Lo Stato - anno II - n. 19 - 10 luglio 1961

SCRITTIDI TAPARELLI PAROLE ATTUALI DI CENT'ANNI FA' Il teologo Romano Guardini, sv!iluppando qualche anno fà un'a.,cutissima indagine sul po– tere, denunciava come il potere ai tempi nostri, avendo esorbi– tato dai giusti limiti assegnati– g1i dal dirito naturale, inclini sempre più verso facile tenta– zione della violenza a danno deH'integrità spirituale e psichi– ca della personalità umana, nel– l'intento di plasmare un tipo di uomo che possa essere « affer– rato » ed « amministrato » per determinati scopi. L'attrazione del potere verso l'illimitatezza e la sua vocazione alila violenza, si esercitano •sull'esistenza umana, sul piano fisico ·e su quello psi– chico dell'uomo: pensiamo - osserva il Guardini - ai mezzi deZla suggestione, della propa– ganda, dell'influenza esercitata sui giudizi. Difatti i moderni mezzi di « p ressione ideologica e psicologi.ca » hanno avuto ed hanno tutt ora parte determi– nante ·epensino decisiva nei con– flitti politico-militari. Dell'importanza della guerra ideologica •e psicologica -·- la guerra de]le pa:role e deHe ideo– log•iie - si era perfettamente re– so oonto or è circa un secolo un altro teologo cattolico: il ge– suita Luigi Tapa.relli d'Azeglio, che ru anche un polemista po– litico di chiaro va'lore; egli de– nunciò lo spirito disgrega~ che si celava sotto la « +~aibile forza dei vocaboli >' .cnuna serie Lo STAT'" ginobianco di -scritti apparsi ne w Civiltà Cattolica durante l'anno 1860 e rac,colti in un agile volumetto uscito recentemente. Gli scritti di Lui,gi Taparelli d'Azeglio sono occ:asionalmente motivati dagli avvenimenti del– l'anno 1860, ma il loro vero og– getto è la natura e la sostanza del giacobinismo e del liberali– smo ricondotte dal sacerdote gesuita ad una dimensione sov– versiva. « Leggete - scrive in propo- • sito padre Ta~relli - le Me– morie pèr la staria del Giacobi– nismo che furono, può dirsi, la prima denunzia s,olenne della immensa congiura illuministi~ ca; scorrete poi tutta [a storia degli sconvolgimenti europei: interrogate finalmente tutti co– loro dai quali fu insegnata in teoria, o esericita in pratica l'ar– te (vera arte oggidì che s',inse– gna per prindpii, ohe ha pronti i metodi, sperimentati i mezzi, calcolato il tempo, sicuri i risul– tamenti) di sconvolgere una .so– C'ietà quieta: tutti vi dimostre– ranno che è d'uopo padroneg– giare le teste prima di coman– dare nelle piazzie». Il Taparelli, ,in partiooiare, denuncia quella <>dlllterazione del principi.o ul autorità di co– loro t quali, « perduta per loro !""èntura la vera idea dell'ordine mondiale, il quale non può spiegarsi pienamente senza il dogma cristiano della vita avve- nire, aMa quale tutto è subordi– nato il mondo presente», riten– g,ono ohe unico fine deli'uomo e della ,società uma.Ja sia la ri– cerca dell'immediata felicità sensibile e, pertanto, si sforza– no d' « aggraduirsi 1-e plebi », vantano il diritto di tutti a tutte le magistrature « appoggiandosi a:ppunto sul diritto che tutti hanno ugualissimo di consegui– re la loro felicità:· strana f eli– cità davvero, cui se tutti vi giungessero, tutti l'avrebbero perduta! Giacché se tutti co– mandano, a chi comandano?». Ricorre, qui, la critica al giusnaturalismo che il Ta,parelli già aveva ampiamente e dotta– mente sv,iluppato nel 1843 .nel Saggio Teoretico di diritto na– turale, alla luce della dottrina cattolica. 'Drattando poi della disinvol– tura oon la quale il Hheralismo pretende di giustificare ogni sua proposizione politica in virtù dell'adesione ad esse dell'opi– n:ione pubblica, il Taparel– li confronta la pr•etesa del democratismo di legittimare con la pnpularità ogni dottrina indipèndentemente dalla so– stanza, con !"insegnamento mo– rale, cattolico secondo il quale « un'opinione falsa non ha di– ritto di governare il mondo ». Il cattolièo, avverte dunque ,i:l Ta– parelli, dovrebbe adoperarsi per correggere l'opinione fa 1sa espellendone l'errore, affinché « il regno di fatto » si congiun- 23

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