(A. P.) ZURIGO, 11 GJUGNO 1927. ----------------------------------------- ANNO XXXI. Num. 24. ---- ' TBLEFONO 4475 - Coato-Chèques N. VIll-3646. SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA lTALIANO NE.LLA SVIZZERA REDAZIONE: ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L'At~NO 1926· I anno, fr. 6.-; 6 mesi, fr. 3.-; 3 mesi h. I.SO • L'Avvenire de/ Laveratore , PER L'ESTERO: t anno, fr. 16; 6 mai fr. 8; 3 mesi, tr 2,50. ------------------------- ---·--· Zurigo Uccidete me, ma benediranno l'idea che è in il mio.cadavere. me, non la ucciderete Viva il socialismo. mai... La mia "Non c'è niente da discutere in materia di politica interna; quello che accade, accade per mia precisa e diretta volontà e :dietro m1e1ordini tassativi, dei quali assumo, natura Imente pieaa e personale responsabilità.. , MUSSOLJNI Discorso alla Camera dell' U febbraio 1913 • • Nel terzo aon1versar10 dell'assassiniodi Sono trascorsi Ire anni dal giomo che un branco di sicari assassinavano il p/ù fode, il più lcrribilc, il più implacabile accusatore della corn1zione e della barbarie fascista. Nes- ~una critica al fascismo en1. ailla Camera, più vigorosa, più so.;.lanzialc, più materiala -di documentazioni inoppugnabili; nessuna critica al fascismo fu più giusta, più documentala e più spietata dell'opusçolo • Un anno di fascismo • pubblicalo da Giacomo Malleolli. Pe1·c1ò \'enne soppresso. Ferocemente, vilmente soppresso. Nessuno, certo, credeva, quando GiacomoMatteotti ni, dopo aver abbandonalo i suoi fratelli. dopo aver tradlito la causa degli umili, dopo a\'r1· adulalo i polenL;_ dopo a,·cr 1-,c-alenalo lulli i fanatismi. lo acct1s0 '.\Iussolini cl'rsscre lo autore responsabile di questa onda di terrore, di queste Yiolenzc, di questi assass.ini. • Accuso Mussolini d'awre lrafficalo la democrazia. d·a,·c1·c proslilLLÌlo il dirillo. • Accuso Mussolini d'avere saziala la sua ambizione e soddisfallo ai suoi rancori facendo colare il sangue di centin'aia di uomini. < .\ccuso Mussolini del martirio di ~Iolinella come della distruzione di biblioteche, di scuole, di circoli, cli coopcralive socialiste e eallolicd1e. :\ccuso rvfussot=ni di'cssere respon.sabile infine dcll'a 1.sisassinio del poYero ì\Ialleotli e delle lagl'ime che , crsano in questi giorni drammatici la donna e i bimbi del nostrn amico. L'accuso di lutto c;ò esprimendo il Yolo sincero che i suoi figi i che egli , est e di camicie 11c1·c sfuggano allt' terribili rappresaglie che il loro padre sembra nccumula1·e sulla loro lesta,. Quei rnpi d'accu::;a rias::.Lrnli dal compagno Grnber - ripetiamo oggi - dopo tre anni dal dclillo di Stato compiuto pc1· ordine di Mussolini - sono incompleti. Ed oggi nella pro lesta solenne che il popolo di tulio il mondo civile sollc,·a in nome di Giacomo Malleoli i. ,·i. sarù aggiunta lulla una ser ic <l'infami e rom m<'SsC'cla :\fosso! in i il liberticida. .\bbiamo giù dello l'hc; la. prolesla prcluclc la sentenza. e quesla verrà pronunciata solcn.11e cd in.appcliabile contro l'a.;sas ·ino di Giacomo Malleol li, dal popolo di una nn.10va Tlalia innalzala al grado cli nazione civile. per l'Jlalia e per il mondo si sparse la notizia della morte di Giacomo :t\,Ialteolli, fallo assassinare dal. fascismo al Governo, nessuno credeva che quel governo, dopo lre anni, ste.:;se ancora al suo posto a testimoniare le lo1·ture di un popolo e le offese alla civillà. La parola del martire Quanli delitti e quante rovine accumulale in questi tre anni ! Essi non sono se1·viti act altro che a dimostrare come si meli.a al bando della chi1là chi crede di meltere un popolo fuori dalla legge. Ma su chi pesa la tremenda responsabilità di tante lagrime e di tanti dolori, di lanla vergogna e di lanla ignominia? Limitandoci anche a considerare M>llanlo i respon\SlahiLi <lfrelli deirassassinio di Matteotti dovremo forw fermarci a Cesare Rossi - colui che fii ora l'antifascisla - r intimo, il consigliere, il rompagno di Mussolini, allravcrso _a tulle le lolle e le villo1·ie del fasc.11,mo membro del Ouadrittrnvirato del Partilo fas<'isla .. c;;;po dell'uffìoio stampa. Ccsarr Ros~i chC' ha armati i sicari. gli as assin;_ _ Opptu·c quel commc·ndalorc .\Iannelli, segreta1·io amminislrati,·o - a quell'epoca ciel P}1rlilo fabcisla. intimo. lui p,trt-, di .\lussolini; lui p111·c c:0111(' Ce$~1re P.o~:-i. rapidamcnlc passalv dalla miseria ad una ,·ila lucro:,a: e lui purr che dà incarichi agli a__<;safsinie cl'anari r mezzi pt'rcliè quegli inC'arichi j)()l'.-Rt rsrguirt. Oppure Fil;pclli. l"uomo senza snupoli. l'agente cli pubblicilà, diYCnlalo imp1·oyvisamcnte dircllore di un giornale die fu fondalo per clc-:-iderio di .\1u:-- ·olini; lui pu1·e pas- "alo rapidamrnlr clalla pmcrlà alla r,cchezza sfacciata. QuC'I l7ilipclli mandanlt' e comnlice di a~~asi-ini. O gli a•-sassini.· gli <'!-.l'Cll~o~m-iateriali d<'I drlillo: quel Dum1n1 - che hanno !-.Uicidalo poC'o lC'nipo fa in pr gio11C'- _che l't·a <·aro al <luce :~l <ra com<' di casa sua al Palazzo \ 1minal<·: quel \"olpi cl1·lii!(JU<•nlcmatricolalo. eh(' godcrn pure la stima. inconclizionala cli .\lu!-.solini: ocl il \"iola o il Pulalo o lutti gl, altri noli od ionoli dli' l'on11a,·a110 la C<·ka il C~111italo s('grclo npil.,11;110 eia Cc··ar" •Ho,si '? :\o! IH> ! no11 è '->lii!-.i<ari. 110n i· su quesli ,ili t· sp1c·gl'\·C1iiallreui cl• 1111 criminale eh(' pC'sa la lerril,il(' responsabilità. Il ropolo di lullo il inondo ci, ile. nel lc·rzo unni,1·1x1- !'io clC'l ndando assa~sinio, ria~sulll!' ancora una , olla i capi cl'an·u-~1. elevando la prolC'sla elH' JHTluclC' la sc·11lt'11za. (Juc·i capi cl".i<·c·us:i rias- ~unl i in !orma :-{·tdlorca :-.ubilo dopo l"assassinio di >l;illl'olli dal 1·11111p,1Qno Cralwr 11<'1suo lc-rTii>ilt' .{"accuse: .\eeuso .\lu,;~olini cl"c:-.sne :-,alito sino •\11:i poltrona pn·sidc-111.ial'.· ~opo ay1•r rinnC'galo le SU(' ('()J1\'tnz10Commemora:ione dei morli del PolC'sinC' tenula eia Giacomo Jla/Jeolli a Rovigo il 7 !JC'nnaio 1922. Giit il cappello, signori della borghesia! Li uc-cidcslc ,·oi. ma sono nostri. Guardateli e, se polC'lc, dalla luce dei loro occhi imparale' ad ama1·c, ma non li loccatC'. Essi furono uc:c-isi <la Yoi ma noi li srppelli1·erno. \'oi apriste le fosse, ma noi le ricopri1TmO cli fiori; perchè li uccideste? Furono uccisi perehè ,·ollcrn es- -;crr fra i primi a d 1ire la parnb1 dell"unioJH', della buona ballag.lia incrurnla in norne dclrldcalc. Furono uc,C'i!)i,pcr('liè alzarono il capo dalla terra e guanlarono in fac;{·ta il signore'. Perché dissC'ro: Siamo legali alla gleba ('itC amiarno, rna non ~ amo .-,cn·i del no~l1·0 simile . Ognuno cacldC' prC'ss.{)la sua casa. ))('rchè' una maC'chia cli !-.angur lC'- -..lassc· sulla :-,ogli;1 e· <TC'assc· non il q•1Hlic,1lon' rna il figlio ciPlla ,·1tli111·1. rna il su<·c·1•s~cffCa'l poslo cli ('0?11i>:1ll;nwnlo la!-.c-iato ,·uoto d.al padrC'. Og11i ,illi111a è di un pi11·-,ccli,c·r- '-o. pc·rrl1t o~ni pal'-r; a,<•,;1 r,itlo l:1 11a ba'la_glia. ,. jl"l'·:·hi· oµni pac-s1· a,C's~<' il suo 111,1rl11 <·. Co,i \ oilcro i ,ignori C:rll:i i>orµ!H:-.ia. p<T p1111i/'o1w dc I ,c·r, o C'lw , oli(• <"1'-('I"(' uomo ,, non pc 11sa•·o110 cli(' l.t io10 l>i1·a \CJlont:•. ,., (•;i uo1111nicl"ac·1·ia•o. l)nrJll'!1• i11 1w1·c·.morii gloriosi! :\c''->'-ll110 ,·i l<><·c.·.a \llri 111orli gir.1110 p<'r lC' r·o11li.1clc·clc·l J>olr•si111 1 d"ll;tlia in allC'-a i1·c--s1·1T, ·,i. l\i,org<'lc· in ispirilo r on loro. T:mll' 1o, in<"! I .as<'i,1lc· e-li<' prepariamo 11·-,1·di ove• pa1 la- ,1c, che· ,·i lilw1·i:11110l;i lf'rra o,c· la- ,·onblr. < \'oi non odiai<': arna~[(' -r,llanJo. \"i sar:'t l'C':-a lulla la lil><•rl:'1.lulto Biblioteca Gino Bianco l'amore. Non per voi, non per i vostri corpi mori.al.i. ma per il rnslro spirito Yivenle nelle noslre creature. • Giù il cappello, se ,·oùelc che i figli dei morti parliscan.o in un'èra migliore, coi vostri figli, il pane al lavoro•. GIACOMO MATTEOTTI. Dalliasoledeldolore e della fede Resterà perenne Ua maled1:rione della umana gente conko ahi ~ie.nc in ,viia il fascismo, a.nohe in.direttamente; nor, soltanto ipe-r i suoi deuit-ti, u>e-r la vasta corruzione, rper avei- retrocesso l'It.alia di un secolo di cirvil-t.à, distru~endo tÌ pazien'.e lavoro ,della lra.sf-0nmazionc de1la gleba in uomini, dell'operaio an cittadino ca,pace cl.i amministrarsi sia nelle a~u- <le ,di con.sumo che di produzicne e di am,ministrarsi le aziende pubblio11~. .\1.a l'obbrobrio m.a,ggiore s«rà p<::r la istituzione detlle Isole del dolore. J,i confin~ non pcleva che genmogliare che in men:li aimmalat.c daU•alcool e dabh sifilide. in questi il ipericolo della sc•p!)r:;~- sionc degl: individui dopo ~,l failo Malleo'.~i deve aver fa-tlo rim<"Slare nei ricordi i racconti sentili 25 anni fa dalle care com11:::agneRusse, le quaJi dicevano ohe molti ahilua.li alita vila civile, lrasporta ti nel le sleip-pe deHa sibeTia, resistevano alle fatiche ma poi il ~em:po alla lunga rendeva stracci di uomini, quaHche volta l))Oi non 1-ilo11navano affatto .... Così deve avere calcolato il pazzo criminab: far Eiparire od umiliarsi; farsi \elio poi delle um:,]i:izioni in,posle. Oh ~enti italiane, non sentite l'cbbr,Jbrio dei vostri d irigcnli? A noi, sia ,Ì1 -.:or.sol:lzicne la re.si lena che la m1.(!- 1,or parle di es,i oppone alla , ·olenza come al vieni m~cc d::l crsidetto all, che è -più basso dell'uWm,, ariello di Danles::i irPma~rn..iz one. Ed ecco l'alto rh fede che un ·,p1 e,, c1 comunica E' una carl0l;na d _ U.;t ca, di un organizzJt ,re or,cr:,in_ C, è :~ratn r,ubhlicar 1a, '.lnci,c perc!:è f.,rà pi:1ccrc .:i ~li cç;era che ,,o--'.enner ·, ; ìor ) ,r-iani7Zatori, CJrJ c!1.• :i.le-in, à l,11 1 h 1~~0 f:·llo allo di def·r.:nza .d r:.,•~•1111.:. iltri Yi 1r"'C' 1 ì~ • çl,rP~, /. t'i 11 l1'.1lb,?·~.:t Lh\.· l'ur; .-:an 1 ;:'-si Ess..i aree le,tu.:.lm~n•e: rr.enlre s1 compi2 il pruno semestre della mia Forzatu vi/!0 ggiatura. con T<>dv<u>- 1 ificcta 1,el ~rende cro~1c,/r, della spna11w. a lesln alfa. saler;dn sul piccolo nos/,o calv~rio. invio <' le ed agi, amici 110sfri , p11i vivi e cari saluti . C.11npa_(!ni. op rai. da'.e, J,.t" aiuti a chi rer ,· ·i lulto ha d ,t, tutt" '" sl::.>sso: Luigi lap,p<!Ìii. Compagni, lavoratori, leggete :'l'A vvenldrel larorat,o, re AMMINISTRAZIONE: PREZZI DELLE INSERZIONI· Commissione Esecutiva del P. S. /. Per 1111ea, <i :;pazìo di linea (!Ju·gh~za una colon.ria), :io Ceot Per réclame collUJla&ia, prezzi eia CNWenirsi Zurigo, Milifarslrasse 36 idea non muore... I miei figli si glorieranno del padre loro... i lavoratori GIACOMO MATTEOTTr, ai suoi assassiui il 10 Giugno 1921. Il cosi dettotrionfo di Rossoni la f'uga del f'aselsmo I giornali italiani - tutti più o meno disinteressatamente e spontaneamente r ascisti - cantano in coro il lrionf o di Rossoni a Ginevra. Figuratevi I Conualiclato con o/Ire 80 voli contro poco più di 80. Che si vuote cli più cli cosi ? Dunque a Ginevra il fascismo trionfa e la • Seconda lnlernazio11ale... di .-\ms/erclam è scon(ìlla ... I Il blufT è sempre all'ordine del giorno: il hlufT è sempre necessario. E ,e ci .\i ricorrC'. ciò vuol dire che c'è della genle che ha bisogno cli essere ingannala. illusa, stordita. Il bastone, la fame e il domicilio coalto non bastano. lai. Questo ragazzo fu mandato a Ginevra a offrire una edizione riveduta e corrella delle intenzioni del governo. «Se... ecc., noi non usciremo dall'Ufficio del lavoro, ma abbandoneremo la Confer<'nW•. Tullo questo, noluralmentc. rivestilo di molte parole, più o meno insolenti; ma con ciò non meno esplicite e chiare. Ritiratc1 sn una seconda linea. Jla chef Quei t<>sloni di Amslerc/c;m tennero dw·o. Ed eccoli fa protesta contro la nomìna di Ras.soni. Imbarazzo dei fascisli. Comr> fare adesw che abbiamo tanto minaccialo? Hossoni, questo sbrocfJolone che non lascia passal"e nessuna occasione per par/arsi addosso. disse in un di.c;corso con superiore sprezzo, che egli non' avrebbe neanche degnato di una risposta /'attacco de/ gruppo operaio. Ma come! Non si era detto che se... ccc_ la delegazione ilaliana si sarebbe ritirala dalla conferenza? Nienle dunque uscita dalla Co1:ferenza... e discorso di Rossoni. Sicuro; Rossoni parlò. Parlò. e disse che egli non se ne andava dalla Co1}-ferenza neanche se /'auessero spinto alla porla a calci nel .'>edere.. Ci viene in mente quel manto che, inseguito dallà moglie animala dal/~ migliori intenzioni di bastonarlo. ~1 riparò wtlo un /elio. . - Vieni fuori di li, se ne hai coraggio! - No no, resto qui. li padrone• sono io; 0 f accio quello che mi pare. Ritirala ,<u lulla la linea. Ma sempre con grosse parole, sempre con /'aria cli minllccia, buona per uso interno anche se disgraziatamente inefficace a/l'estero. E ora, mano ai tamburi P<:r magnificare il trionfo di R~ssom!. Il resto lo vedranno I nQstr, lettori nei prossimi numeri. Chi infal/1 ùtltencfcva che Ro"soni fosse escluso? in una Conferenw dove su quallro parli dei membri tre ~ono occupale eia rappresentanti di governi e di padroni, e una sola da ~-oppresenla11li di operai. chi può esser(' que/f"ingenuo che può contar(' .,u/ voto contrario dei padroni e sn quello dei rappr<'senlanli governatiIli? EROI ... ED EROI Quel rhc imporla, quello che si ha il dirillo cli notare, 9.uello che brucia ai grane/i e piccoli Ro~.soni cfell'ilalico f ascistume è che il gruppo operaio alla unanimità votò contro Rossoni. Il gruppo operaio alla Con- {ere.n:a inlerna:iona/e ciel lavoro ha dello anche quest'anno, come negli unni po. sali. con la stessa fermezza, nella stesse, forma: • Signor Ros-soni, con noi non vi ci vogliamo. Fatevi convalidaJ"e e/ai padroni che hanno qualche ragione per invidiare ali' l'- lalia il regime di Mussolini e di Rossoni; fa levi convalidare dai rappresentanti dei governi i quali voleranno per voi, o perchè sono reazionari, o perchè le regole internazionali uielano alleggiament i ostili troppo mani{ es/i; ma sul voto nostro voi non potete contare, nè oggi. nè mai»! Se Rosso-ni, delegato operaio, troua che questo è un trionfo, s1accomodi. Chi ha occhi per leggere, e lesta per capirC'. è forzalo a pensar<> diversamC'nle. Non se ne vanno I E poi, signor Rossoni, signor De Michelis. signor Olivelli, perchè non Pene andatr> clal/'Uf(ìcio cl<'/ Lavoro? Avevate pur fallo dire che, se il gruppo operaio continuaua nel suo allegyiamenlo di ripulsa l'Ila/io sarebbe uscila ria quella succunale della sporca ln/erna:.ionafe cli Amsterdam chC' è /'l'f(ìcio Interna::.. del Lavoro! Ricordiamo. (;raneli afla Camera - in w1 cliscorso che, 11<'/la forma e nef/o .\o.stan:a, è degno cli quella tesiolina r/1 piccolo aPuocato uaniloso che nel ·trJ piatiuo rii/e por/(' drlla Cnione Socialista di Imola per essC'- re ommC'sso nc>/ partilo ... e po/C'r <liUC'nlare dC'f)lllalo - disw rh1C1ro e .,chic/Jo che ·'<' q11c>s/'anno fllla Con- [Nen:a <id louoro .,i foss<' in\cerwla /11 so/i/11 /apa a11111wlc contro Ros- ,oni. /'Ilo/io w>rehh<' riesamino/o /(( ,11/1pu.,i:ion<' in seno ((//"l'f/icio lnil'r1111:iorwl<' d,•/ l<woro_ Fruse che si 11rl's/o rr /111/<•le i11/<'rfJrrla:io11i . .Ifa , y;orwtli italiani - rn/NprC'li mollo {l'<ll'fi, ('[ pour c1t1,e. e/I'{ pc>nsiC'rO rlej loro go1l('rno cli<'rlero 11 <Jll<'llu (rtl-'<' /'inl<'rpr<'ia:1011e eh<' p1acr•uo ,e .ll11s\(J/1n1. /I r;/'1//1(/i (' (/ RO.\\Ol1i. f;/lo{ir, 11.,r·irlt rf11//"I '{/i< io rff'{ f((- t•nro . .\"oi. dr<' 1·11n11srir11no i ,islnni rii r1w .,{r, yc P/r•. ,,b/iiomo odonr/o il rt1·1I/10 fonlcuin 1111 < hilonwlro. Sfori<'.' (Jll<'lla fj<'l1I1' 11011se 111• l'«: 11011 "' ne• 1111rlr1ìI.la /)i,09110 r/1 st1//" 1 ' /ll'i r rmsc•.,.,·i i11l<•r11u:io1111fi minuc - 1·1wl<lo " /a1·1·n<lo,i yro,.,a - r-orn,· 1111yol/o cl<1uo11lia 1111 '11111• 1u·r lirrtr JJ11r/;/fJ 111111<' circoslun:<' e· 1110- ,/ron• ai sudclili ilolirrni rhl' r.,,n ro11/a C'd è tem11/u. Sc•11011d1cg' li runici cli .\111sl<'rrf11m 11011aJJI•u1111n,w,s111111 rayion<' per 11wclifinrre il loro «ll<·yyiom<'nln. (' lo r C'r('f'() .,uhi/o ('li/lire. Se i signori {a,cisli ,e 11e1109/iono u11i/11r<'. SC' 11<' p11rfo110: 111" noi 11011 Jli<'f/fl<'rC'mf/ . r:: ul/nro? F: 111/oro l'rcoti il rli.,cor.,o rii Bo/- Per alcuni giomi d'aviatore Lindberg è sfr:Jo ur, eroe.... u:n.i versale. MiJio,ni di essere uma.r.i, che nM .si sono mai infe• ressa/i di queNo che succede .... TU!ll'aréa, clw non si sono m.ai preoccupali dello sforzo continuo che in tutte le parf.i del mondo si sta facendo in formn più o meno app-ari-scente - per vir.:cere lo spazio; come si sono vini-i e si stanno vii·..cendo altri osfacoU che la natura appone aill'uomo non ancora iniziato aNe sue leggi; 11n numero sconfinato d•i abifa.,zfi del nostro piar.efa, hnnno concerrtrato per alcuni giorni tutta la loro aftenz-iof!'1 sull'avéaio-ré Lindbergh. Quando costui, vittorioso, dopo aver superalo durante /'ardito volo indescrivibili pericoli, ha voluto scendere ~n ter1·c, ha visto moUo da vidno il ,pericolo di essere schìacciato daNe centiinaia d,i migliaia di c11riosi ed entusiasti che si sono lanciati addasso a lui, che hanno di,siru!to alcune parti de.f suo aeroplano, rendendo .rtecessar,fa /'ap,pJ.icazione di misure special,i della polizia onde r eroe rimanesse in vifa. Cosi egli fu accolfo a ParJ.t1i,talchè la sua prima escJamazione, g:unfo a Londra, fu: « Pegtio QllCOrache a Pariti! ». Figurarsi ,poi in America, ove il culto di spettoco/1 sensarifonctli assume caraftJ:re ,di br-ut<N.emostruosità, dove l'ammirazione del successo. d,eli/a forza fisica - ,abilmente fomentata dal capitd/smo e ddlla sua stampa - non conosce nè pudore, nè limiti; in America dove il coraggio ed il ,successo de/l'aviatore, l'i,ngenuilà deNe masse verranno sfruttati a fini • pafrioffici "· Un avvenimento che trae la sua incomm1r·sur~bNe importanza dal contributo eh' esso porta a superare ciò che divide gli obitanl,i dei diversi paesi, a rendere inulili. anzi impossibif-i, le !ror.!iere, la concorrenza - suscitatrice di conl[itti economici e guerre Fratricide - questo m;venimento viene celebrato da coloro che lnrggor.o i propri privi!'!{-;i. i propri caP'i!ali dalle avventure imperialrisle. il volo vittorioso del giovane americano~ $C!rviràdi pretesto per inneggiare alla pc/ria. . per sfidare i nem'ci ed i concorrenti. per preparare nuove carneficine. Cow.e lutfo nella società capitalistica. r--che la conq 11ista dell'aria. di/a qu-:tle Urdbergh ha portalo un notevole contrib•r!o. Fa scalurire i lati barbari deNa moderna civilià . li successo. come te-le. a/trae, don:ina tutto. Se il vento o qua!sicsi altro !enom?l!O de!la natura fossP sia/o ~faYorcv<'lc all"aviatore. se la morie l'avesse colpito alcuni secondi or'n a della sua scesa o Parigi. chi si sarebb? ricordato di lui. chi avrebbe i'1ne::,giafo al suo coraggio. al suo eroismo ? Nessuno! Coloro che o~gi /'accìamnno ed affrontano essi stessi - più o meno consapevo/mmle - il pericolo di essere schiacciati. pur di poterlo vedere. pur di poter portar via una prova malericle di essere sia/o vicino a/ grande uillorioso, lulti costoro, letta la notizia della sua morte. non si sarebbuo Ter11.a!i neppure col pensiero sull'eroismo ed il martirio dell'esplora/ore delf'aria. Le sigr.ore e signorine per bene che, abituate ad aver lutto per del danaro. credono di poter acquistare anclw [J;rn/. bergh - per godere deNa sua celebrità - non si sarebbero n-eppirre accori'e di essere contemporanee di uomini arditi. coraggiosi, erok,i! C<Nl!ro queste forme di brutale adorazione del successo si ,ribella ogni senlimento di umanità - ini-eso ,umanità TU!l ser.so civil.!, evoluto, proie<tarrio del termi;ne. - Viene da ver.gogna.rsi che Ira /g innumeri fo•!~e che s.i sono ge#ate su Lmdbergh p~r scorgeme la faccia, P"' por-far via un brar.•dello del suo vestiln. per a,pplaU'dire, insieme ai parassit-i, a/}i is!ruitatori, al suo successo, vi siano sfati tanti proletari, tante donne del ,popolo. Il loro numero è i,n ragione inversa di proletari roscie,Jt1 ed orgcmiz:wti d-el risp-ett.i,vo paese. Questi, ,i proletari consapevoli del còrrnpilo della propria classe, sono i 1pr,imi,anzi g/.i unici, ·a riconoscere la por-I-aro enorme di volli ardm, trionfalori come quello compiuto da Litnd,bengh. Essi, per pro,prfo esperi(1!{1za, ,sanno che cosa voglia d,ire c..llror.fare kNca e pe-nicolrinel/'iinieresse del-la coll-elliv~fà umana; essi, soc,ia/isti, intermui<>- na!isti, sanno che un vo-Jo come ìl suo, 1 appreser.·ta u,-r posso vittor1ioso Vel'S-0 la abdli.zione deUe frontiere, verso uUerfori trionfi dell'uomo suJJa naf.ura, necessari ,per l'abolizione del parassiUsmo sociale, pe-r il definitivo trionfo del uivoro sul Capi,faJe. Ma e-ssi pwe sanno c,/w il coraggio no11 si mani,fesfa solo in ard,ite imprese fisiche ed i-nd,ivi.dua/i e clw il coraggio per essere tctle no-n ha bisagno del suocesso esteriore, clamoroso. Essi che scendono nelle ,mi,r.1ierec, he maneggumo veleni, che si espongono a mig/riaia d~ p-ericd/.i, che la/ciano la viita propr-ia e vedo'llo falc..òata queNa d,i i.nnumeri proletari che lutti i giorni sacrificano la !propria esisft?nza per •i[ benessere dell'umanila, essi che cor:oscono il martirio dei pionieri de/Ja Liber-là. essi non possono associarsi alie selvaggie manifestazioni di entusiasmo .... Ah! se coloro che amnNrano o pretelldono di ammira.re nell'aviatore ameNca110 /'/r.nouatore e il Liberatore. prendessero sul serio Jl loro entusiasmo. dovr2bbero tributare lodi ed ammirazione non solo a chi spicca il volo attraverso tOceano. ma a folti coloro eh'! disprezzando iJ pericolo personale, calpestando i propri interessi. sfidando le ire dei potenti, lofttmo per l'emancipazione della umanità. I nostri applausi, la nostra grafi/udine per Lindbergh non possor.o, non devono mescolar,;i agli applausi dei consuvatori di!l!e ~ngiL'slizie socia/i, a coloro che inn,1ggiando a Lindbergh. sono responsc,bi,/i direi/i o complici degli assass;r.i dei Mat.feofli di tuffi i paesi. li nostro sguardo si volge ai Martiri dell'Ideo, nron meno coraggiosi di quegli altri: il coraggio. l'eroismo. il marti- , io, r10n si esauriscono con un volo sull"Oceano: la loro estrinsecazione sublime sfa nelto.dempimenlo del dove, e nssi,nlosi volontariamente, modestamente ver- ::o la classe degli sfruttati. degli op.pressi, per ,/a cui liberazione si vive e si muore. Il nostro eroe è Matteotti. I nostri marNr,i sono i seguaci deUa sua idea, del s110 esempio. A. BALABANOFF.
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