Lo Stato - anno II - n. 17 - 20 giugno 1961

SOMMARIO e CRISI DI STATO Quando si consideri lo stato di crisi e di paralisi in cui versano nel nostro paese gli istituti fondamentali dello Stato, soffocati dalla partitocrazia, non può fare meraviglia l'ormai sistematico ricorso alla violenza armata ed alla piazza di tutti coloro c·he puntano alla capitolazione definitiva dello Stato. La responsabilità della DC per tale situazione è determinante. Vi è chi sostiene che attaccare, oggi, Piana del· Gesù equivale fare il gioco delle « Botteghe Oscure ». Accettare tale ragionamento significa puntare tutto sulla poli– tica del « meno peggio », che è sempre l'equivalente, peggiorata, della « non politica ». E lo « non politica » deve essere combattuta con ogni mezzo, perché rappresenta l'antica– mera del disastro nazionale. e L'OFFENSIVA DEL FISCO Il governo « converge.nte », è cosa nota, non può avere una sua linea ,politico perché si fonda su antinomie ideologiche e programmatiche. Non ha, quindi, una linea di politica finanziaria, pur avendo programmato piani mastodontici clte quasi mai toccano l'essenza dei problemi di fondo del paese. Mancando una linea di politica finanziaria, i fondi di copertura pilr tali piani verranno reperiti con il vecchio sistem,a della indiscriminata « spre– mitura » del contribuente, sistema che è agli antipodi di ogni seria iniziativa economico• sociale. e L'ON FANFANI E' CAMBIATO? Il segno che i dirigenti DC sentono avvicinarsi giorni difficili è dato sempre dall'au– mento di tono che essi usano nel rilanciare le formule anti-comuniste. Do qualche tempo l'on. Fanfani usa la voce grossa nei confronti del comunismo. il ché fa vibrare di speranza, in buona ed in mola fede, certi settori dello 5'hieramento interno della DC. Ma nulla può fare obbiettivamente pensare eh.e questa volta, a differenza delle altre alle parole tonanti seguono i fatti. Il partito è saldamente in mano all'on. Moro ed ai suoi compagni di viaggio. e LA CONFERENZA NAZIONALE ·DELL'AGRICOLTURA Ha avuto inizio la « Conferenza Nazionale dell'Agricoltura ». Sin da ora è possibile rilevare che mentre i partecipanti alla stessa sono profondamente divisi circa le valu– tazioni tecniche dei problemi, lo sono ancora di più circa le finalità della « politica » agraria. Ma proprio in ordine a tale fatto si deve anche sottolineare •che mentre il governo mostra di non avere nessuna idea in materia, mentre le organizzazioni di settore « demo– cratiche » mostrano di mancare di una unitaria visione « politica » di problemi in discus– sione; i social-comunisti sono i soli ad avere le idee chiare sul come mettere a frutto poli• ticamente la crisi dell:agricoltura. e LA CULTURA VITTIMA DEL PROGRESSO TECNICO? Dal libro di Salvatore Comes « Responsabilità della cultura » è possibile trarre una conclusione vera e profonda: cu1tura è collaborazione, cooperazione all'opera di Dio per realizzare lo schema dell'universo. Sottomettersi alla cultura, alla cultura che ricerca solo la verità, significa darsi una civile educazione da trasmettere alle future generazioni. • e PRIGIONIERI PER SEMPRE La metodologia comunista, complice l'acquiescienza della cultura ufficiale italiana, è riuscita ad utilizzare entro gli schemi storiografici del marxismo anche la memoria di quanti caddero in Europa opponendosi al nazismo. Tale fatto non tocca la sensibilità dei molti « democratici » di casa nostra, che sembrano compiacersi, come di cosa loro, della ultima manifestazione promossa dai comunisti che si presenta sotto l'etichetta della « mo– stra del libro anti-fascista e delle deportazioni ». bibliotecaginobianco I

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