L' I L L U S T R A Z I O N E I T A L I A N A Il lungotevere Arnaldo da Brescia, dove avvenne il sequestro dell'on. Matteotti. (Fot. A. Bruni.) La casa abitata dall' on. Matteotti in via Giuseppe Pisanelli, poco distante dal luogo ove avvenne il ratto. La croce indica il punto ove il deputato venne afferrato. La vedova straziata che chiede piangendo il cadavere del marito « in qualunque stato si trovi » a chi le diceva « sarà vendicato», come purificata, sublimata dalla preghiera, alzando le braccia ha gridato: « Vendetta no: dite che la moglie di Matteotti prega». E s'è · ingiriocchiata, piangendo, innahzi alla chiesa. Parole sublimi. Ma se il popolo non chiede vendetta, vuole giustizia. Poi vuol convivenza pacifica e un distendersi di tutti i sentimenti e una tolleranza maggiore e vuol che il sangue di Matteotti sia l'ultimo. Ma prima vuole giustizia inesorabile, contro chi ha imtn,aginato il delitto, contro chi l'ha compiµ~òf',,:C:qntro chi in qualunque modo lo ha reso: _',jbile o ha facilitato la salvezza agli indizi _ v':Garlo Del Croix, il magnifico eroe, non :~~s;fa'i:osoltanto l'interprete della maggiora't)za- o della unanimità parlamentare: è stato, còme sempre, la voce del popolo, di tutto il pQ.j>0lo, quando ha detto alla Camera che è giunta l'ora di togliere dal fascio la durissima s~ure e colpire. Colpire senza pietà, senza paura, senza riguardi: sopratutto senza lentezze e senza esitazioni. I sozzi sicari e i, tenebrosi -,affaristi che si sono abbarbicati' ai piedi del fascismo debbono finire in galera. Al,_Vimin~le si è cominciato a far pulizia. Il dicaste!fo degli Interni è stato affidato a Luigi Fj:derzoni, uomo di probità cristallina; aila Pubblica Sicurezza è preposto Crispo-Moncada{uno tra i migliori prefetti del regno. I puri fi;on saranno coinvolti e travolti. E il Capo· ritroverà prontamente tutta l'autorità dd Capo. Alla ricerca del cadavere dell' on. Matteotti. Le indagini della po- - lizia e l'interrogatorio dei contadini sulle sponde del lago di Vico, (Fot. A. Bruni.) Perchè l'Italia ha ancora bisogno di Mussolini, di un Mussolini reso dalla sventura più misurato e più cauto. Chi scrive non è un fascista, e non prenL'automobile colla quale venn_e i:a~ito l'on. Matteotti,'fotografata nel luogo ove venne abba~donata_ la_ sera del_ 12 giugno. (Fot. A. Br'uni.) BibliotecaGino Bianco derà mai la tessera: non ha voluto mai tessere. Qualche volta ha trovato eccessive certe parole del Duce. Ma oggi, in quest'ora tragica, alza anch'egli il braccio romanamente, perchè in lui come in tutti quelli che credettero in Mussolini, non è scossa la fede; perchè sente che egli - e forse egli solo - può condurre la patria a un più luminoso avvenire. Il leone ha ruggito, ha scosso la criniera, s'è tolto lo strale che lo aveva ferito. Ancora una volta_ Mussolini ha saputo trovare quella rapidità e quella energia di movimenti che ebbe altre volte e che deve avere a qualunque costo. La cancrena c'è: bisogna tagliare, anche se il male fosse prossimo al suo cuore. Anche se è proprio il cuore ferito, il chirurgo abile deve sapere affondare il bisturi perchè la vita continui a pulsare. Non si vede ancora bene, ma qualche barlume già spunta. La verità è in marcia. Bisogna in ogni modo aprirle il cammino. Da un male, da un male spaventoso che ci fa palpitare e dubitare della nostra stessa salvezza, di tutti noi, può sorgere un bene. E dunque io spero. In questo stesso gran lutto, in questa che è diventata pubblica sventura ;ci può esse_re, veramente, un principiò di bene. Bisogna aver visto l'orrore del precipizio _per_ ritrarsene ancora in tem_po e salvarsi. Salvare i corpi e le_ anime.
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