Bib N T A L I A N o NEL MONDO DEI LIBRI -----------------------------=--=----=----=---=---=- o T I z I A R I o I Wucvi ucmini e nucvc spirifc nell'anficc Mcnfecifcric La costituente repubblicana ha eletto Giuseppe Saragat suo presidente Parole inaugurali: <{ Ouesta adunanza ha una solennità speciale. In essa il popolo italiano per la prima volta nella sua storia si può dire rappresentato nella sua totalità perfetta, senza dis finzione di sesso, nè di classi sociali, nè di regioni o di genti. Esso è l'arbitro assoluto del proprio destino ». ROMA : L' aperlura della Costituente è avvenuta mar-tedi 25 giugno. L'elezione della pre.sidenza avvenuta dopo un discorso di Orlando ha segnato un successo tnonfale per il compagno Giuseppe Saragat che ha riportalo 401 voti. L'antagonista immediato, il qualunqui~ta Vendilti ha riportato 26 voti. Si sono regi.strale una trentina di schede bianche, tra le quali ci sono certamente quelle dei sedici deputali del blocco monarchico della libertà. La ll)roclamazione dei risultati ha provocato un entuslaslico applauso ali' indirizzo di Saragat. Alle altre cariche della presidenza risultano eletti: Terracmi (comunista), Conti (repubblicano), ~icheli (democristiano), Pecorari (democristiano). ROMA : La nomina del pres~dente della Repubblica Italiana. Venerdì 28 giugno, la •Costituente• ha nominato i.I presidente provvisorio della Repub- , blica. All'alta carica è stato eletto Enrico De Nicola, che aveva l'appoggio dei tre ma,ggiori partili, con 396 voli su 504. Si ~no contale 14 schede bianche e 6 nulle. Il gruppo repubblicano ha volato per Facohinetti che ha ottenuto 40 voh, mentre il fronte dell'uomo qualunque ha fatto blocco .sul nome della signora Ottavia Penna che ha raccolto 32 suffragi. Enrico De Nicola, Capo provvisorio dello Staio (questa è la qualifica ufficiale, anche se quell'appellativo di «Capo• non gode tulle le nostre simpatie e preferiamo quella più democratica di Presidente) è nato a Napoli il 9 novembre 1877. Giovanissimo, aveva solo 18 anni, si laureò in giurisprudenza, ma prima di dedicarsi alla carriera di avvocato fu giornalista collaborando in vari giornali tra i quali il <Pungolo• ed il <Don Marzio,. Come avvocato seppe conquistarsi immediatamente uno dei primi posti nel Foro napoletano, pur cosi ricco di spiccate individualità. Oratore eloquente ed elegante, dialettico stringente, nutrilo di solida dotlripa giuridica, prese ,parie a tutti i più importanti processi dell'ultimo quarantennio. Partecipò giovanissimo alla vita politica e a trent'anni fu comigllere capolista nel Comune di Napoli. Nel 1909 fu eletto deputato per il c.ollegio di Afragola e rieletto poi fino al 1921. Nel 1924, alla vigilia di quelle elezioni, dichiarò di ritirarsi; eletto ugualmente nella lista nazionale, si rifiutò di prestare giuramen(o. L'onorevole De Nico1a durante la sua lunga vita parlamentare fu sottosegretario alle Colonie con Giolitti e al Tesoro con Orlando. Presiedette la commissione per là riforma della burocrazia e la Gillilta delle elezioni; dal giugno del 1920 al dicembre del 1923 presiedette la Camera dei deputati. E' soprattutto nello svolgimento di tale carica che egli ebbe mòdo di rivelare le sue doli di obbiettività e imparzialità. ROMA : Il sequestro conservativo ffOli archivi dell'ex casa ,reale. tE' imminente il sequestro con- _servahvo degli archivi dell'ex real ca.sa. Provvedimenti .simili erano già stati pre&i nel 1859 e nel 1860 nei confronti delle cessale case regnanti della Toscana, di Modena e delle due Sicilie. Il sequestro ay,yerrà nei palazzi reali di Roma e di Torino. Xon è. dato ,far previsioni sulla reale consistenza degli archivi, poichè è probabile che mollo materia1e sia &lato sottratto a tempo. Si .sa, per esempio, che, al momento della sua partenza per l'esilio. l'ex-re Vittorio Emanuele fece caricare a bordo del e Duca degli Abruzzi , una quarantina cli ca se di documenti ll)rovenienli, a quanto si ò potuto sapere, proprio dagli archivi reali di Torino e di Roma. L'ex-sovrano avrebbe anche portato con sè lutto il suo volumino.so carteggio con :Mm•&olinie un gran numero di a1tri important) documenti riguardanti il ventennio fa.scista. Una parte cli que ti sarebbe inserita nel libro di memorie che lo stesso Vittorio Emanuele starebbe ~rivendo. Fatto lo spoglio dei documenti a cura di un gi-uppo di esperti funzionari ~otto la guida del rommi.-.sario traordinario per gli archivi di Stato, prof. Emilio Re, verranno restituite ai Savoia tutte quelle carte che hanno carattere non politico ma privalo. E' probabile che alla cernita dei documenti assista ancl1e un rappresentante di "Cmbcrto di Savoia. ROMA: La riunione della Direzione del Partito Socialista italiano. La seduta .si è iniziata con la relazioJ]e del presidente del partito. compagno Xenni. &ulle notizie pro\·enienti da Parigi. le quali lasciano temere che la questione di Trieste sia definita con la inlernazionalizlazione della città e che l'Istria occidentale sia ceduta alla Jugoslavia Xella discussione che ne è seguila sono intervenuti particolarmente i compagni Saragal e Perlini per sottolineare la delicatezza della &iluazione che verrebbe a crearsi in eguito a tale ingiusta si temazione del problema giuliano. A conclusione del dibattilo la Direzione del Par.: lito ha ap,provalo il seguente ordine del giorno: e La Direzione del Partito socialista. in merito alla ~iluazione che si è delineala alla Conferenla dei quattro ministri degli Esteri delle -azioni al~ leale e ch'e tende a risolvere li problema delle frontiere sacrificando ingiustamente le popolazioni italiane di Trieste e dell'Istria occidentale, eleva contro questa ipotesi la sua ferma protesta e chiede una pace di giustizia per il popolo italiano che fu vittima del fasci&mo piuttosto che complice e che ha sottoscritto col sangue dei martin nella lotta antifascista dei partigiani e delle forze armale della liberazione la riscossa democratica cle!la Xazione ,. ROMA: 11· Partito socialista e le consult~ioni interpartito per la for del aD.r~ t Pla lamentare hanno proceduto alla costituzione di un comitato incaricalo delle trattative per la formazione della nuova compagine governativa. Di tale comilato fanno parte X enni, I van 1Iatteo Lombardo, Perlini e Silane della direzione del partito e Vernocchi, De ~iichelis e D'Aragona per il gruppo parlamentaTe. Il partilo socialista rn linea di mas~ima, chiederà che il mini tero dell'Interno continui ad essere retto da un socialista. Inollre chiederà che la pre-5idenza del consiglio .sia avulsa da qualsia~i portafoglio e abbia tre sollo.segretariati: uno per la presidenza, propri amen le della, uno per le rniormazioni e gli spettacoli e un altro per il turismo. Tra i provvedimenti urgenti da prendere i ~ocialisti citano la ricostruzione degli ediJici e delle industrie del mezzogiorno dell'Italia, l'aumento delle raziom di pane e di pa.sle alimentari e la riduzione dei prezzi di produzione per facilitare le esportazioni. Si dichiarano contrari alla politica degli aumenti di salario e raccomandano l'espropriazione delle grandi proprietà terriere, la naz10nalilzazione dell'industria del cemento e la costituzione legale dei consigli di gestione. Infine chiedono l'esten&ione dei provvedimenti contro la disoccupazione ed una radicale riforma dell'assistenza sociale. ,ROMA : Riunione delle delegazioni del Partito Socialista e del Partito Comunista Di ,una certa importanza è stata la riunione in comune delle delegazioni della Direlione del Partito socialista e di quella del Partilo comunista. Erano presenti Togliatti, ~ngo, Scoccimarro. Novelli e Sereni per i comunisti; Nenni, Lombardo. Pertini, Cacciatore, Romita e Simonini per 1 socialisti. Al termine della riunione è stato diramalo alla stampa un comunicato nel quale è detto che le due delegazioni ~i sono trovale d'accordo sulla neceir s1tà di aggiornare il patto di unità d'azione secondo le esigenze della lotta ohe la classe la<Voratrice dovrà condurre nei pro.s.simi mesi iper consolidare lru IRepubhlica, per garantire al .popolo pane e lavoro, per assicurare alla nazione una pace di giushzia e per aiffrontare le riforme della struttura economica del pae~e. .Circa la formazione del nuovo Governo i due partili hanno posizioni sostanzialmente analoghe e tendono a dar vita ad un Governo ohe rispecchi i risulla:ti delle elezioni e che ,per il suo programma e la sua struttura riscuota la fiducia della grande maggioranza del paese. ROMA: Minatori italiani nel Belgio. La portata dell'accordo stipulato con il governo belga. Secco Suardo, direttore degli ita/hani all'e&ter-0, ha tenuto una conferenza stampa per illustrare la portata degli accordi .stipulali con il Governo di Bruxelles per l'ingaggio di 50 mila operai minatori italiani per i bacini cavboniferi del Belgio contro l'invio d1 tre milioni di tono. di carbone per le industrie ilaìiane. 11 Belgio aiveva sino ad ora provveduto al laivoro di miniera con 50 mila prigionieri di guerra tedeschi, ma venne tempo ia nella determinazione di iniziare trattative con l'Italia per l'irugaggio di uomini liberi, &enza dover ricorrere ,ad un sistema di reclutamento che potesse avere le caralleri.stiche di lavoro forzalo. Così si giunse al primo accordo, cui seguì un secondo firmalo a Roma e relativo a 50 mila minatori. Il direttore generale degli italiani rulJ'eslero ha len,uto a wttolinare lo spi rito di sincera collaborazione da parte dei rappresentanti belgi, tra cui era il capo di gabinetto del Pnmo :Ministro 1belga. Il Governo belga si è impegnalo a che le uiende carbonifere garantiscano ai lavoratori italiani convenienti alloggi, vitto rispondente, provvidenze sociali e salari sulle medesime basi di quelli stabiliti per i minatori belgi. Il Belgio iha pure consentito, con una determinazione &'J)ecialec, he siano corri.sposti gli assegni familiari a quei minatori, i cui figli risiedono fuori del ·Belgio. ,Allo scopo di ridurre al minimo il trasferimento di valuta è stato reciprocamente stabililo un conto d1 compensazione. Il conte Secco Suardo ha precisato a propo~ito che un operaio spedalizzato di miniera potrà inviare risparmi .sioo al ra,ggrnngimento di 25 mila lire al mese. In ciascuno dei cinque bacini carboniferi belgi il Governo italiano delegherà, secondo l'accordo, una persona di fiducia la cui retribuzione corrisponderà a quella di e delegato all'ispezione delle miniere• con il compito di vigilare sulla condotta dei suoi compatrioti al lavoro ed alla tutela dei loro interes&i particolari. . DOC_l..JMENTI L'ultimalettera del ~arteggioTurat-iMatteotti Nell'accurata e intelligente indagine che il cormpagno Schiavi va facendo (e in gran parte ha già compiuta) nel carteggio Turati - e della quale ha già pubblicato un saggio interessantissimo costituito dalle lettere scambiate tra Turati e la I( ulisc'ioff all'indomani dell'assassinio di Matteotti, - egli ha trovato anche alcune lettere scritte a Turati da JI atteotti, nel periodo in cui questi tenne, col fervore che a tutti è noto, l'ufficio di segretario del Partito Socialista Unitario. Da queste lettere, eh saranno un giorno tutte quante pubblicate, apparisce quanta passione Matteotti abbia portato nell'adempimento del suo ufficio, sebbene dov.esse continuamente dolersi di non avere da molti compagni, anche investili di pvbblici mandati, quella collaborazione che l'amore per il Partito e la particolare gravità della situazione, all'indomani dell'ascesa del fascismo al potere, avrebbe loro imposto di dare. Nella ricorrenza del 22.mo anniversario della morte di Matteotti, pubblichiamo una di queste lettere, l'ultima di quelle scritte a Turati. E' dei giorni immediatamente precedenti le elezioni politiche del 1924, delle quali già Matteotti prevede l'esito. Con la chiaroveggenza che gli veniva dal suo ingegno acuto e dalla fede profonda, egli afferma la necessità dell'unità di tutte le forze soci'lliste per difendere la libertà e garantire alla classe operaia un regirme in cui possa far sentire la propria voce e preparare a se stessa un degno avvenire. C'è, in queste parole, tutta l'anima di Matteotti, il suo senso del dovere, la sua volontà di azione. Le sue parole valgono anche per oggi, in una situazione assai diversa da quella del 1924, nella quale permangono però quei pericoli che allora non fu possibile allontanare, sicchè la Italia marciò diritta alla rovina. « Caro Tura ti, Von·ei fermare un pensiero nella tua rivista, affinchè non abbia neppure il sospetto di ripercus ioni elettorali, e prima delle elezioni affinchè non sembri più tardi conseguente a un esito qual5iasi d'3llc medesime. L'esito daTà la misura della violenza e del terrore, non del consen o dei singoli partiti. E vorrei fermarlo personalmente, non come segretario del Pa1,tito, tanto più che io scc,ciso e spero, subito dopo le alczioni, che mi vorrete aiutare a l~berami da un in• carico che doveva 886ere provvisorio per due mesi e si è prolungato invece per. oltre: un anno. Anzitutto è necessario prendere, rispetto alla dittatura fascista, un atteggiamento diverso da quello tenuto fin qui; la nostra resistenza al regime dell'arbitrio deve essere più attiva; non cedere su ne:;sun punto; non abbandonare nessuna posizi,one senza le più recise, le più alte proteste. 'l'utti i diritti cittadini devono essere rivendicati ; lo stesso Codice riconosce la legittima. difesa. Nessuno può lusingarsi che il fascismo dominante deponga le armi e re.slituisca spontaneamente all'Italia un regime ùi legalità e di libe1,tà; tutto ciò che c·so ottiene, lo spinge a nuovi arbitrii, a nuoYi soprusi. E' la sua es enza, la sua origine. la sua unica forza; ed è il temperamcu to tes o che lo dirige. Perciò un partito di cla se e di netta oppo.sizione non può raccogliere che Quelli i quali siano decisi a una resistenza enza. limite, con disciplina ferma, tutta diretta a un fine, la libertà del popolo i tal iano. D'altro canto bi ogna tornare ::i. {·onsirlerar,e la po izione del P.S.I. Purgato dai terzinternazionalisti e nettamente di,;corde da ,)fosca, ormai non è diviso da noi che Ja minori divergenze teoriche, più o meno equivoche e a vveniristichc. )folla pratica e nel momento attuale, non vi è più alcuna ùHf erenza rilevante; e si potrebbe anzi dubitare se non sia minore la rigidezza e la combattività in quelli che riparano sotto il pretesto formale che tutti i Gove11ni ono eguali. Ora, per tali diYergenze, tutte asf ratte e proiettate nel più lontano futuro, non è permesso, tenere· divisa la classe lavora trico italiana, e toglierle tutto quel lievito cli speranze, di ardimenti, di consensi, che soli possono permettere un'azione efficace, ùn: tusiastica e concorde nel momento attualt. Il nemico è attualmente uno solo: il fascismo. Complice involontario del fasciòmo è il comunismo. La violenza e la dittatura predicata dall'uno diviene il pTetesto e la giustificazione della violenza e della di ttatura in atto dell'altro. I la vontt.1ri italiani, ammaestrati dalle dure espel'ienz43 riel dopo-guerra, dei:ono riunirsi concorùi contro il fascismo che opprime. e contro l'inLa rinascita della « Biichergi!de Gutenberg » a Vienna e a Monaco La Btichergilde Gutenberg di Vienna ha ripreH> la sua attività. Fondata nel 1924, legata da accordi commerciali alla Btichergilde <li Berlino; non partecipò all'allineamento spirituale nella Germania nazista. Xel 1933: dopo la presa <lei potere da parte dei nazio11alsocialisti, la Buchergilde viennese sciolse il contratto e interruppe le relazioni commerciali con la Buchergilde di Bel'llino, rendendosi indipendente. Fino al 1938 potè, m collaborazione con la Bilchergilde di Zurigo e quella di Praga, rimanere fedele al suo programma iniziale. Xel 1938, con l'annessione deff Austria al Reicb, la Bilcbergilde <li Vienna fu assorbita drulla Btichergilde di Berlino e dovette continuare l'attività sotto il nome di « Buchgemeinschaft der deutschen Arbeitsfront ». Rinata l'Austria, anche la Buchergilde viennese riacquistò la sua libertà e indipendenza. ~onostante le difficoltà. del tempo presente, la produzione della Bilchergilde sarà portata ad un alto livello letterario ed artistico. Le prime opere pubblicate in questo nuovo periodo, che auguriamo lungo e fecondo, sono le seguenti : Lisa v\Tenger : « l3aum ohne Bla.tter.; Michail Scholochow : « ~eu.land urnter dem Pflug >; Gottfried Keller ! « Vom goldenen ueberfluss der vVelt ». Anche a Monaco la Bilchergilde sta riprendendo la su&, attività. « A morire si è sempre in tempo » Jack Beldcn - Edizioni delJa « Ghilda del Libro» Zurigo-Lugano 194-6.Fr. 7 Lo scopo del libro è quello di dare ai lettori una onesta documentJazione sulle origini, avvenimenti ed insegnamenti di questa guerra. E' facile poter dire che l'intento è pienamente riuscito. L'autore, che ha vissuto numerosi anni in Cina, corrispondente della stampa americana, ha saputo offrirci un innumerevole susseguirsi di impressionamti quadri della guerra cino-giapponese, di quella d'Africa, dello sbarco in Si-cilia, e da ultimò della guerra in Italia. Questo libro è particolarmente meritevole di es.sere segnàJato per l'assoluta mancanza di spirito di parte e di quel falso orgoglio nazionale che C-06lrui6ce il mit-0, sovvertendo principi e là realtà. Carlo Rossclli, Scritti politici ed autobiOgrafici - :Ecm.2.ioniU., Roma, Firenze, Milano, - Pagg, 220: L. 120. Con una bella e significativa prefazione di Gaetano Salvemini si apre questa pregevolissima raccolta di scritti politici ed autobiografici di Carlo Rosaolli. Si tratta di un volumetto succoso, che compendia in ana ventina d'articoli tutta la gloriosa storia antifascista. Ad una rievocazione di Matteotti, ad nn ricordo di Tura ti e della sua fuga in esili 0, segue un breve sunto delle nobili dichiarazioni che Carlo Rosselli fece al proce ·so di Lugano contro il B.assane.si. In un gruppo di articoli politici, Roaselli esprime quindi un giudizio S'U'Ì principali fatti ita,Lbani ed eur-0pei del nefasto periodo fascista. )rei successivi critti parla della partecipazione alla guerra di Spagna e ricorda, i" momenti più emozionanti dell'epica lotta che i compagni spagnoli, uniti nei vi!lcoli di una fede i:iYi ima con i nostri compagni, combatterono contro il falangismo franchista. Termina la raccolta un articolo scritto da Carlo Ro elli, pochi giorni prima dell'as.sa inio. sul problema dell'unificazione del p11Qletariato italiano. )ron è 11cces ario dire a lungo di Ro~selli che grandeggia ormai nella storia della l0tta diretta a cancellare l'onta obbrobriosa che il fa.scisimo gettò S1Ulll'Ità.lia. )fa ai giornni noi vogliamo additarlo: è indubbio c.he anche oggi i suoi scritti sapranno accendere nei cuori e nelle menti della gioventù la fede che egli nutrì ardentemente. fino al acrifizio. sidio a discordia comunista; così nel campo dell"azione politica come nella econo1,1ic:i. I fatti del resto lo imrpongono, anche al disopra delle noatre minol'i antipatie, rientimenti, ecc. Se non possono muoversi i Partiti ufficialmente, i socialisti dell'uno e dell'altro campo devono porre la questione e riso\ verla. Senza ritardo. Le cose non avvengono da sè; ma ad opera degli uomini. Il ritardo serve soltanto a diffondere un più largo scetticismo nelle masse, e a lasciare quindi penetrn1'C negli spiriti indeboliti i veleni più opposti. Le obiezioni ono facili, e le ~ento: ma bisogna superarle ad ogni costo, per agire rapidamente. G. Matteotti» Gerente resp.: Pietro Bianchi, Zurigo Tipografia « Grafica Belllnzona » S. A.
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