Lo Stato - anno II - n. 19 - 10 luglio 1961

bit AL GIRO DI BOA 1·1 DIBATTITO SUll' AGRICOl TURA Il PUNTO SUI"LAVORI Il punto critico della rapida trasformazione della nostra ,so– cietà è senza dubbio il passag– gio di numerose forze di lavoro dell'agricoltura ad altre attivi– tà produttive. Il costante flusso migratorio dalle campagne ver– so le città industTiali ha provo– cato, paral1elamente, lo svilup– po progressivo degli agglome– ra ti Ul'lbani e lo spopolamento delle zone di montagna e di col– lina. Si calcola che l'agricoltu– ra iperda, da anni, un uomo ogni tre minuti, considerando, però, le « migrazioni territoriali e pro– fessionali » e la eliminazione delle Illllove leve, cioè dei giova– nissimi che seguono i genitori in città. L'agricoltura, ohe nel 1861 produceva quasi il 58% del reddito nazionale, 1SU1pera ora di poco il 20 %; l'industria, dal 17 è passata al 45; le attività ter– ziarie, dal 22 hanno raggiunto il 30 % circa. L'Italia è cosl passa– ta da una economia di tl!pOa,gri– colo a una di tipo agricolo-indu– striale, con tutti ·gli squilibri clle un sistema economico misto, non ancora netta mente qualificato, comporta. La cri.si della nostra Lo STATO nobianco agricoltura rappresenta, quindi, non solo un problema tecnico-– economico, ma un problema po– litico, certamente il più impor– tante degli « anni 60 ». E' per tali motivi che alla Con– ferenza nazionale del mondo r urale e dell'agrkolturn i del,e– g ;a.ti hanno sottoposto la que– st ione dell'esodo a -unvero e pro– prio fuoco di fila di diagnosi e proposte. Come abbiamo fatto in pflecedenza, ria·ssumiamo qui i diversi pareri, ,prendendo suc– cessivamente, a nostra volta, po– si~ione. 1) Secondo molti, il fenome– no della «fuga dalle campagne» è positivo, ma va contenuto nei suoi limiti naturali. La conse– guenza dell'esodo,. infatti, con– tribursée a !ridurre la pressione di eccessive forze di lavoro sulla agricol-tuir,a,permettendo di con– seguenza, un maggiore reddito individuale a coloro ohe riman– gono in caIIlJ)agna. 2) Secondo i comunisti, le migrazioni sono eccessive e ro– vinose, sopratutto perché deter– min'ate « dall'imperante capita– lismo agrario» e dalle sfavore- voli condizioni di lav()(rodei pre– statori d'opera. Sarebbe necessa– rio, quindi, che il Governo, con l'ausilio d'elle organizzazioni sin– dacali, controllaJsse iil fenomeno, •non nel senso di negare ai lavo– ratori libertà di :spostamento, ma allo scopo di eliminare le ,cause prhne che lo hanno determinato. 3) Altri, infine, ip'UT non con– siderando «patologico»· il feno– meno, come i comunisti, riten– gono necessarie mi-sure restritti– ve, atte a rendere più difficile lo abbandono della terra. La vastità del problema dello esodo rurale si manifesta in mo– do ancora più evidente quando si esaminano alcune questioni con esso direttamente collegate, prime fra tutte quelle deHa istru– zi:oneprofessionale, dell'assisten– za tecnica, del miglioramento dei servizi civili nelle zone ru– rali e dell'assistenza e :previden– za sociale. Su tali punti, i prin– cipali motivi di divergenza con– cernono i modi in cui i ,proble– mi possono essere risolti : 1) Molti rilevano la neces– sità ·di pratiche forme di istru- (continua a pag. 18) 15

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=