc~Te~ 0 de1 11 T~~eMonaJ~~ I socialisti che erano stati tutti contrari alla guerra coloniale furono risos~inti fatai mente verso le posizioni massi• malistiche che invano Turati cercava di frenare. Si alimentava nello stesso tempo il na• zionalismo. soprattutto tra i giovani e le classi medie. Intanto entrava nella scena politica il grosso delle fon.e cattoliche praticanti. costrette fino ad allora a starsene in di. sparte per il veto posto dal Va• ticano dopo la fine del potere temporale. Si occupava la _Libia ment~e ogni anno nel pn~o dccei:imo del secolo me1..zo milione d1 la ,·orat_ori del_ Sud emigravano, spinu dal bisogno, soprattutto in America. Contemporaneamente il partito socialista ca• deva nelle mani di un sinistro demagogo, Mussolini, mentre proliferavano i germi del na• zionalismo più cieco e della rea• zione più ottusa. di~a%ganr;11 d~~idret~a de.,i ~~:i mana rossa• e viene dichiarato lo sciopero _generale. L'anarchia dura pochi $iomi e l'ordine viene ristabilito senza traumi f~~r;: ~ra:i~~:!1c~11 1 a2~e~~j~~~ segnano il prmcipio della pn• ma guerra. mondiale. Un anno ~~re. l'Italia entrava nella forL'fta\ia usciva dalla prim~ roi=::.aan:~~~a~~lt~~io:~~a pc~~ corsa da torbidi fermenti reazionari ai quali davano al/mento la situazione economica e sociale del Paese, la miopia del la classe politica e il velleitari• smo di settori della sinistra che invece di cercare di attrar re la media borghesia dalla loro parte la spingevano nelle braccia dei ceu agrari e capi talistici più reazionari. Molti spiriti nobili erano sta• ti favorevoli alla guerra con• siderata come la dolorosa ma necessaria prova per il completamento dell'unità nazionale. Per non citare che i casi più significativi ricorderò Gramsci e Di Vittorio. Ma altrettanti spiriti nobili l'avevano avversa: ta pur se, nell'atmosfera di uni1à nazionale che si era crea• ta dopo la sconfitta del 1917, avevano affennato per la voce (Continua a pag. 19} umanilà ill
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