I GRANDI A\TVENIMEN'fI GIUDIZLt\.RI 205 matii dalla Sezione di accusa che si oc,cupava del1' assassinio dì Matteotti, alla quale, per questo richiamo di documenti, si attribuiva l'intenzione di formulare, contro gli arrestatii, appunto, l'imputazione di associazione a delinquere. · I mandatari contro i mandanti. Nel pomeriggio del 24 giugno il comm. Del Giudice e il sostituto Procuratore del Re comm. Tancredi si recavano nelle carceri di Regina Coeli per contie quattro altri avrebbero fatto la spedizione puniti va ,contro l' on · Matteotti, afferma va di ignorare .che l' on. Matteotti, sarebbe, stato ucciso. Il Rossi appaniva molto abbattuto. Dall'interrogatorio sarebbe 'emersa precisa l'impressione che egli si era costituito soltanto dopo avere preparato la sua difesa. Ma pare -che si fosse ingannato in questo: che i mandatari Dumini e compagni, non si sarebbero mostrati affatto disposti a seconàare la sua Jinea di difesa in quanto questa avrebbe comportato l'aggravamento della loro posizione e della loro ~esponsabilità. I mandanti tendevano a rovesciare la massima colpa su i mandatad, e questi su i mandanti .... Camiilo Pré\JmpoJini nel luo,go del rapimento di Giaoomo Matteotti. nuare l'interrogatorio di Cesare Rossi. I due magistrati lasciavano il carcere alle 22.30, dimodochè l'interrogatorio, iniziato alle 16, era durato 6 ore . ,circa. ~ Su quell'interrogatoiiio si disse -che il Rossi, pur non potendo negare la sua responsabilità, perchè egli sapeva, come sapevano gli altri, che il Dumini · BibliotecaGino Bianco Sostenevano i primi a loro difesa di avere dato ~ncarico a Dumini e -compagni di dare una semplic~ bastonatura all' on. Matteotti, e che gli e_secutori materiali erano andati oltre il 1nandato ri,cevuto; i secondi sostenevano invece di non aver fatto altro che eseguire il mandato rJ.tevuto. La ragione di questo conflitto era chiara : i sicari reagivano contro il ten- ,
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