Lo Stato - anno II - n. 23 - 20 settembre 1961

bi te la proprietà da parte dello Stato o comunque di Enti di di– ritto pubblico e ciò indubbia– mente perché maggiori sono i compiti richiesti allo Stato me– desimo da parte della collettivi– tà: ma anche qui si tratta di un « problema di misura n, per cui - come rileva il documen– to pontificio -- « lo Stato ed al– tri Enti di diritto pubblico non devono estendere la loro pro– prietà se non quando lo esigo– no motivi di evidente e vera ne– cessità di bene comune, e non allo scopo di ridurre e tanto meno di eliminare la proprietà privata », così come è un « pro– blema morale )), per cui si ri– chiede l'affidamento dell'inizia– tiva pubblica ad uomini prepa– rati ed onesti e la stessa inizia– tiva sottoposta ad un « oculato e costante controllo )). Ma altri, notevoli, determi– nanti, sono i problemi del no– stro tempo, problemi che si i– dentificano nei rapporti tra di– versi settori economici, tra zo– ne -più o meno economicamente sviluppate all'interno di un Paese, tra Paesi ad alto livello economico e Paesi sottosvilup– pati. Per quanto concerne il primo problema la u Mater et Magi~ stra )) affronta con speciale at– tenzione la questione dell'agri– coltura, per la quale si richie– dono provvidenze capaci di evi.. tare l'esodo delle popolazioni e di favorire il graduale progres– so del settore: viabilità, traspor– ti, comunicazioni, acqua pnta– bile, abitazione, assistenza sa– nitarw, istruzione di base e tec– nico-professionale, rappresenta– no - dal punto di vista econo– mico - esigenze inalienabili, così come occorre che « siano realizzate le innovazioni con– cernenti le tecniche produtti– ve H, affinché l'agricoltura - come sistema produttivo, di vi– ta e di rendimento reddituale - non debba sentirsi inferiore ad altri settori della vita nazio– naìè. Una oculata politica economi– ca in campo agricolo richiede una imposizione tributaria pe– requata, un credito accessibile a tutte le categorie, delle assi- )6 "'caginobianco curazioni sociali adeguate alle esigenze di ciascuno, una tute– la dei prezzi capace di svolgere un'azione moderatrice ed inte– grativa, la promozione di indu– strie integrative, l'adeguamen– to delle strutture aziendali. Dinanzi alla evidente e grave sperequazione tra zone in pie– no sviluppo e zone arretrate di una medesima comunità, si ri– chiede un'azione da parte dei poteri pubblici - per risolverf' le manchevolezze strutturali - ed un contributo della iniziati– va privata, stimolata ed ausilia– ta proprio dall'intervento dello Stato. (( Il problema forse maggiore dell'epoca moderna -- rileva Giovanni XXIII - è quello dei rapporti tra le Comunità poli– tiche economicamente sviluppa– te e le Comunità politiche in via di sviluppo economico >): ed egli richiede non soltanto <( aiu– ti di emergenza », ma il ritro– vamento di tutte le cause del– l'arretratezza e quindi una coo– perazione scientifico-tecnico-e– conomica, capace però di rispet– tare l'individualità di ogni po– polo, perché altrimenti si ca– drebbe nell'errore di favorire u– na << nuova forma di coloniali– smo n assolutamente inadatta ai tempi e giustamente respin– ta dai popoli verso i quali si in– tende operare. Pur rimanendo sul piano uni– versale - così come deve ogno– ra rimanere l'azione della Chie– sa - ma respingendo qualsiasi « distorsione » dei diritti indi– viauali e sociali. la " Mater et Mc:,gistra » risponde ancora una volta implicitamente ai rau tori dell'« apertura a sinistra "· a coloro cioè che ritengono ncrcs– sario - anzi praticamente ine– vitabile - l'apporto idec,togicn clell'equivoco socialista. rtimo– st.rando come l'insegnamento della scuola sociale cri::;tiana è ~empre vivo, aderente a tu1..t' le E:Jigcnze, capace di conrili8 rP. gli opposti. I1 nuovo documento dininstra ancora una volta la. inutilità della ricerca di dottrine non ce,nformi alla nostra imposta– zione della vita e della sociali– tà, l'assurdità di un ricorso (quasi di una implorazione) ad alleanze con forze che si ispira– no al disaccordo permanente tra le classi. la esigenza di in– terpretare come si conviene la dottrina cristiana per program– mazioni economiche e sociali a– derenti al nostro tempo. GIORGIO SACERDOTE Può accadere a Berlino

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