Lo Stato - anno II - n. 17 - 20 giugno 1961

UN 1 1 0RNEO DI CHIACCHIERE LA CONFERENZA NAZIONALE DELL'AGRICOLTURA Riteniamo di _farec0Sagradita ai nostri let– tori, seguendo con attenzi<me 'e-continuità i lavori della Conferenza Naziona.J,edell' Agricol– tura. Al fine di meglio sottolineare i temi e gli aspetti più rilevanti della stessa, dividere– mc gU scritti in due parti: la prima sarà di puntualizzazione prevalentemente tecnica, la seconda di commento politico. Due sono, a nostro giudizio, i rilievi di carattere generale da farsi in ordine ai ~:avori della Conferenza, e iprecisamen:te: 1) Il materiale di documenta– zione a disposizione dei parteci– panti è vasto, organtco ed ap– profondito; 2) l'accordo fra i partecipanti si limita, almeno per ora, a ri– conoscere che in materia cli do– cumentazione gli organizzatori hanno fatto le cose sul seriio. I contrasti di fondo fra i par– tecipanti si manifestano non appena si tenta la diagnosi cir– ca la posizione dell' agri.col tura nel quadro dello sviiluppo eco- • nomico del paese. Per mclti, le intime ragì()(Tl,i della crisi che travaglia l'agri– coltura sarebbero da :ricercami nel fatto c'he le ,strutture agri– cole non riescono ad adeguarsi Lo STATO bibliotecaginobianco IL PUNTO SUI LAVOR con sufficiente raJpià.'itàaHo svi– h.1ippoeconomico del paese. Di quì la necessità di colmare iiJ. distacco, :r,eaHzzando nel setto– re una mag,giore produttività e un rapido aumento dei redditi indiv,idua1i, anche attraverso una forte ·spinta pubblica. Esi– genza, quindi, di migiiore pfo– duttività, non di produrre a ogni costo. 'Da1eazione - secondo gli industriali - può trovare il con– senso delle altre categorie, a condizione che non renda diffi– cile ,la vita di queste. Per i comuni'Sti,. invece, la cri– si è determinata daHe formazi<r ni capitalistiche interessate alla conquista dei mercati interni e internazionali. Il distaoco tra produttività industrial,e e agri– cola sarebbe imputabile, infatti, a:lla arcaica struttura della pro– prietà terriera e alla formazione sistematica di un reddito agra– rio, che non è corri:spettivo di funzioni produttive. Se 'Sivuole, quindi, liberare fe.nergia dei la– voratori e dei piccoli produttori, occorre una radicale trasforma– z·ione di strutture che ,elimini il «vassallaggio» della agricoltu– ra verso la grande industria. Qua,nto ai rapporti tra agri– coltura Italiana e MEC, J,e posi– zioni d:i punta sono le seguenti: per i comunisti il piano Man– sholt sarebbe una rovinosa espres-siOIIle della autarchia eu– ropea, fonte di prdbaibile guerra doganale, m,entre i pr,ezzi mini– mi sar,ebbero solo un comodo pa– ravento a difesa dei gru.pipi oa– pitalistici. Per la Coltivatori Di– retti, invece, le proposte di poli:.. tica agraria comune avrebbero insistito troppo sui problemi di mercato. AJ.tri, -infine, vorrebbe- (continua a pag. 18) 15

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