\. , ,. - cRJtlCA' SOCL\.L.F; 329 cipio della tasMzion_e, non cr~di~nn ci sia··da farsi molte illusioni sul gettito che- essa può dare.. . · Un altro punto delJ'articolo•del -Griziottirichiede qualche osseryazione, èd è un punto che concerne l'aspettò politico della questione. Dice il Griziotti : il disavanzo del bilancio è oggi enorme, ed è interesse di tutti che esso sia ridotto subito e colmato al più presto. Il gettito della imposta diretta sul salario è uria piccola parte ·' di q'uanto occorre p·er colmare il deficit, ma, quando gli operai abbiano· accettato di pagare, quella im- 'posta, avranno ben · altra autorità che oggi non abbiano di. richiedere e pretendere eh~ anche .le altre classi di contribuenti facciano -tutto il loro dovere. · " . In questa conclusiòne appunto non siamo d'ac- .cordo col Griziotti Pubblichiamo qui ,appresso un altro passo della relazione Matteotti, che contiene un suggestivo confronto fra l'attuale ammontare delle imposte· dirette e quello delle indirette in Ita- . lia. Risulta di lì che le classi abbienti non hanno nessuna ragione di rimproverare agli' operai la re7 . sistenza a sottostare a una tassazione dir~tta, .-quando è così gràve il cumulo dei tributi· -indiretti che essi già sopportano. Risulta in ~ari tempo, che l'egoismo delle·. dette · ela.ssi abb.ienti· è così forte e imperioso çhe esse non hanno avuto alcun ritegno di scaricare anche sulle famiglie più povere (sotto· forma, appunto, di tributi- indiretti) il· massimo carico tributario, al f_ine.di sopportarne, per ·coi:itoloro, la mi.nor parte possibile: Non si nega che oggi la tassazione abbia raggiunto, nelle disposizioni di legge, un punto oltre il. quale -,- almeno per alcune forme di riccheiza - parrebbe non esserci ohe l'espropriazione. Ma nella realtà sono ben rari (se pur ve. ne sono) coloro che sopportano ·il vero carico che le leggi impongono. L'evasione è generale, universale: varia soltanto la misura che, per alcuni, ·per parecchi, arrfva, senza esagerazioni\ ai 9/10. Per questo noi riteniamo ch_e ci sia ancora gran •quantità di ricchezza e di reddito imponibile da sottoporre ai pagamento effettivo dei tributi prima di· cos.tringere gli operai (già così colpiti dai tributi . lndiretti) a pagare la,imposta diretta sui' salari.. Ben lungi dal ritenere che i contribuenti ricchi più facilmente si disporrebbero a rinunciare ad ogni evasione dai vecchi tributi e ad accettare anche tributi ·nuovi, quando vedessero glf operai d1tr ·esempio ·di civi: smo tribu.tario, noi riteniamo invece che ·-t~ clas~1 abbienti cercherebbero, ancora una volta, d1 scaricare sugli altri (a massima quantità del -;acrificio occorrente per· sanare la. grave piaga del disav.anzo. E a questo tristo giu0co crediamo di- non doverci• .prestare. IMPOSTE ·1NDIRETTE. - Confronti con le ·dirette. Noi. Se· distinguiamo razionalmente Ìe imposte érariali nelle loro m~ggiori spec;e, i proventi sono i seguenti, in mili9ni ,di lire: . ' . Percentuale · 1922-23 di - 1913-14 1921-22 aumento 1914=100 (previsioni) --- Dirette 608 3,059 503 2,427 ndi11ette •s. affari 21;1 1,612 618 1,646 Id. sui consumi 1,139 .6,180 543 o,933 I . BibliotecaGino'Bianco Risulla dunque che in Italia le impçiste sui consumi sup~ra1:o del doppio le imposte dirette (1); e la somma delle impost(< indirette 'supèra di oltre due vo!Le e . mezzo le dirette. . 1 Risulta che, mentre era gili forte fo squilrbrio avanti la guerra, ora esso è aggravato, nonostante 0be il 192'1-22 rappresenti già un notevole sforzo per lo sviluppo delle impoAte dirette. Se, su basi ·di computo leggermente diverse, quali ci sono -concesse dai documenti a nostra disposizion.l', noi seguiamo lo sviluppo delle diverse imposte nel . tempo di guerra e nell'immediato dopo-guerra, .ponendo come 100 il provento dell'ultimo anno di pace (1913-14) abbiamo: ~ Imposte dirette i (1):_:: ~ ./5 ·a ~: .. -~ ~ a,:,::.~ ., ~ e,.,·N o - .~-- p obO..ce ~.po:: o ;; : ~ ., a~ §.8 Pt.~ ~ -eec:: ·;: ~4} A~~ 8, o· .. k•- ·~;; 8 ~ H O H. ,: " Ok ~ g ~ .... ~ i ""' o ~A 1,918-14 100 100 100 + o 100 100 1914 J5 94 100 109 + o 106 130 1915-16 124 107 127 + 6 114 ·200 llH6-17 167_ 156 140 + 51 124 · 290 +!:117-1!-l 196 205 152 +120 133 400 19i8-Hl ,,,l 261 18j +187 144 370 i !:119-20 349 430 221 +198 210 500 1920 21 485 610 343 +a93 -288' 600 . gal quale prospetto !)sultano ,ancora più gravi le defìcenze del periodo bellico e postbellico. . Ben diversamente è proéaduta l'Inghilterra che, mentre nel 1900-aveva raggiunto finalmente il pareggio tra imposte dirette e indir~tle (60 milioni di sterline per parte), alla vigilia della guerra aveva già oltrepassato il 57 per cento Cl)n le dirette, toccò 1'80 per CElnto durante la guerra,.e ultimamente si è arrestata intorno. al 67 per cento d'i.mposte dirette e 33 di indirette (645 milioni di sterline :contro 31f< nel 1921-22). Stat.i- Uniti, Inghilterra e Stati ,;candinavi accen-. tuano più chEImai la prevalenza delle imposte dir_ette, A:nche Germania, Austria e Olanda fanno notevoli tentativi su questa via. Seguono l'indirizzo opposto gli Stati latini e gli m·ient~li'; tra i quali è rilevante l'e• sempio della Francia che, dopo avere 1tspettato l'inizio della guerra per att.uare meno bene l'imposta sul reddito, oggi ricorre. alla imposta sulla cifra degli affari· piuttosto che' gravare i detentori di ricchezza. · In Italia le imposte dirette costituiscono appena il 28_per'cento delle complessive imposte erariali_ ordinarie. Sommandosi insieme le impost.e. locali., e rimanendo ancora incerto il ·maggior provento deri- _ vato ai Comuni dagli ultimi inasprimenti daziari, la quota •si arrotonda fino .al 34 per cento, ma riman·e sempre scarsa. . Facenào -la media p~r abitante si -avrebbe che ciascun·o paga in un anno: · ' • per imposte dirette, erariali lire 82, locali 40; per imposte sui consumi, erariali lire 166, locali ~(~ . , La media per le imposte. dirette non ba c~e u_n valore ~ritmetico che compone in sè lo zero e 11milione. Ma le- quasi· 200 ,lire ,di imposte _sui consuJJ?i pos~o_noconsiderarsi q_ual?l-u~ vero c~~tnbuto medi~. md1v1duale. La maggiore differenza e forse tra gh (1) A.l oonfronto qua.Iouno vorrebbe aggiubç-ere i prov~n_ ti ~ei I due miliardi d"ei eovraprofitti per attenua.re_ 1I ~rave squ.1~1br10 ! ma oltre ohe quest,i stanno per cessa.re, e qu1nd1 la. qoe st1o~e B! rip~odnrrebbe· Ldentioa più innt\nzi, l'imponibile aoce~ta~o cn1 ~BBJ si riferiscono, nou 'ba nulla a ohe '\'edere ool 19-21-22,po1obe l'n!t.1~0 termine era ;1 30 gi<1goo 19'?0. Ne potremo tenere co~to per 11 pQ· riodo 1916 20 m,a non oltre . •
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